Non si può certamente dire che Death Stranding non abbia saputo far parlare di se tra videogiocatori, pubblico che alla sua uscita si è diviso tra coloro che hanno adorato il gameplay e l’innovazione portato da questo nuovo titolo di Hideo Kojima a chi, al contrario, lo rese oggetto di critiche talvolta anche dure.
Death Stranding era diventato per molti il “simulatore di camminata” o “il gioco dei fattorini”. Ebbene, pare che qualcuno abbia preso bene quest’ultima affermazione e l’abbia usata come modello. Con le immagini mostrate da Sixth Tone, le parole di Kojima hanno dimostrato di essere alquanto profetiche.
Il futuro è più vicino grazie ai fattorini e Death Stranding
Sixth Tone è la rivista online di proprietà dello Shanghai United Media Group – un’impresa statale cinese. Le sue notizie sono pubblicate in inglese e destinate a persone nei paesi occidentali.
Questo magazine è un “tramite” per far conoscere il paese orientale anche all’estero e ovviamente è presente su quasi tutti i maggiori social network del mondo. Di recente, un post su Twitter della rivista ha svelato le prime immagini del “fattorino del futuro” che sembra davvero essere stato ispirato da quello interpretato Norman Reedus in Death Stranding (speriamo non prendano appunti da lui anche per andare a fare la spesa).
Come si può vedere dal video divenuto virale sui social orientali, il nostro corriere sembra davvero essere uscito da un videogioco.
L’onnipresente sito per la consegna di cibo in Cina, Ele.me, ha catturato l’attenzione di tutti, questa settimana, dopo aver testato un prototipo di esoscheletro potenziato reso disponibile per i suoi corrieri.
L’esoscheletro in questione (che è quello che vediamo nel video) dona a chi lo indossa, come spiegato dalla ULS Robotics, la forza di trasportare facilmente fino a 50 chilogrammi di cibo (che è tanto cibo da consegnare!), ed è strutturato per potersi muovere in ambienti urbani senza difficoltà – soprattutto in edifici senza ascensore e/o aree che non consentono l’ingresso ai motocicli.
Inoltre non sembra dare peso a chi lo indossa diventando a tutti gli effetti un valido supporto proprio come quello di Death Stranding.
Anche se qualcuno sotto i commenti si chiede perché, avendo una simile tecnologia, non si sia creato ancora una versione di Iron-Man per salvare il mondo, sembra che tutti siano entusiasti di questo avanzamento tecnologico che se accoppiato al Gundam scala 1:1 funzionante del Giappone – costruito per le olimpiadi – pare di essere proiettati in quel futuro sognato dai film di trent’anni fa che mostravano una fantascienza non più così lontana da raggiungere
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