Deadly Premonition – La cripta dello zio Nex

Titolo: Deadly Premonition
Anno: 2010, 2013 (Director’s cut)
Sviluppatore: Access Games
Distributore: Rising Star Games
Piattaforme: Xbox360, PC/PS3 (Director’s Cut)
Piattaforma testata: PC

“Zach, te lo ricordi quel gioco che abbiamo fatto in quel piovoso novembre? Voglio darti una mano… Prodotto da Access Games e diretto da Swery65… credo nel 2010. Un survival horror davvero atipico, se non proprio unico nel suo genere, con un’atmosfera surreale e personaggi assolutamente sopra le righe. Ricordo che non è piaciuto a tutti, ed è vero che ha una grafica non esaltante, molti bug e un gameplay per molti versi contestabile… Ma personalmente, l’ho trovato fantastico. La caratterizzazione è semplicemente coinvolgente, la trama è solida e affascinante, e la colonna sonora di Riyou Kinugasa (esatto Zach, proprio quel Riyou Kinugasa che ha lavorato su Resident Evil 0), nella sua stranezza riesce a brillare. Devo farti una confessione, prometti di non ridere Zach? Questo gioco ho finito per preferirlo a titoli più quotati come gli ultimi Resident Evil o Dead Space… Cose da non crederci, vero? Comunque, credo tu abbia capito di cosa sto parlando, dico bene? …Esatto Zach, è proprio Deadly Premonition!”.

Deadly Premonition è diabolicamente inusuale

Ok, immaginatevi monologhi (o dialoghi, se non volete discriminare amici immaginari e cose del genere) di questo calibro riferiti a film anni 80 profusi a ripetizione durante un’indagine per una brutale serie di uccisioni, e avrete un’idea su quello che probabilmente è l’abitudine meno eccentrica dell’agente speciale Francis York Morgan (ma chiamatelo York, come fanno tutti). Ora, inserite questo pittoresco protagonista in un apparentemente tranquillo paesello della provincia americana, dove non c’è abitante che, anche al netto della mole di segreti che immancabilmente verranno alla luce, non denoti almeno una rotella fuori posto; aggiungete un serial killer a piede libero, qualche zombie e degli ottimi sandwich al tacchino; date tutto in mano ai un team di sviluppatori giapponesi con apparente accesso a consistenti dosi di LSD o equivalenti, e avrete una delle esperienze, nel bene e nel male, più uniche di cui un giocatore possa fregiarsi.

Deadly Premonition è DAVVERO strano

Sì, Deadly Premonition è davvero COSI’ strano, e giusto per rendere più chiaramente l’idea, non fosse stato modificato in corso d’opera quel minimo che basta proprio per non allertare gli avvocati di David Lynch, si sarebbe tranquillamente potuto intitolare “Twin Peaks: The Unofficial & Even More Fucked Up Videogame”, da tanto che è palese l’influenza del thriller più weird che si ricordi.
Effettivamente, ha forse più senso parlare di “survival thriller” più che di un horror vero e proprio; sebbene non manchino gli elementi basilari del genere, il fulcro dell’indagine che porteremo avanti nei panni di York non sta tanto nei combattimenti, nella sopravvivenza o negli spaventi (diciamolo pure: pressoché assenti), quanto proprio nell’aspetto investigativo: per quanto bizzarro possa essere (o forse, proprio a causa di questo), l’agente FBI è un autentico genio dell’identikit e non gli mancheranno le occasioni per sfruttare questo talento pur coi pochissimi indizi a disposizione in una caccia all’assassino sempre più ingarbugliata e frenetica; così come sarà per lui vitale addentrarsi nella vita della ridente comunità di Greenvale, e nella rete di intrighi e misteri che i relativi abitanti custodiscono più o meno gelosamente.

deadly premonition screen 1
Il luogo dei segreti

Coerentemente (quanto atipicamente per questo genere), avremo a disposizione una struttura open world alla GTA, in cui saremo solitamente liberi di bighellonare per Greenvale, cimentandoci per strada con una vasta selezione di incarichi secondarie, minigames e distrazioni di ogni tipo; mentre nei momenti salienti delle indagini (leggasi: quando ci sarà bisogno di estrarre la fida 9mm), torneremo su binari più canonici e lineari da action in terza persona. E ad essere sinceri, è un bene che combattere non sia l’aspetto predominante di Deadly Premonition: Una manciata di minuti attraverso il prologo bastano e avanzano per farsi un’idea della rigidità dei comandi, delle meccaniche semplicistiche e della ridicola facilità con cui è possibile spazzare via qualunque mostraccio ci si pari davanti.

