Il periodo dedicato all’educazione dell’animale non deve essere sottovalutato, perché ciò che i cani potranno apprendere facilmente nei primi anni di vita diventerà più difficile da assimilare quando saranno diventati ormai adulti. Per questo motivo, molti padroni scelgono di affidarsi ad un educatore cinofilo, una figura professionale specializzata nell’educazione e nell’addestramento dei cani.
Per diventare un educatore cinofilo è necessario intraprendere uno specifico percorso formativo, per esempio seguendo dei corsi professionali, durante i quali gli interessati apprenderanno le nozioni necessarie per diventare un professionista. Si tratta di uno step indispensabile, perché insegnare a un cane come comportarsi non è semplice, inoltre commettere degli errori e utilizzare dei metodi sbagliati può rendere molto più complesso il percorso di apprendimento per l’animale.
Un buon corso per diventare educatore cinofilo prevede sia una parte teorica che una parte pratica. Nella prima, saranno insegnate al futuro professionista tutte le conoscenze necessarie in materia veterinaria e saranno fornite anche le principali nozioni legislative che potrebbero tornare utili nell’esercizio della professione. Nella seconda, invece, saranno insegnati i metodi di approccio al cane, al fine di rendere possibile uno stretto legame con l’animale.
I tre metodi per educare gli animali
Quando ci si appresta ad educare un cane si deve scegliere innanzitutto quale dei tre metodi seguire. Ciascuno di questi ha delle caratteristiche peculiari ed è importante conoscerli tutti prima di decidere a quale affidarsi.
Metodo tradizionale
Un educatore cinofilo può optare, innanzitutto, per il metodo tradizionale attraverso il quale all’animale vengono ripetuti più volte dei comandi, ai quali il cucciolo deve rispondere eseguendo l’azione chiesta dall’educatore.
In caso di risposta positiva da parte dell’animale, l’educatore potrà procedere a concedere un premio (di solito un biscotto o altro cibo), mentre, in caso di mancata risposta al comando, l’educatore provvederà a sgridare l’animale.
Alla base del metodo tradizionale vi è l’idea che in questo modo il cane impari ad associare il premio all’ubbidire al comando e lo stimolo negativo al comportamento errato. Ciò dovrebbe portarlo a rispettare gli ordini che gli vengono dati.
Metodo gentile
Il metodo gentile non prevede punizioni per l’animale ma, come per quello tradizionale, anche in questo caso i comandi vengono ripetuti più volte e quando il cane esegue l’ordine gli viene dato un premio per sfruttare il meccanismo della gratificazione.
In questo caso, quindi, l’idea è che il cane impari ad associare il premio all’aver eseguito il comando e che sia quindi spinto a rispettare gli ordini successivi per poter ricevere altri premi.
Metodo Koehler
Il terzo metodo per l’educazione dei cani è il cosiddetto metodo Koehler, diventato famoso a partire dal 1978. A differenza degli altri, questo metodo si basa sulla dominanza, sia dal punto di vista fisico che mentale. Al cane viene insegnato che il comportamento errato porta ad una punizione e che per ricevere invece una ricompensa è necessario rispettare i comandi.
Questo metodo viene spesso criticato perché ritenuto troppo aggressivo, anche perché prevede delle punizioni corporali per il cane quando non rispetta i comandi. Per questo motivo, oggi si preferisce utilizzare principalmente il metodo tradizionale oppure quello gentile.
Consigli da seguire per l’educazione del cane
Per raggiungere più facilmente l’obiettivo e insegnare in fretta al cane le buone abitudini, anche i padroni possono seguire alcuni semplici accorgimenti, da integrare al lavoro dell’educatore cinofilo.
Dare importanza al momento delle coccole
Un buon metodo per educare i cani deve dare importanza anche al momento delle coccole. Soprattutto nei primi mesi, queste manifestazioni sono fondamentali per rafforzare il legame con il cane (soprattutto se ciccione), facendo sì che si affezioni sempre di più al suo padrone.
Va sottolineato, però, che il cane dovrà anche capire che per ricevere le coccole dovrà comportarsi bene e, dunque, intenderle come una sorta di premio. In questo modo, l’animale sarà più propenso ad ascoltare il padrone e a seguire le norme di comportamento che gli sono state insegnate.
Dare importanza allo stare da solo
Per quanto possa fare piacere stare sempre con il proprio amico a quattro zampe, gli impegni della vita quotidiana rendono impossibile trascorrere ogni singolo istante con l’animale. Si dovrà dunque insegnare al cane a stare da solo, perché inevitabilmente l’animale dovrà trascorrere alcune ore senza il suo padrone.
Per rendere meno difficile il distacco, il primo consiglio è creare un ambiente confortevole per il cane. Il suggerimento che viene dato di solito è di lasciare l’animale in uno spazio che già conosce, con la sua cuccia e con i giochi ai quali è maggiormente affezionato. In questo modo, il cane avvertirà comunque la mancanza del suo padrone, ma riuscirà a superare più facilmente il distacco.
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