Perché Cupido è un dio così vendicativo

Tra gli dei della mitologia greca uno dei più famosi in assoluto è sicuramente Eros, il dio dell’amore, ribattezzato dai romani Cupido, o anche chiamato semplicemente Amore.

Cupido deriva dal termine latino cupiditas, che significa desiderio, brama, passione: è chiaro che il concetto di amore nell’antichità aveva anche una profonda connotazione sessuale. L’amore era concepito come una forza irrazionale, irruenta:era, in una parola, furor. Ed è proprio questo aspetto di Amore ad essere profondamente interessante.

Figlio di Venere e Vulcano (ma le ipotesi circa la genesi del dio sono molte), Cupido ci viene tramandato dall’arte e dalla letteratura occidentali come un fanciullo alato, molto giovane (a volte è un vero e proprio bambino) munito di arco frecce, con le quali diffonde l’amore nel mondo. Ma Cupido, diversamente da come possiamo immaginarlo, non è una docile divinità, buona e assennata nel suo compito: nella maggior parte dei casi è un fanciullo dispettoso, maligno e, soprattutto, vendicativo.

È vendicativo con Apollo, che paga un’offesa arrecatagli con l’amore non corrisposto per Dafne, che non potrà mai amarlo, per volontà del dio. È vendicativo con Iulio nelle Stanze per la giostra di Poliziano: il giovane de Medici disprezza l’amore e non lo considera degno di nota; Cupido non potrà sopportarlo e gliela farà pagare con la vendetta più feroce: lo colpisce con la sua freccia e lo destina alle sofferenze più atroci, facendolo innamorare della sua Simonetta.

Alessandro Allori (XVI-XVII sec.)

Persino Venere, sua madre, dovrà subire la sua ira: infatti, non sopportando un rimprovero materno, Amore si vendicherà facendola innamorare del giovane e bellissimo Adone, che poi verrà ucciso, come ci racconta anche Marino, il maggior rappresentante del barocco italiano.

Ma perché tutta questa malvagità? Perché questa sete di vendetta così forte?

Secondo una leggenda, Eros sarebbe nato dal Caos e, prima di avere una connotazione più romantica, avrebbe rappresentato la forza unificatrice tra i popoli della terra e tra gli dei, diventando la base del vivere civile. (Anche un grande autore come Thomas Mann recupera questa idea ” politica”di “eros”).

Un grande ruolo, il più grande di tutti, a ben vedere. Forse che un dio così importante non sopporti di essere offeso e contraddetto? Potrebbe essere una tra le spiegazioni della sua presunzione, certo. Ma forse, a ben vedere, potrebbe essere un aspetto innato dell’amore stesso: all’inizio abbiamo parlato di furor, irrazionalità, istinto. E cosa c’è di più travolgente e impulsivo della vendetta?

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