Titolo: ESP Fenomeni Paranormali
Paese: Canada
Anno: 2011
Durata: 92 min.
Regia: The Vicious Brothers
Cast: Sean Rogerson, Ashleigh Gryzko, Juan Riedinger, Mackenzie Gray, Merwin Monsedir
“Grave Encounters” era un programma TV di successo, con tutte le carte in regola per accattivarsi la popolarità del pubblico: una troupe di esperti a vario titolo nel campo del paranormale alle prese con le proprie indagini nei siti più infestati d’America, accuratamente documentate con dovizia di particolari per la gioia del pubblico. Almeno, questo fino all’infausta sesta puntata, dove i nostri avrebbero dovuto fare luce su un manicomio abbandonato, un tempo noto per casi problematici, drammatici suicidi tra pazienti, uno staff medico dalla lobotomia facile, e, dopo la chiusura, avvenimenti inspiegabili, avvistamenti spettrali e altre cose gioiose di questo genere. Ebbene, l’episodio in questione non andò mai in onda e il format fu improvvisamente cancellato. E’ il produttore stesso dello show a divulgarci la verità dietro questa svolta inaspettata, affidandoci la visione del materiale video ritrovato all’interno del Collingwood Psychiatric Hospital, con tutto il carico d’orrore & raccapriccio del caso.
Ora, lo premetto: sono un fan moderatamente entusiasta dei cosiddetti “reality horror”; ritengo The Blair Witch Project una mezza genialata, e Paranormal Activity (giusto per rimarcare dove i notoriamente ruffiani distributori di casa nostra sono voluti andare a parare con il titolo italiano) si è rivelato per il sottoscritto una visione inquietante quanto gradita. Semplicemente, credo che la cara vecchia regola del “less is more” sia pienamente applicabile a questo genere: qualche telecamera a mano, un ristretto manipolo di attori più spontanei che necessariamente talentuosi, dispendio di effetti speciali nullo o quasi. Col giusto ammontare di intelligenza alla base, questa formula può bastare tranquillamente per garantire esperienze filmiche terrificanti.
ESP Fenomeni Paranormali è un reality horror canonico
ESP Fenomeni Paranormali inizia proprio con premesse simili; i nostri protagonisti che si rivelano fin da subito una squadra di allegri cialtroni, un allestimento di postazioni video piazzate ad arte con la prospettiva di non registrare traccia di effettivi “fenomeni paranormali”, e naturalmente, una reale presenza maligna che si manifesterà giusto per far pentire quel branco di fighetti di aver intrapreso quella peculiare carriera. Perché, non dimenticatelo mai: fantasmi, infestazioni malvagie e affini sono i primi e più entusiasti seguaci della regola del “for teh lulz”.
Certo, è innegabile come gran parte della sceneggiatura sia di fatto intuibile già dai primi minuti per chiunque abbia visto almeno un paio di pellicole del filone (e, giusto per aprire una parentesi, mi chiedo: esistono abbastanza istituti psichiatrici abbandonati al mondo per soddisfare il fabbisogno degli sceneggiatori horror? O magari ogni tanto ne chiudono uno proprio per questa ragione? Non sono del tutto sicuro di voler scoprire la verità in merito), ma la promessa d’intrattenimento a buon mercato regge, così come la graduale scoperta da parte dei protagonisti di essere -per utilizzare un notorio francesismo- nella merda fino al collo è gestita con la giusta padronanza. Il problema di ESP? L’ultima parte del film, dove la suspance accumulata dovrebbe sublimarsi in un crescendo di spaventi, e dove i Vicious Brother invece, preferiscono accontentarsi di trasformare un film portato avanti grazie alla lenta ma sostenuta costruzione di tensione e atmosfera in una sorta di attrazione da luna park degli orrori: nella mezz’ora finale il ritmo accelera a dismisura, e tutto ciò che prima era solo efficacemente suggerito viene sbattuto in faccia senza troppi complimenti nè finezze, tra poltergeist iperattivi, spettri incazzati, perversi loop spazio-temporali e tutte quelle cose che preferireste evitare qualora vorreste passare la notte in un vecchio manicomio dismesso.
ESP Fenomeni paranormali è un pò troppo affrettato e un pò troppo prevedibile
In parole povere: come passare da un estremo all’altro, il tutto peraltro senza sufficiente padronanza a supporto per riuscire a far digerire il netto stacco senza almeno un mugugnio di perplessità o disappunto. Poi, non che manchi qua e là qualche trovata riuscita anche in questo accumulo di facili cheap thrills, e a conti fatti, in qualche modo ESP riesce a tenersi a galla fino all’epilogo senza buttare completamente nel wc quanto è riuscito a mettere insieme, così come lascia abbastanza elementi per compiacere chi sa godersi un pò di buon horror baracconesco. Nè carne nè pesce, nessuno nuovo standard qualitativo consegnato ai posteri, insomma; ma perlomeno le premesse d’intattenimento sono state salvaguardate. E non che questo sia così banale, tutto sommato.
Voto: 6,5/10
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