Recensione: Gears of War Ultimate Edition
Il ritorno di Marcus Fenix, pluridecorato eroe della Pendulum Wars
9 anni fa questo titolo ebbe un impatto stravolgente sul genere Third Person Shooter, da sempre più scenico che ricco di meccaniche originali.
La telecamera posizionata sulla spalla è un chiaro omaggio al grande titolo di Shinji Mikami, Resident Evil 4, è usata anche qui per incrementare l’immedesimazione. Spesso gli sviluppatori si concentrano più sugli aspetti grafici (gran numero di poligoni, texture ricche di particolari, ecc…), sacrificando il gameplay pensando a torto che gli interessati a questo genere non cerchino anche una sfida impegnativa (relegata invece spesso agli F.P.S.).
Ebbene Epic Games invece fu in grado di rivoluzionare questo concetto, introducendo elementi di game design che faranno storia, come il sistema di copertura, da allora in poi conosciuto con l’appellativo “alla Gears of War”.
Un plot imbottito di steroidi
In un futuro non ben specificato… Sul pianeta Sera, le Locuste, la razza indigena, ritornano in superficie per dominare con il terrore quella razza umana giunta sulla loro terra natia in cerca dell’Imulsion; la sostanza viscosa tanto agognata dopo il processo di trasformazione in energia a basso costo partorito dalla dott.ssa Helen.
Alcuni anni dopo l’inizio delle ostilità, un commando capitanato da Marcus Fenix -in precedenza condannato per insubordinazione nel tentativo di salvare il padre, il famoso scienziato Adam Fenix, durante l’Emergence Day– ha il compito di riportare terminare la minaccia emersa dalle viscere della terra.
Questa è una sporca guerra.. ma non è ancora finita!
Le azioni possibili sono: attacco corpo a corpo, sparare, correre, interagire con gli interruttori ambientali, eseguire capriole evasive, ripararsi e coordinare le azioni dei compagni (raggrupparli, dare l’ordine di sparare o di cessare il fuoco).
Tra le armi, possiamo contare su: Arco Torque a dardi esplosivi, fucile da cecchino, pistola Boltok, pistola Snub, Martello dell’Alba (arma satellitare), fucile d’assalto Lancer (con una motosega implementata a mò di baionetta), cannone a raggi UV, fucile Gnasher (una sorta di fucile a pompa), HammerBurst, Boomshot (lanciagranate), e granate.
E’ presente sempre l’iconica modalità di ricarica attiva. Se premete per la seconda volta il tasto di ricarica avrete tre effetti in base al tempismo: l’arma si caricherà in un lampo e i proiettili causeranno danni maggiori, l’arma si caricherà in meno tempo della ricarica normale, l’arma s’incepperà e v’imbatterete in un malus nel tempo di ricarica.
E’ presente la cooperativa sia in locale via split-screen, sia online: giocando in 2 l’altro personaggio sarà Dominic “Dom” Santiago.
La campagna è stata arricchita dei cinque capitoli presenti in precedenza solo nella versione pc: incentrati sulla figura di Brumak.
Non potevano mancare i collezionabili sotto forma di piastrine militari per sbloccare bozzetti e skin, alcune assolutamente inedite.
L’Intelligenza Artificiale sente il peso degli anni
Sostanzialmente abbiamo a che fare con due varianti. Locuste ferme e spavalde, indomite, e non curanti dei nostri proiettili: ci affrontano a viso aperto, ma noi possiamo contare sui ripari. L’altra possibilità è vedere il nemico scattare alla carica nella nostra direzione per tentare un assalto potente.
Multi-palyer con server dedicati
Diverse modalità, alcune prese a prestito dai capitoli successivi eccetto purtroppo la più famosa “Orda”.
Quindi sono presenti: Deathmatch a Squadre, Re della Collina, Zona di Guerra, Esecuzione, Blitz, Assassinio, Annex, Esecuzione, e Gnasher 2vs2.
Un buon lavoro tecnico peccato solo…
Per i 30 fotogrammi al secondo nel single-player (60 invece per il multi-player) e per fortuna il full-hd. Da una remaster, nonché un first party, ci sarebbe potuto aspettare un valore di frame-rate doppio in analogia con quanto avvenuto nella Halo Master Chief Collection. Le texture invece sono state rifatte con un risultato notevole, maggiore di quanto visto con la God of War 3 Remastered per Ps4. Anche l’aliasing è stato ridotto.
La versione pc -di cui ancora non si conosce una data di uscita precisa- godrà invece della risoluzione in 4k, frame-rate sbloccato e directX 12.
Gli asset così come le cut-scene, in computer grafica, sono stati rivisti. La paletta cromatica ha acquisito spessore, con maggiori timbri e pennellate più vivide. I volti sono anche più espressivi.
Il doppiaggio è rimasto inalterato, ora senza sbavature nella sincronizzazione del labiale. La colonna sonora è, come nell’originale, di grande effetto. Da sottolineare l’audio rimasterizzato in multicanale 7.1
Commento finale: il punto debole del gioco rimane la storia, il contenuto non è certo profondo semmai lo sono alcune scelte, alcuni cliché. E’ l’elogio della potenza militare e i valori sono quelli della gloria. Anche il gameplay tanto innovativo al tempo, ora è stato superato; ma risulta ancora godibile seppur un po’ lento e macchinoso rispetto agli standard odierni.
Se proprio bisogna fare una remaster è così che andrebbe fatta. Ci sono extra come i capitoli in più, i bozzetti inediti, le skin, ecc… E sul lato tecnico è stato fatto un vero lavoro di restyling. Peccato che si sia scelto di rimasterizzare solo il primo capitolo, ma va dato atto a Microsoft di essere stata astuta nella mossa commerciale di offrire gratuitamente -a chi in possesso di questa versione- di potersi scaricare anche tutti gli altri capitoli successivi (Judgement incluso), almeno fino al 31 dicembre 2015. E voi l’avete comprata? Cosa aspettate?
Voto 8
Titolo: Gears of War Ultimate Edition
Genere: T.P.S.
Sviluppatore: The Coalition
Editore: Microsoft
Lingua: italiano
Data di rilascio: 28 agosto 2015
Piattaforme:Xbox One, PC (2016)
Foto: immagini Google
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