I combattimenti di Deadly Premonition sono ridicoli

Non aiuta neppure la varietà di nemici praticamente nulla, e delle pallottole illimitate che fin dall’inizio avremo a disposizione per la nostra pistola d’ordinanza, in barba a qualunque convenzione dei survival horror (oltretutto, tramite le sidequest, è facilissimo procurarsi fin dalle fasi iniziali ammennicoli di morte & distruzione spropositatamente efficaci).
E fossero solo questi i problemi: come accennato precedentemente quella confezionata da Access Games è una collezione di bug e fallacie di game design da mettere i brividi a qualunque giocatore di buona volontà. Per iniziare, una serie di meccaniche folli e insensate, se non apertamente votate a incutere fastidio e frustrazione. Tipo, era davvero necessario inserire il livello di carburante per i veicoli? A maggior ragione, con un unico benzinaio in paese, e nemmeno aperto tutto il giorno (perché sì, c’è un orologio in-game, con tanto di obiettivi e sidequest attivabili solo entro certi orari e/o condizioni meteorologiche)? E vogliamo parlare degli indicatori di fame e stanchezza, peraltro tarati sul metabolismo di York, degno di un colibrì sotto cocaina? E l’obbligo di radersi e cambiarsi d’abito periodicamente per non finire circondati di mosche e penalizzati pecuniariamente per la nostra pessima igiene? E al primo che mi tira fuori il termine “realismo”, vorrei solo ricordare che questo è lo stesso gioco in cui, se siete reduci da un paio di fucilate e un’esplosione in pieno grugno, a digiuno da giorni e altrettanto a corto di riposo, bastano un paio di biscottini come Cristo comanda per diventare in un batter d’occhio il ritratto della salute e della forma fisica. Così per fare il primo esempio che mi viene in mente.

deadly premonition screen 2
Non vi ricorda GTA?

Passi questo, passi un pò meno una qualità grafica che spazia tra il mediocre e l’imbarazzante, con delle animazioni semplicemente da vedere per credere. O anche il modello di guida da mani nei capelli, per cui le automobili meno potenti risultano completamente incontrollabili nonostante una velocità massima a cui confronto un Ciao potrebbe gareggiare in Superbike (e se è vero che tra potenziamenti e nuovi veicoli sbloccabili le cose migliorino, siamo sempre ben sotto la decenza). Passi MOLTO meno quello che ne esce fuori dal Director’s cut recentemente rilasciato per PS3 e PC, che (almeno per quest’ultima versione) senza migliorare nulla dopo 3 anni, aggiunge bug grafici a non finire, una scattosità dei filmati semplicemente ingiustificabile, una  inquietante propensione al crash e uno dei peggiori layout per mouse/tastiera mai visti, peraltro rimappabile solo in modo ridicolmente limitato (i mancini in particolare ringraziano) e senza alcun supporto per gamepad, cosa un pochino paradossale per un porting da console. E’ una fortuna che alcuni modder (tra i quali l’eroico Durante già autore di un fix per un’altra conversione di leggendaria merdosità quale Dark Souls) si siano già premurati di mettere quelle pezze necessarie per rendere perlomeno giocabile questo disastro.

