La diffusione del coronavirus COVID-19 ha avuto un enorme impatto sull’economia globale; per contenere la diffusione del contagio, infatti, nella maggior parte dei casi i governi sono stati costretti a decretare la chiusura di tutte le attività e gli esercizi ritenuti ‘non essenziali’. Questo ha provocato un enorme danno economico, dal momento che tali attività hanno visto azzerarsi i propri introiti; in aggiunta, il cosiddetto ‘lockdown’ (che in Italia ha rappresentato la ‘Fase 1’ di contenimento del contagio) ha interrotto intere filiere produttive così come le catene di approvvigionamento (supply chain). Ciò ha costretto molti operatori a ridiscutere i termini dei rapporti commerciali precedentemente in essere, così da rimodularli sulla base delle nuove esigenze determinate dalla convivenza con il COVID-19.
Come cambiano le relazioni tra imprese
L’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del coronavirus COVID-19 pone un serio problema per quanto riguarda i rapporti commerciali tra le imprese. Basti pensare, ad esempio, ad un’attività sospesa per (almeno) due mesi che, fisiologicamente, non ha bisogno di alcun tipo di fornitura; in tal modo, il danno economico si ripercuote anche sul fornitore, e sugli operatori della supply chain. Di contro, tutte le parti in causa sono spesso vincolate da un contratto, rimasto in essere anche durante la quarantena. Da situazioni di questo tipo possono nascere veri e propri contenzioni, dal momento che ciascuna delle parti ha registrato dei danni e ha interesse nel cercare di limitarli. Ad ogni modo, come spiega Aaron Pugliesi – Segretario Generale e CEO della Camera di Commercio Britannica per l’Italia, in un’intervista concessa al portale specializzato Avvocato Accanto, “Per il momento, fortunatamente non abbiamo registrato segnali di incremento del contenzioso tra imprese, ma il tema che solleva è senz’altro molto attuale per via del fatto che a cascata, le filiere produttive e le supply-chains stanno subendo delle interruzioni, facendo scattare delle clausole contrattuali raramente impugnate, come la causa di forza maggiore. In molti casi, le aziende stanno affrettandosi ad adeguare i loro contratti con precauzioni in tal senso”.
L’importanza della contrattazione nelle controversie tra imprese
Le aziende italiane, secondo quanto sottolinea Pugliesi, preferiscono evitare il contenzioso legale, in quanto non possono prevedere né la durata né l’esito di un eventuale iter giudiziario. Anche per questo, nella maggior parte dei casi, si predilige la contrattazione, così da risolvere le controversie in atto senza dover fare appello all’autorità giudiziaria. Il compito di mediare questo genere di contrattazioni spetta principalmente agli avvocati specializzati ed agli studi legali che offrono servizi di consulenza per quanto concerne il diritto commerciale. In un contesto del genere, il ruolo dell’avvocato è di grande importanza, assolve ad una funzione strategica essenziale per l’esito delle contrattazioni. Le trattative private, quindi, rappresentano la soluzione più semplice per eventuali contenziosi di natura commerciale tra due soggetti giuridici; i motivi di scontro, invece, possono essere i più svariati. Nella prospettiva della crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria ancora in corso, il principale nodo da sciogliere è quello relativo ai contratti commerciali: i ‘casi’ più problematici riguardano termini e clausole scaduti durante il periodo di lockdown; in aggiunta, in considerazione del fatto che la graduale riapertura delle attività non è certamente coincisa con un ritorno ai volumi di spesa che si registravano prima della diffusione del COVID-19, un’altra nota dolente è rappresentata dall’impossibilità di rispettare determinati oneri contrattuali. Poiché ricorrere alle vie legali potrebbe rivelarsi molto costoso e potenzialmente svantaggioso, affidarsi ad una procedura di mediazione condotta dai propri legali rappresenta, nella maggior parte dei casi, una buona soluzione di compromesso, che consente di evitare lo scontro frontale ed individuare la soluzione che meglio si adatta alle necessità contingenti di entrambe le parti coinvolte.
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