Amare qualcosa è un bene …
… diventare ossessionati da esso, no.
Vi rende solo Fanboy!
Lo vedo succedere ancora.
Questa volta è diverso, ha più sostanza.
Il déjà-vu del 2013 è così forte da avermi fatto mancare il respiro.
Era infatti il 2013 quando fu annunciato per la prima volta, alla conferenza E3 della Sony, l’arrivo di Kingdom Hearts 3.
All’epoca fu mostrato un video palesemente finto, con azioni di gioco finte, che lo stesso Tetsuya Nomura ha definito finto, ma che ha fatto commuovere tutti i fan della saga (dove per “commuovere” intendo piagnucolare di gioia come se avessero visto un messia sceso in terra per redimere l’umanità).
Parliamoci chiaro, anche io ho giocato ed apprezzato Kingdom Hearts 1 e 2, sono stato tra chi ha giocato gli spin off, ma quel particolare video generò in me un sentimento ugualmente forte, ma contrario.
Mi resi conto per la prima volta, nonostante è da quando avevo 3 anni che gioco ai video-games (siano lodati i miei genitori che mi regalarono il Sega Master System), che quella passione per pochi era diventata una passione per molti.
Nulla di male in questo, anzi, era da anni che gli emarginati come me, additati dal bullo di turno, avrebbero desiderato che le cose cambiassero, ma in questo caso, il cambiamento, ha trasformato l’hobby in business.
Kingdom Hearts 3 rappresenta proprio la trasformazione in Business.
Non c’è niente di male in questo, intendiamoci, ma un tempo le cose erano diverse, un tempo se un gioco era fatto male era punito nelle vendite, se una casa produttrice perdeva una data di consegna veniva chiusa, oggi no, perché ci sono i FanBoy.
Con FanBoy (o FanGirl, perché tranquille ragazze, a volte voi siete peggio dei maschietti) è inteso un individuo che, fissato con qualcosa, non sentirà nessun altra ragione se non la sua, non accetterà le critiche su ciò che ama e soprattutto additerà tutti quelli la pensano diversamente.
Avete mai provato a dire ad un fan di Kingdom Hearts che una determinata parte del gioco, la scelta estetica di un personaggio o semplicemente una scelta sulla storyline non vi è piaciuta?
Io si … e vi posso assicurare che fa male.
Non la risposta del fanboy, non i suoi colpi (perché molti arrivano anche alle mani per difendere, in duello a singolar tenzone, ciò che amano), ma fa male il cervello nel cercare di capire cosa si è sbagliato mentre stavi dando la tua opinione.
L’errore è proprio quello … hai dato la tua opinione.
Se Kingdom Hearts uscirà nel 2018 sarà dopo 5 anni dal suo primo annuncio.
Ma guai a dirlo. Square e Sony non sbagliano mai… Per i fanboy.
E’ un pò come vivere in un regime dittatoriale se ci pensate.
Il mio unico signore e padrone ha detto una cosa? Che nessuno provi a dire il contrario.
C’è da aspettare? Aspetterò, ma ogni secondo d’attesa migliorerà il piacere.
Per me non è così.
Forse è dovuto al fatto che ho avuto la fortuna di vedere l’evoluzione dei videogames, o forse è perché sto invecchiando, ma forse è perché amo il gusto di potermi sedere senza provare dolore dopo che la casa produttrice di turno ha preso la mia passione e per sfruttare un mercato alimentato da fanboy, disposti a spendere milioni per roba mediocre, me lo ha ficcato talmente tanto in profondità da impedirmi di godermi un gioco a pieno, chissà.
Fatto sta che se il mercato video ludico ha subito una trasformazione così drastica è colpa proprio di voi Fanboy.
Si esatto, voi.
Che aspettate anni l’uscita di un video-games, annunciato giorno dopo giorno, alimentando un franchise che porta soldi a persone a cui non interessa di ciò che provate davvero.
Il tutto è palese ai nostri occhi, ma preferiamo nasconderci dietro il dito di una mano mentre l’altra è tesa con i soldi per accettare qualunque cosa ci venga proposta.
Il problema non è solo Kingdom Hearts, quest’ultimo è solo la punta dell’iceberg, il vero problema è trasformare il videogame che amiamo in una “religione”.
