La tecnologia sta percorrendo strade mai battute prima, e Neuralink è in prima linea in questo viaggio. Il recente exploit dell’azienda nel mondo del gaming ne è una prova eclatante. Un chip cerebrale, ideato per superare i limiti fisici, ha ora trovato una nuova applicazione: trasformare il modo in cui interagiamo con i videogiochi, nello specifico, con il celebre Mario Kart di Nintendo. Certo, non nasce per questo anche se Elon Musk annunciò il suo interesse in tal senso.
Da tetraplegico a pilota in pista: la storia di Nolan e la sua “rinascita” grazie a Neuralink
Nolan Arbaugh, tetraplegico, è diventato il “pioniere” di questa nuova frontiera. Dopo l’installazione del chip cerebrale di Neuralink, Nolan ha espresso il desiderio di testare le sue nuove capacità in un contesto ludico, scegliendo nientemeno che Mario Kart per una sfida contro suo padre. Il risultato? Senza muovere un muscolo, ha guidato il suo personaggio alla conquista del podio, sfruttando soltanto la potenza dei suoi pensieri per manovrare tra gli ostacoli e lanciare gusci di tartaruga sui suoi avversari.
Ma come è stato possibile? Il chip di Neuralink funziona raccogliendo i segnali cerebrali legati al movimento, che nel caso di Nolan non si traducono in azioni fisiche a causa della sua condizione. Questi segnali vengono poi convertiti in comandi che, tramite una connessione Bluetooth, interagiscono con il gioco. Prima dell’intervento, Nolan era costretto a usare controller speciali azionati con la bocca, una soluzione lontana dall’essere ideale per un’appassionata esperienza di gioco.
L’impiego di Neuralink in questa sfera ludica non solo ha migliorato significativamente la qualità della vita di Nolan ma ha anche aperto le porte a infinite possibilità. Gli osservatori speculano su come Neuralink abbia configurato il sistema per Mario Kart, ipotizzando l’uso di emulatori che traducono l’input del chip in comandi per il gioco. Questo successo lascia presagire un futuro in cui le applicazioni del chip potrebbero estendersi ben oltre il gaming, promettendo di rivoluzionare settori come l’assistenza sanitaria, l’educazione e persino il modo in cui interagiamo con la tecnologia nella vita quotidiana.
E mentre la tecnologia continua a evolvere, una domanda rimane sospesa nell’aria: quali saranno i prossimi confini da superare?
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