I tempi duri per GameStop continuano e lo dimostra il fatto che la società ha dichiarato l’intenzione di chiudere tra i 180 ed i 200 punti vendita perché non sono abbastanza produttivi.
Sono anni che concorrenti e semplici maldicenti, annunciano l’imminente chiusura del colosso, eppure sembra che – per la prima volta – queste voci abbiano una fonte di verità in più.
GAMESTOP: analizziamo i fatti in merito alla sua presunta chiusura
Come detto, sono anni ormai che le voci girano, al punto da avere rumors su una possibile vendita dell’intero brand. Queste voci di corridoio rimangono semplicemente tali, eppure la chiusura dei 200 punti vendita assomigliano a una decisione ufficiale che viene direttamente dal direttivo dell’azienda.
Secondo i rumors, il direttore finanziario di GameStop, Jim Bell, ha richiamato la società a causa di gravi perdite. Le perdite si aggirano attorno ad un 14,3% su base annua, che in soldoni sono circa 415 milioni solo su suolo statunitense, su di un rapporto che fa fede al secondo trimestre dell’anno fiscale. Insomma, mica ceci.
E’ vero, il mercato retail è in continuo calo, e le realtà in Italia che sono esterne ai grandi franchise, aprono e chiudono con molta rapidità. Che sia davvero un momento così duro per GameStop?
Continuando la nostra ricerca ci siamo imbattuti in altri rumors. Bell ha affermato che il 95% dei 5700 negozi GameStop sono più che produttivi ed il guadagno non è l’unico metro di giudizio adottato per decidere le sorti di un punto vendita. Cosa molto consolante.
Ma lo scorso anno, sul sito IGN, fu rilasciata una dichiarazione in cui si affermava che ci sarebbero stati tagli al personale (120 persone hanno perso il posto e sono stati destituiti 50 capi distrettuali regionali).
Sempre nel 2018, GameStop ha perso quasi mezzo miliardo di dollari e sempre in una dichiarazione, Bell ha detto che era tutto previsto – a causa di un cambiamento nel mercato – e che sarebbe stata prevista una perdita simile anche per i quattro anni a seguire.
Questo andamento di mercato spiegherebbe perché il franchise sta trasformando i suoi punti vendita ri-adattandoli per ospitare eventi dal vivo ed eventi E-Sport.
Ma non è tutto: Gamestop ha raggiunto un accordo con Zing per la vendita di merchandising, spostando di fatto sempre di più il loro volume di affari verso quel settore piuttosto che videogame. Oltretutto (almeno qui in Italia), adesso si offrono anche servizi di telefonia mobile.
Questa cosa la vedete come un bene o un male? Fateci sapere la vostra.
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