Questo lo vediamo, se proviamo ad aprire gli occhi e farci un esamino di coscienza, con molti altri giochi, che siano un The Last of Us, un Metal Gear, un Clash of Clans (perché qualcuno che ci gioca e si chiama “videogiocatore” c’è) o un Dark Soul.
Dio mio cosa non è DARK SOUL per i fanboy.
L’epicità fatta gioco.
La crème de la crème.
La migliore alternativa a PornHub…
No, sul serio ragazzi, avete mai provato a parlare degli errori commessi da From Software in quel gioco ad un fanboy?
Vi racconto un aneddoto.
Ai tempi dell’uscita del primo Dark Soul, quando la gente iniziava ad accantonare Skyrim per giocarci, in un forum si parlava di Solaire.
Al tempo, Sabaku no Maiku (famoso youtuber) aveva buttato giù un ipotesi, che il PnG fosse il figlio di Re Gwyn scacciato dal regno degli Dei.
Io personalmente, seguendo qualche indizio qua e là ho semplicemente affermato che secondo me, Solaire (che resta il mio personaggio preferito) fosse in realtà un membro poco importante del gruppo fondato dal vero figlio di Gwyn.
Avete presente Apocalypse Now?
Fui cacciato dal forum dopo che mi era stato intimato di non permettermi più di mettere in disaccordo le parola di Sabaku (che nemmeno conoscevo), innalzato al livello di profeta, erano state avanzate proposte di morte alla mia famiglia, presunte offese sui miei presunti gusti sessuali ed erano arrivati inviti al creatore di mandarmi qualche male maligno.
Ora immaginate nel parlare degli errori reali.
I tagli sulla trama arrangiandosi dietro la scusa della Lore dei personaggi (tagli confermati dalla stessa From Software).
Squilibri tecnici per rendere i nemici pericolosi anche se con IA da idioti capaci di ripetere la stessa azione all’infinito. Colpi che ti prendono anche se tu sei in tutt’altra zona. Nemici le cui armi attraversano i muri e che camminano nel vuoto.
E sto parlando di un gioco che sto giocando ancora adesso, per completare ogni obiettivo su Xbox One, mica di un gioco mai giocato, ma io non sono un fanboy, sono solo un fan.
Solo che da fan non posso accettare le prese per il culo. E non dovreste neanche voi.
Se vogliamo parlare di un bel gioco (o almeno, uno dei tanti bei giochi), potremmo citare l’ultimo successo di casa Nintendo: The legend of Zelda – breath of the wild.
Un gioco che rivoluziona il concetto stesso dell’open world che dovrebbe essere d’esempio per tutti gli sviluppatori. Eppure, i Fanboy riescono a rovinare anche Zelda.
Non si parla di Fanboy solo “nintendiani” ma anche delle altre case video ludiche.
Sarebbe stato un gioco da 9.5 anche se non si fosse chiamato The Legend of Zelda? Si, ma i fanboy di tutte le fazioni (nintendo compresa) affermano il contrario.
E’ privo di difetti? No, ma non essendoci nemici che camminano in aria o spade che attraversano i muri si può comunque chiudere un occhio, ma guai a dire ai Fanboy che nonostante i difetti è un gioco da 10 e lode … anche se non capisco il perché.
Nintendo Switch è una console penosa? Si, è tanto. Ha grossi difetti di fabbrica, i joycon fanno schifo ai ratti, ma morte e distruzione a chi afferma che hanno saputo sviluppare su di un tostapane uno dei giochi più belli di sempre (anche i complimenti sono offensivi se non ci si trova d’accordo).
In definitiva non dovreste accettare opere mediocri, lanciate sul mercato a metà, attendendo Patch e DLC a pagamento che completano giochi presi a prezzo pieno (e spesso annunciati completi).
Non dovreste accettare i finti video dell’E3.
Non me ne vogliate a male, ma il mondo non è solo Bianco o Nero, ha milioni di colori che possono rendere la nostra visione delle cose più bella.
Criticare un gioco che avete apprezzato non significa criticare i vostri gusti (non so come si possa collegare la cosa), ma bisognerebbe spaziare per ampliare la propria mentalità.
O per l’amor del cielo attendete di provare un gioco accettandone i difetti prima di definirlo un capolavoro!
Per amare davvero qualcosa bisogna amarne anche i difetti, non solo i pregi.
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