L’eredità di Isao Takahata all’animazione mondiale

Isao Takahata ci lascia, un’altra perdita abissale per il mondo della cultura in questo 2018 funesto. Il regista muore all’età di 82 anni per complicazioni cardiache.

Da studente universitario si innamora della storia del cinema; decide di diventare regista in seguito alla visione di un film d’animazione francese: La Bergère et le Ramoneur.

Qualche anno dopo inizierà a lavorare per la Toei, dove conoscerà Hayao Miyazaki: dopo piccole esperienze con le neonate serie animate, i due esploderanno al grande pubblico insieme alla serie di Lupin III.

Numerose serie televisive andranno ad arricchire il suo curriculum: Heidi, Marco dagli Appennini alle Ande, Anna dai Capelli Rossi su tutte. La svolta, però, si deve al film del 1984 Nausicaa della Valle del vento da lui prodotto per la regia di Miyazaki: un anno dopo i due coordineranno le loro forze fondando il più importante studio d’animazione giapponese di sempre, lo Studio Ghibli.

ISAO TAKAHATA, LA NATURA E L’UOMO TRA  PASSATO E FUTURO

 

Tecniche di animazione particolari e un’alta dose di moralità caratterizzano le sue regie successive.

Il film Una tomba per le lucciole ci presenta un aspetto cupo e un tema caro ai giapponesi: le difficoltà durante la seconda guerra mondiale. Da molti considerato l’opera massima di Takahata, il film ci mostra una critica dura nei confronti delle sofferenze che gli uomini provocano ai loro stessi simili.

Pioggia di ricordi è invece animato alternando la scena che si svolge nel presente, a vari flashback; il presente stesso viene animato in modo marcato con il supporto di attori reali; i flashback invece ricalcano il tratto del manga da cui il film è tratto. Questa tecnica particolare è adatta a sottolineare la particolarità stessa del messaggio che regala: l’importanza che le tradizioni hanno ancora in questo nostro mondo moderno.

Quasi come fosse una crescita morale, in Pom Poko cresce il messaggio tradizionalista di Takahata; la natura, il folklore, il classico si scontrano con l’uomo contemporaneo. Proprio l’uomo moderno è al centro del film successivo, I miei vicini Yamada: una famiglia normale che si comporta in modo normale, questo il film riassunto in poche parole. D’altro canto, per una trama base, tutto viene stravolto a livello grafico: l’animazione è completamente fatta al computer, ma i tratti sono semplici all’osso, è il significato di tutto a risaltare.

Ancora in crescendo con La storia della Principessa Splendente, ultimo film di Isao Takahata. Animato con la stessa tecnica del film precedente, lascia tratti minimali per dar spazio a toni pastello. Osannato da pubblico e critica, è stato uno dei candidati ai Premi Oscar 2015 come miglior film d’animazione. Una storia in cui la natura, o meglio la mancanza di essa, è il mezzo con cui viene criticata la nostra società basata sull’apparire.

Facciamo in modo che sia questo il messaggio finale di Isao Takahata. Cerchiamo di guardare al passato, alle tradizioni, alla natura, per guardare al futuro e migliorare l’essere umano.

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Pierfrancesco Caroli

Grandissimo appassionato di anime, manga e giochi da tavolo, nasce cresce e pasce in Puglia tra le prime edizioni di Dragon Ball e vecchi anime obliati anche dalle tv locali.
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