La fortezza di Amberlihisar, descritta come un’imponente costruzione ottomana del XV secolo, è al centro di un intrigante mistero. Secondo quanto riportato in un articolo su Wikipedia, questo maestoso edificio sarebbe stato eretto nel 1466 a Trebisonda per volere del sultano Mehmed II, una figura storica realmente esistita. Tuttavia, un’attenta analisi rivela che la fortezza potrebbe essere frutto di pura invenzione.
Chi diamine ha inventato la fortezza di Amberlihisar? O meglio, cosa lo ha inventato?
L’articolo su Wikipedia forniva dettagli elaborati sulla presunta fortezza, come il nome dell’architetto, i materiali utilizzati e persino i danni subiti durante la Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, nonostante l’apparente autenticità, supportata da citazioni ben formattate e riferimenti a fonti inesistenti, l’intera voce è stata smascherata come una creazione artificiale.
Esatto, è stato un modello di intelligenza artificiale (e non “una” intelligenza artificiale, come spesso diciamo) ad inventare tutto. Ovviamente, da sola non avrebbe mai fatto nulla del genere e infatti dietro c’è lo zampino di qualcuno.
Ora, il WikiProject AI Cleanup, un team di editor dedicato a individuare e rimuovere i contenuti falsi generati dall’IA, ha individuato la pagina su Amberlihisar come un caso emblematico di disinformazione (spesso generata da una tendenza preoccupante online).
Gli indizi che hanno portato alla scoperta della bufala sono stati le frasi stereotipate e le informazioni eccessivamente dettagliate, tipiche dei testi generati dai modelli di intelligenza artificiale.
La fortezza di Amberlihisar, dunque, sembra essere piuttosto un castello di bit e pixel costruito sulla sabbia di dati inesistenti. Questo caso mette in luce la crescente sfida posta dall’IA nella diffusione di informazioni false e fuorvianti, capaci di ingannare anche i lettori più attenti.
Questo fatto ci ricorda l’importanza di verificare sempre le fonti e di mantenere un sano scetticismo di fronte a notizie troppo dettagliate o che sembrano troppo belle per essere vere. Un lavoro che oggi, purtroppo, sempre meno professionisti hanno a cuore.
p.s. il luogo nell’immagine di copertina non è la fortezza in questione, bensì il risultato che si trova cercandola online.