Devilman: Un’altra eredità dimenticata
Anche se con ritardo vorrei fare gli auguri di buon compleanno a Devilman.
Quest’anno sono passati 45 anni dalla sua pubblicazione.
Per omaggiare l’opera -tra le più belle del maestro Go Nagai– uscirà il prossimo anno una serie Netflix a lui dedicata.
Stiamo parlando di Devilman Crybaby.
Sicuramente avete scorto il trailer su internet.
Pare infatti che Netflix stia puntando abbastanza risorse su questa serie.
Come sempre, Netflix non è nuova a questi progetti.
Spesso trasforma le opere di Nicchia in opere Popolari.
Ma ci riuscirà anche con Devilman?
Nella speranza di non incappare in nuovi paradossi temporali, vogliamo perdere cinque minuti per conoscere un po’ il personaggio?
Ovviamente questo articolo conterrà degli “spoiler”.
Leggetelo a vostro rischio e pericolo.
DEVILMAN: Storia e Storia editoriale
Pochi di voi lo sanno, ma questa è un opera dannata.
Non pensate male, non in senso letterale, ma metaforico.
Devilman nasce dalle ceneri di Mao Dante, e porta con se la sua eredità.
Nei primi anni 70′, i manga in Giappone non erano così amati.
So che, miei cari weeaboo e giappofan alla lettura, non ci crederete, ma così è.
I manga erano soggetti a continue valutazione e se i canoni di un opera superavano anche di poco il limite permesso venivano sospesi e chiusi.
Go Nagai ricevette una chiusura per il suo Shonen di Mazinger Z, che fin troppo spesso vi ripeto fu ritenuto troppo maturo per i giovani, poteva non ricevere un fermo per Mao Dante?
Se non conoscete Mao Dante, beh, ve lo sintetizzo al minimo -scusandomi con Nagai e la sua opera- per accennarvelo.
Ma se il Dio che crediamo di conoscere, in realtà non sia un vero Dio, ma un entità Aliena, che viaggia di mondo in mondo, facendosi adorare per assorbire la nostra linfa vitale fino all’estinzione, cosa faremmo?
Questo è il quesito su cui si basa Mao Dante, in cui quest’ultimo, campione dei Demoni, è in realtà il protettore della terra.
Ovviamente l’opera originale resta incompleta ancora oggi, benché abbiamo avuto altre “rivisitazioni”, ma dobbiamo a quella chiusura la nascita di Devilman.
Nagai, infatti, le cui leggende metropolitane narrano abbia ricevuto anche minacce di morte per la trama di Mao Dante, non si riteneva contento.
Voleva esprimere un concetto con quella storia, ma vedendosela chiusa non poté che proseguire con un opera parallela.
In Devilman il protagonista è Akira Fudo, adolescente giapponese che frequenta le superiori, che vive a casa della sua fidanzata Miki a causa della partenza dei suoi genitori.
Piagnone e deboluccio, viene investito dalla verità sul mondo quando il suo migliore amico, Ryo, gli racconta la storia dei demoni.
I demoni erano infatti i primi abitanti della terra.
Parassiti muta-forma, che potevano fondersi con altri demoni ed organismi viventi per diventare più forti, ma che non erano contemplati nel piano di “ripopolazione” della terra da parte di Dio.
Dio, mandando i suoi angeli, era pronto a sterminare tutti i demoni, ma Lucifero, mosso a compassione verso creature che non facevano altro che vivere la loro vita, si oppose al suo creatore e combatté per salvaguardare il mondo.
Ai giorni moderni i demoni sono dormienti in enormi ghiacciai ed attendono il ritorno di Lucifero per riprendersi il mondo.
Sarà Akira quello costretto a sacrificarsi per la terra e dovrà fondersi con un demone.
Akira si fonderà con Amon, il più forte tra i demoni, per salvare il mondo.
Ma il mondo merita davvero di essere salvato?
Nel corso della storia, Devilman si troverà ad affrontare molti demoni, uno più forte dell’altro.
I più famosi sono sicuramente Silen, l’arpia ex compagna di Amon, e Jinmen, il diabolico tartugone che orna il suo guscio con il viso degli esseri umani che divora vivi.
Ma tra tante battaglia e lotte i colpi più duri verranno inferti proprio dagli esseri umani.
Lucifero, per distruggere l’umanità, mostrerà solo la potenza dei demoni, farà vedere che dietro qualunque volto amico si può celare un demone che ne ha preso il possesso ed aspetterà la mossa degli esseri umani.
Un mondo mosso contro un nemico comune, si unirà?
Purtroppo in quest’opera non succede, l’umanità intera perde la testa e la sfiducia per il prossimo raggiunge livelli mai visti.
Durissimo sarà il colpo per Akira, quando tornando a casa di Miki dopo non essere riuscito a salvare i suoi genitori, troverà il corpo del fratellino senza vita e quello dell’amata fatto a pezzi, tra i festeggiamenti di una folla febbricitante per aver ucciso una “strega”.
Gli esseri umani sono strani.
Non solo non si muovono mai se non viene intaccato il loro orticello, ma dimentica fin troppo spesso la propria umanità per seguire un branco e sentirsi protetti.