Deadly Premonition è un amabile disastro

Disastro, sì. Ma un disastro di cui è possibile, se non facilissimo innamorarsi. Capita infatti che, nonostante una mole di difetti capace a stroncare senza pietà qualunque opera videoludica, Deadly Premonition sia riuscito ad attirare su di sé lo status di culto nonché una cerchia a quanto pare nemmeno così ristretta di fan adoranti. Il motivo? Come già accennato, l’atmosfera che si respira dalle parti di Greenvale è qualcosa di difficilmente eguagliabile o replicabile. Già l’elevato e ottimamente riprodotto sapore “Lynchano” in sé dovrebbe essere un motivo sufficiente per una relativamente vasta platea, e nel caso non bastasse, a sopraggiungere è un carisma capace di oscurare qualunque sbavatura piccola o grande. Anche guardando oltre il semplice campionario di stranezze in superficie, la sceneggiatura che Swery65 ci propina è qualcosa di funzionante, appassionante e perfettamente compiuto, questo senza dimenticare di seminare sapientemente qualche ambiguità in cui la comunità nerd sarà entusiasta di sguazzare tra un Silent Hill e l’altro. Dopotutto, la cosa difficile non è creare un setting in cui la stranezza è la parola d’ordine, ma è renderlo coerente a sé stesso e in qualche modo credibile, cosa in cui gli sviluppatori hanno centrato in pieno il bersaglio: ci vuole poco a calarsi nella bizzarria di Greenvale e relativa popolazione, e accettare come norma la presenza di un’anziana signora che girovaga per il paese con una pentola di cui è ossessionata, un “misterioso capitalista” mai visto in pubblico senza maschera antigas e che comunica attraverso un assistente che parla solo in rima e un armaiolo convintamente pacifista e morbosamente appassionato di figurine. Oltre che ovviamente, un agente FBI che usa il caffè come indispensabile strumento d’indagine e che ama discorrere col proprio amico immaginario (o qualcosa del genere) del cast di Tremors 4 piuttosto che di Ramones o di contenuti extra dei DVD, tra le altre cose.

Un altro esempio del cocktail di brillantezza e di “so bad so good” rasentante il trascendentale qui presente è il sound design, che per quanto apparentemente (volutamente?) sconclusionato, che tra motivetti allegri atrocemente fuori luogo e tunes inquietanti a mentula canis, rende la soundtrack un valore aggiunto nel creare quel feeling gustosamente al di là di ogni logica su cui poggia l’opera di Swery65.

Deadly Premonition è il miglior brutto del mercato

Dunque, il miglior brutto su cui metterete mai mano, o il peggio gioco fighissimo sul mercato. Un’opera a cui avvicinarsi con reverenza e goduria, o una ciofeca da lasciare con sdegno sullo scaffale. Love it or hate it. Insomma, ci siamo capiti, qui le mezze misure non possono essere in alcun modo contemplate, ed è ora, nel momento di dare un giudizio, che Deadly Premonition è tra quelle cose che per qualsiasi critico rappresentano, per usare un termine tecnico, un gran cazzo di casino. Ed è in questi momenti che ringrazio il fatto di non essere un critico serio, e di conseguenza posso sbattermene di qualunque criterio razionale. Poi, a seconda di quello che avete letto, liberi di aggiungere o più probabilmente sottrarre un punteggio a scelta. E ora scusate, fatto il mio dovere, torno a godermi questo meraviglioso disastro.
Voto: 9/10

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Andrea Bruni

Vive praticamente di notte, ha un senso dell’umorismo estremamente malato, un cattivo gusto da annali, coltiva attivamente un senso critico/estetico che pure Ed Wood commenterebbe con un “Ma no, dai”, rifiuta con sdegno qualunque attività intellettuale che non sia coadiuvata da una bottiglia di birra dozzinale e ama scrivere di sé in terza persona senza una vera ragione. La cosa peggiore? Ne è perfettamente consapevole. Semplicemente, invece che affrontare e porre rimedio alle proprie cattive abitudini, questo individuo ha scelto di renderle socialmente accettabili, spacciandosi per sedicente esperto di horror.Pantomima riuscita al punto di convincere lo staff del Bosone di reclutarlo e affidargli una colonna ad hoc. Fino all’inevitabile momento in cui si accorgeranno dell’atroce errore commesso, il buon Nex sarà il vostro riferimento sulla roba spaventosa e/o truculenta in ogni sua forma.
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