E’ un argomento che nelle community legate al GdR si discute spesso, e sembra impossibile parlarne senza creare una forte spaccatura tra chi la pensa in un modo o nell’altro. La questione di farsi pagare per fare da Dungeon Master è piuttosto annosa e di norma divide i giocatori tra chi pensa che farlo svaluti la nobiltà del gioco di ruolo e chi risponde con “tutta invidia la tua“.
Tralasciando le ragioni assurde che ho visto addurre per spiegare perchè questa “mostruosa” pratica non si dovrebbe fare (di norma chi la critica è estremamente fantasioso), voglio dire la mia sul motivo per cui, ragionandoci in modo razionale, ritengo che non sia assolutamente un’attività problematica.
L’intrattenimento ha un valore, anche il Dungeon Master
Il titoletto dice tutto ma voglio scendere in dettaglio. Potrei iniziare paragonando il GdR a una forma d’arte e probabilmente non solo avrei ragione, ma mi dareste ragione tutti: purtroppo quest’argomentazione non riesce mai a soddisfare alcuni di coloro che criticano la pratica, perché c’è chi sostiene che pagare il master per condurre la sessione, porti ad una inevitabile svalutazione del gioco.
Pertanto, voglio provare a percorrere un’altra strada. Ipotizziamo di acquistare un paio di pistole NERF e di affittare un locale in cui create un ambiente adatto a simulare una sparatoria con tanto di coperture.
Adesso, ipotizzate di far pagare a delle persone del denaro per utilizzare ciò che avete creato con il vostro tempo e denaro. Credo che nessuno avrebbe da ridire: è una normalissima attività.
Bene, dunque ipotizzate di aver acquistato con i vostri soldi alcuni manuali di un Gdr, supplementi di vario genere, di far disegnare mappe quadrettate estremamente dettagliate da disegnatori professionisti, di comprare una stampante 3D per creare ambienti tridimensionali come quelli dei wargame, di acquistare e dipingere miniature con le vostre mani e infine, di affittare una saletta all’interno di una ludoteca o di una fumetteria.
Avete speso tempo e denaro ma stavolta, se volete sfruttare quello che avete per aprire un’attività, qualcuno avrà da ridire.
Forse dovremmo mettere in chiaro che come per molti altri campi, c’è una differenza tra una sessione giocata con un “professionista” e quella che fate in soffitta con i vostri amici.
Perchè non è la stessa cosa
Una critica spesso mossa al concetto di Dungeon Master a pagamento è che non ha senso pagare per qualcosa che si può avere gratuitamente.
Il fatto è che non sarà mai la stessa cosa: giocare con gli amici è divertente, e per alcuni potrebbe essere perfino più divertente, ma farsi pagare per fare il master significa necessariamente offrire qualcosa di più.
Se dovessi pagare per un master mi aspetterei molto materiale visivo, un’avventura ben orchestrata che mi faccia divertire (e non che mi faccia sempre vincere ma che mi faccia perdere quando è necessario) e una cura quasi maniacale della sessione.
E’ vero che sono tutte cose che può fare anche il vostro amico master che magari è pure bravo, ma se ha mille impegni durante la giornata per lavoro o quant’altro, difficilmente potrà dedicarsi così approfonditamente ad una campagna di questo genere.
Un master che voglia farsi pagare per il suo lavoro deve necessariamente avere del lavoro alle spalle e fare in modo che questo lavoro si veda durante la sessione: non esiste mettersi al tavolo e improvvisare qualcosa sul momento.
Per tirare le somme sul Dungeon Master a pagamento
E’ molto difficile concludere un discorso di questo tipo, perchè di cose da dire ce ne sarebbero talmente tante che non mi basterebbe una giornata per scriverle tutte.
Voglio semplicemente, dunque, chiarire la mia opinione: si può trasformare il GdR da passione a lavoro ma deve appunto, diventare un lavoro, con tutte le conseguenze del caso.
Ci vogliono costanza, impegno, inventiva e molte altre doti, anche perché se si vogliono avere più clienti è obbligatorio che quelli che provano siano soddisfatti dell’esperienza.
Un lavoro di questo tipo non fa per tutti, perchè chi vuole semplicemente passare una serata a divertirsi con gli amici difficilmente metterà nelle proprie sessioni la cura necessaria.
E paragonare le sessioni del sabato sera a quelle che un master “professionista” ha creato con estrema cura e dedizione… Beh, sarebbe come paragonare, per tornare al parallelismo iniziale, una pistola nerf ad una cerbottana ottenuta con il corpo di una bic per sparare palline di carta.
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