E’ iniziata la titanica impresa di mappare l’intero l’universo

L’universo, con la sua vastità insondabile e i suoi misteri oscuri, continua ad affascinare e sfidare la mente umana. Al centro di questa sfida si trova l’indagine sistematica delle sue profondità stellari, una missione (https://www.j-pas.org/news/show/253) che l’Osservatorio Astrofisico Javalambre (OAJ) ha abbracciato con fervore. Gli scienziati hanno deciso di guidarci attraverso l’ambizioso progetto di mappare l’universo, esplorando le stelle e risolvendo alcune delle domande più intriganti dell’astrofisica contemporanea.

La missione ambiziosa e mastodontica di mappare il mappabile

Posizionato tra le vette della catena montuosa Javalambre, a sud della provincia di Teruel, l’Osservatorio Astrofisico Javalambre emerge come un faro di esplorazione spaziale. L’OAJ ha intrapreso una delle sue missioni più audaci: la Javalambre Physics of the Accelerating Universe Astrophysical Survey (J-PAS), con l’obiettivo di mappare l’universo che ci circonda. Questa indagine su larga scala mira a individuare centinaia di milioni di galassie, offrendo una finestra senza precedenti sul cosmo.

Al cuore di questa missione spaziale c’è una combinazione potente di strumenti avanzati. Il telescopio JST250 da 2,5 metri, descritto come un telescopio “grandangolare” per l’esplorazione spaziale, lavorerà in sinergia con la fotocamera “panoramica” JPCam. Quest’ultima, con il suo sensore da 1,2 gigapixel, rappresenta la seconda fotocamera astronomica più grande al mondo. Equipaggiata con 56 filtri fotometrici creati appositamente, la JPCam è in grado di catturare immagini a diverse frequenze, fornendo informazioni spettrali preziose degli oggetti celesti mappati.

telescopio jpcam
Il telescopio JPCam

J-PAS è un’impresa collettiva guidata dal Centro di Studi di Fisica del Cosmo dell’Aragona (CEFCA) e dall’Istituto di Astrofisica dell’Andalusia (IAA-CSIC). Un team internazionale composto da 250 ricercatori di 18 paesi diversi collabora per rendere questa visione una realtà. La preparazione e la calibrazione degli strumenti sono state meticolose, basate su un progetto precedente denominato Javalambre Photometric Local Universe Survey (J-PLUS), creando una base solida per l’attuale indagine.

Ma c’è di più della mappatura dell’universo

Al di là della mera mappatura spaziale, il progetto si immerge nel cuore delle questioni astrofisiche contemporanee, in particolare l’espansione dell’universo. La discrepanza nei risultati ottenuti misurando la costante di Hubble, che rappresenta la velocità di espansione dell’universo, è stata una fonte di dibattito. Questa missione potrebbe gettare luce sull’enigmatico concetto di energia oscura, che, pur rappresentando la maggior parte dell’universo, rimane al di fuori della nostra comprensione.

L’Osservatorio Javalambre non solo punta a mappare l’universo, ma si immerge anche nei misteri dell’espansione cosmica, offrendo promesse di nuove scoperte che potrebbero risolvere alcune delle questioni più persistenti dell’astrofisica.

Leggi anche:
L’Universo è 2 volte più vecchio di quanto si crede

Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!

Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].

Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.

Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
Pulsante per tornare all'inizio