Inghilterra: il freddo colpisce anche le stelle marine
Le “belle notizie” purtroppo non mancano mai.
Nelle ultime ore l’Inghilterra ha assistito ad un fenomeno che vorremmo non accadesse mai, questa volta peggio delle altre.
Le vittime sono soprattutto questi animali appartenenti agli Echinodermi, classe Asteroidea, le stelle marine.
Echinodermi significa che non hanno scheletro interno, perché la loro struttura è affidata a spicole, cioè ossicini, immersi nella pelle, animali antichi che spaziato dal polo nord al polo sud, di forme, colori e dimensioni diverse.
Tuttavia la strage è accaduta il 4 marzo nel Sud dell’Inghilterra, in particolare sulla spiaggia di Ramsgate, nel Kent.
Oltre alle stelle marine sono stati ritrovati migliaia di granchi, aragoste, molluschi e pesci, ma a cosa è dovuto?
Secondo gli studi della Marine Conservation Society, un’associazione britannica no-profit, l’evento è collegabile ad un’ondata eccezionale di freddo battezzata la bestia venuta dall’est che ha portato la temperatura corporea di questi animali ben sotto gli standard.
Con la recente tempesta Emma che ha portato un mare molto mosso ed essendo nei pressi della riva per cibarsi, li ha portati inermi e morenti sulla spiaggia.
Una serie di eventi e combinazioni che hanno presentato la spiaggia come un tappeto di stelle cadenti, un tappeto di morte che rattrista i cuori degli animalisti e non solo.
Pur non essendo la prima volta che accade un evento simile, questo risulta essere particolarmente massiccio e disastroso.
Alcune curiosità sulle stelle marine
Spesso l’uomo non si rende conto di come dei semplici e apparentemente banali gesti, in realtà per altre forme di vita risultino essere dannose e addirittura mortali, come quando tiriamo fuori dall’acqua le stelle marine.
A spiegarci il perchè è Emilio Mancuso, il biologo marino e socio dell’Istituto per gli Studi sul Mare e di Verdeacqua Onlus, che durante un’intervista afferma:
“…credo basti soffermarsi sul fatto che sono animali, animali marini che nel mare devono restare. La pelle non si è evoluta per resistere alle nostre manacce ruvide, calde e piene di schifezze.
La loro architettura particolare li ha portati ad evolvere una sorta di filtro, il madreporite, che serve a far passare acqua all’interno e fuori dal corpo, che serve ad esempio per far funzionare il loro sistema di locomozione che è un vero e proprio sistema idraulico.
Il contatto con le nostre mani può quindi togliere il muco di cui sono ricoperti, che serve a proteggere la pelle, e l’esposizione all’aria può bloccare il sistema idraulico di cui parlavamo, intasandolo con una bolla d’aria.”
Stando a questa dichiarazione è ovvio che non facciamo altro che provocare ingenti danni a queste creature, solo per soddisfare i nostri bisogni di visibilità virtuale.
E ancora il biologo dice:
Non piangono, non sorridono, non urlano e non ringraziano…e per quanto siano molto diverse da noi, sono pur sempre essere viventi e in quanto tali bisognerebbe sempre concedere loro la dignità che si deve alla VITA. E sono sicuro che anche il buon Darwin dopo attenti studi abbia confermato che non si sono evolute per diventare oggetti d’arredamento o temporanei monili da fotografie di “vacanze al mare.
Come dargli torto? Si parla di mancanza di rispetto per gli animali e la vita stessa.
Prendiamo nota per quando andremo da qualche parte e vediamo una stella marina o qualcuno che cerca di prenderla per scattarsi una foto o semplicemente vederla più da vicino.
L’informazione può salvare la vita, insegniamo agli altri ad avere più rispetto per la vita altrui e non distruggiamo ciò che Dio, la Natura o l’Evoluzione ha creato!
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