Quando una parola viene usata molto nel linguaggio comune, si perde solitamente il suo significato originario. Si potrebbero citare tanti esempi, ma soffermiamoci sulla parola “nerd”. Da insulto destinato a persone molto studiose e poco socievoli è diventato un aggettivo che definisce in maniera positiva le persone appassionate di un qualsiasi settore di cui conoscono ogni minima sfumatura. Oggi definirsi “nerd” significa identificarsi con un gruppo di persone dall’identità forte e caratterizzate dall’amore spassionato per qualcosa.
Fino a qualche anno fa, nell’immaginario comune i nerd erano ragazzi o molto magri o in sovrappeso con il viso pieno di brufoli, occhiali spessi e pettinature piatte che vestivano abiti fuori moda, molto spesso tipici di persone più grandi. Erano considerati molto intelligenti, profondi conoscitori della tecnologia e del mondo dei numeri, ma privi di capacità sociali. Quando nutrono un interesse per qualcosa, la studiano in profondità e rigorosa arrivando quasi a diventare cultori della materia. Sono ferratissimi su argomenti che hanno a che fare con computer, tecnologia, giochi di ruolo, fumetti, serie tv, film di fantascienza e la letteratura fantasy.
Questi stereotipi sono legati all’origine del termine stesso. Sembra, infatti, che nella Detroit degli anni ‘50 questo termine fosse usato per indicare un “individuo noioso e antiquato”. Negli stessi anni, sulla rivista Bachelor, si prendeva in giro lo stereotipo dello studente secchione per le sue caratteristiche fisiche. Caratteristiche che divennero poi rappresentative dell’agente segreto definito proprio “nerd”, protagonista di un racconto-parodia di James Bond comparso negli anni ‘60 sempre sullo stesso giornale.
Oggi non è più così e tutti gli stereotipi legati all’immagine dei nerd si sono capovolti o non vengono più visti in maniera negativa, soprattutto dopo il successo della serie tv The Big Bang Theory.
Essere “nerd” è molto più comune di un tempo, proprio perché non è difficile trovare delle persone talmente appassionate da rasentare quasi l’ossessione. Quindi, i nerd sono tra di noi e… Vanno all’università (a meno che non scelgano un’università telematica come la UniCusano!).
Ma quali sono le facoltà dove è più facile imbattersi in un nerd?
Se seguiamo lo stereotipo che abbiamo delineato sopra, possiamo dire che i corsi di studi “nerd” sono certamente tre: matematica, fisica e ingegneria informatica! Sono quelli ritenuti più difficili… E da qualcuno anche più noiosi! Tuttavia, sono anche le facoltà che permettono un accesso più semplice al mondo del lavoro.
Potremmo definire un po’ “nerd” anche gli studenti di lettere o di cinema appassionati di fumetti, di fantascienza o di fantasy. Ampliando il significato di “nerd” come succede oggi, potremmo quasi arrivare a dire che tutti gli studenti iscritti a un corso di laurea perché mossi da grandissima passione per la materia possono considerarsi nerd. O dovrebbero arrivare a esserlo una volta laureati.
Insomma, i nerd non sono affatto gli “sfigati” e i “secchioni” a cui siamo abituati a pensare. Sono persone mosse da grande passione, intelligenza e curiosità. Tutte caratteristiche in cui chiunque potrebbe ritrovarsi, anche se con intensità diverse.
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