Facebook affronterà il processo: usa immagini senza consenso

USA, Illinois: un vasto gruppo di utenti di Facebook, uniti da una presunta violazione riguardante il proprio profilo da parte del social network, tenta di agire legalmente contro i reati del sito, attraverso una class action.

Il caso sarebbe incentrato sull’utilizzo improprio che Facebook avrebbe compiuto con le immagini pubblicate dagli utenti, raccolte ed utilizzate in modo da identificarne successivamente i volti in altre immagini.

In questi ultimi giorni pare che il social Network abbia cercato di disinnescare la bomba attraverso un contatto diretto con la corte di San Francisco. In particolare, al fine di evitare i danni economici presumibilmente conseguenti alla class action, l’azienda ha cercato di convincere il tribunale che le pretese di ciascun utente erano uniche e richiedevano quindi cause separate.

La decisione della corte sul caso Facebook

La corte di San Francisco, però, ha respinto all’unanimità ciò e ha affermato che coloro che hanno fatto causa a Facebook hanno subito “sufficienti lesioni alla privacy” per consentire loro di fare causa in gruppo.

L’azienda infatti sembra non aver fatto abbastanza per avvertire le persone che avrebbe raccolto immagini dettagliate dei loro volti e che non aver ottenuto in modo congruo il loro esplicito consenso a farlo.

“Questi dati biometrici sono così sensibili che se vengono compromessi, semplicemente non c’è ricorso”, ha affermato l’avvocato Shawn Williams, che agisce per il gruppo.

Non è come una carta di previdenza sociale o un numero di carta di credito in cui è possibile modificare il numero. Non è possibile cambiare la faccia.

L’azione di classe ha anche ottenuto il sostegno dell’American Civil Liberties Union (ACLU) che ha preso una posizione forte contro il crescente utilizzo dei dati di riconoscimento facciale.

Se la causa giudiziaria ha esito positivo, Facebook potrebbe finire col risarcire danni sostanziali. La legge dell’Illinois riscuote commissioni di $ 1.000 (£ 826) per ogni “violazione negligente” delle sue leggi sulla biometria e $ 5.000 per ogni violazione “sconsiderata”.

Facebook ha dichiarato di voler presentare ricorso contro la decisione.

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Martina Cappello

Da studentessa non esattamente modello di Ingegneria dell'informazione, passo il mio tempo tra libri della facoltà, film d'autore e serie tv. Tra i miei interessi si distingue l'amore per l'universo di Twin Peaks, di Lynch in generale, della musica e della filosofia.
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