Ma parliamo di storia dannata perché nonostante Devilman tratti argomenti forti, ed abbia ispirato tante opere che sono venute dopo, pochi vogliono guardare oltre l’apparenza.
Ha paradossalmente lo stesso problema di Berserk o Hokuto no Ken.
Mostrando belle tematiche con immagini e situazioni forti viene segregato come un opera mirata agli amanti della “debole macelleria”.
Un po’ come i cattolici che dipingono santi e profeti martoriati e trafitti.
L’eredità di Devilman oggi
Anche se dal passato travagliato, Devilman è un opera che ha abbattuto ogni ostacolo sul suo cammino e riesce a mostrarsi orgogliosa e forte anche ai giorni d’oggi.
Lo dobbiamo in parte alle ristampe -come quelle della J-Pop qua in Italia- ma il merito è anche delle storie parallele che escono ancora oggi.
Il Multiverso creato da Go Nagai è senza limiti e ci regala tantissime perle grazie anche alla collaborazione di artisti e sceneggiatori che creano nuove avventure per Akira Fudo, o danno vita a storie solo accennate nell’opera originale.
Possiamo infatti citare: Amon – L’apocalisse di Devilman, Devilman G, Devilman Saga, Devilman contro Hades e Devilman Lady …
… ok forse quest’ultimo è forte anche dal punto di vista sessuale …
Ma la tematica ruota sempre attorno allo stesso dubbio:
“Come ci comporteremmo noi se vivessimo in un mondo in cui non possiamo fidarci del prossimo?”
In fondo, oggi giorno, tra truffatori e traditori, non possiamo dire di vivere in un mondo simile?
Forse dietro il nostro vicino non si nasconde un demone, ma quanti di noi non si fidano del prossimo?
Alcuni politici -del Nord Italia soprattutto- basano tutta la loro campagna politica sull’odio razziale, dicendo di non fidarci di chi è “diverso”.
Per fortuna non si deve a Devilman questo odio incondizionato, ma la sua eredità è trasmessa in tutte quelle opere che ha ispirato.
So che prenderò molto odio dai Fanboy di queste due opere, ma avendo letto il manga di uno, e avendo guardato l’anime dell’altro, posso dire di aver ritrovato il maggior numero di citazione in Kiseiju – L’ospite indesiderato e Tokyo Ghoul.
Oggi giorno queste sono due tra le opere più discusse.
Non è un caso infatti che i fan dei due fumetti giapponesi si trovino in contrasto.
Per Parasyte, il paragone è più facile.
I parassiti ricordano i demoni di Devilman, il protagonista riesce a collaborare con chi divide il suo corpo e lotta con i suoi nuovi poteri per proteggere chi ama.
Per Tokyo Ghoul è un po’ più difficile, ma le citazioni sono tante.
La citazione più sottile, che abbiamo notato, pare, solo io e qualche poco altro fan di Devilaman che come me lo segue da anni, la troviamo in un momento di intimità tra l’investigatore Amon e l’investigatrice Akira.
Anche i nomi sono una citazione, infatti Amon definisce spesso i Ghoul come Demoni.
Ma durante una scena romantica, Akira si avvicinerà per baciare Amon e quest’ultimo la rifiuterà tappandogli la bocca.
Colta la citazione a Devilman?
Nell’opera di Go Nagai, Amon, orgoglioso della sua forza, non accetterà mai Akira e rifiuta di continuo la condivisione di quel corpo che li unisce.
Ovviamente il discorso è sempre il solito, non c’è niente di male ad essersi ispirati a qualcosa che è venuto prima.
Bisogna essere orgogliosi di aver trovato uno spunto in un opera per crearne un altra.
Ed in cuor mio spero che Devilman Crybaby possa, per prima cosa, rendere giustizia a quest’opera alla quale sono molto legato, ma soprattutto riesca ad attirare quella fascia di lettori di fumetti e guardoni di serie TV che ancora non conoscono questo personaggio.
Ci sarebbero tante altre citazioni in altri manga.
Per un attimo ho creduto che il tanto amato Shingeki no Kyojin (l’attacco dei giganti per i meno giappofan) avesse tratto ispirazione da Devilman, se prendiamo in esame la parte del manga in cui si scopre che alcuni tra i compagni dei protagonisti sono in realtà giganti venuti a conquistare i sopravvissuti dell’umanità.
Si era tracciato un bel dubbio su chi bisognava fidarsi e su chi no…
…purtroppo però sono andato avanti e tutto è stato demolito come un castello di carte.
Non dirò il perché, ho già preso troppi insulti dai fan che guardano solo la versione animata -tanto più indietro di quella cartacea- che crede mi stia inventando tutto.
Eh eh eh … ci vediamo tra un paio di serie … eh eh eh ….
Tornando a noi, un grazie a Go Nagai che non si è arreso dopo Mao Dante ed ha creato Devilman, attuale ancora oggi, e di nuovo auguri a quest’ultimo che non pare risentire dei suoi 45 anni.
Se vi hanno incuriosito almeno un po’ le vicende di Akira Fudo, vi consiglio di recuperare l’opera originale e seguire quelle parallele ed i cross-over, oltre a guardare Crybaby non appena sarà rilasciata da Netflix.
MA DOPPIATELA IN ITALIANO!
GRAZIE!
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