Le emissioni globali di carbonio dai combustibili fossili hanno raggiunto un nuovo record nel 2024, e il picco sembra ancora lontano. Secondo un rapporto pubblicato il 13 novembre sulla rivista Earth System Science Data, l’umanità ha scaricato 41,2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera nel corso di quest’anno, segnando un aumento dello 0,8% rispetto al 2023.
Se a queste si aggiungono le emissioni derivanti dalla deforestazione e da altre attività umane, il totale sale a 45,8 miliardi di tonnellate di CO₂. Gli scienziati avvertono che, se non si agisce rapidamente, c’è una probabilità del 50% che il riscaldamento globale superi in modo permanente l’obiettivo di 1,5°C fissato dall’Accordo di Parigi entro i prossimi sei anni.
Le conseguenze di un riscaldamento senza freni
Pierre Friedlingstein, autore principale dello studio e professore di scienze del clima all’Università di Exeter, ha dichiarato:
“Gli impatti del cambiamento climatico stanno diventando sempre più drammatici, ma non vediamo ancora alcun segno che la combustione di combustibili fossili abbia raggiunto il picco”.
Friedlingstein sottolinea che il tempo per agire sta finendo e che i leader mondiali, riuniti alla COP29, devono adottare misure rapide e decisive per ridurre le emissioni, se vogliamo rimanere ben al di sotto di 2°C di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali.

Un futuro incerto: le emissioni in aumento
Nel 2024, le emissioni di gas e petrolio sono previste in aumento rispettivamente del 2,4% e dello 0,9%, mentre quelle derivanti dal carbone saliranno dello 0,2%. In India, le emissioni potrebbero crescere del 4,6%, mentre nell’Unione Europea si prevede un calo del 3,8% e negli Stati Uniti dello 0,6%. Complessivamente, l’aumento globale delle emissioni raggiungerà l’1,1%.
Secondo il rapporto, è necessario ridurre le emissioni di gas serra del 45% entro il 2030 e raggiungere lo zero netto entro il 2050, per rispettare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
C’è speranza?
Nonostante questi dati preoccupanti, ci sono alcuni segnali positivi. Corinne Le Quéré, coautrice dello studio e professoressa di scienze del clima presso l’Università dell’East Anglia, ha affermato:
“Nonostante un altro aumento delle emissioni globali quest’anno, gli ultimi dati mostrano prove di un’azione diffusa per il clima, con la crescente diffusione delle energie rinnovabili e delle auto elettriche, che hanno iniziato a sostituire i combustibili fossili”.
Anche le emissioni derivanti dalla deforestazione sono diminuite negli ultimi decenni, una tendenza confermata per la prima volta dallo studio.
La strada verso zero emissioni
Tuttavia, questi progressi non bastano a risolvere il problema. Per raggiungere lo zero netto di emissioni, saranno necessarie soluzioni innovative, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio su larga scala.
“Fino a quando non raggiungeremo le emissioni nette di CO₂ pari a zero a livello globale, le temperature mondiali continueranno a salire, causando impatti sempre più gravi”, ha avvertito Friedlingstein.
Agire subito è l’unica opzione
Il messaggio degli scienziati è chiaro: è tempo di agire. I progressi tecnologici e le iniziative per ridurre l’uso di combustibili fossili stanno aprendo la strada, ma per affrontare davvero la crisi climatica è necessaria una trasformazione sistemica. Solo con impegni concreti e azioni immediate potremo garantire un futuro più sostenibile per le prossime generazioni.