Giochi di Tennis: quella volta che sviluppai una dipendenza per il genere

Se mi chiedete perché ogni anno, vicino a Natale, mi metta alla ricerca di giochi di Tennis online, le risposte sono due. Iniziamo da quella più brutta? Probabilmente ho un disturbo ossessivo compulsivo per le palline che rimbalzano. Con molta probabilità è una deformazione ottenuta passando troppo tempo con i miei cani. L’altra risposta, quella più plausibile e allo stesso tempo meno preoccupante, è la seguente: nel lontano 2007 ho avuto la fortuna (?) di trovare e provare un giochino apparentemente innocuo. Si chiamava Fantasy Tennis ed è il colpevole della mia dipendenza nei confronti di questo genere. Vi spiego perché.

Ero solito giocare a questo FTP (free to play) insieme al mio migliore amico; non era una simulazione realistica, anzi era una riproposizione dello sport in chiave “fantasy”, per l’appunto.

Su Fantasy Tennis era possibile effettuare super-colpi, utilizzare power up e potenziare le statistiche del proprio avatar nonché personalizzarlo con skin e upgrade di vario genere.

Il tutto incentivato dal fatto che la modalità più divertente da fare online, era quella che permetteva di partecipare a partite 2 contro 2, insieme ai propri contatti.

Fantasy Tennis non richiedeva chissà quale hardware e molto spesso era sufficiente un computer portatile con caratteristiche abbastanza standard. Così, da quelle prime volte, l’appuntamento con il simpatico MMOTPS koreano diventò fisso, concentrandosi soprattutto nel periodo delle festività natalizie.

Il problema arriva quando tutto d’un tratto, il gioco sviluppato e fornito da Alaplaya viene bruscamente interrotto… Lasciando un vuoto incolmabile nelle giornate di fine anno.

A quel punto, la tradizione si trasformò presto in una spasmodica ricerca di videogiochi sul tennis che potessero rimpiazzarlo. Da Virtua Tennis, uno dei giochi più rinomati dell’ambito, ai più creativi di Nintendo, Mario Power Tennis (GameCube) e il celebre Wii Sports.

Ma questo viaggio mi ha portato verso mete ancora più inaspettate; rincorrendo il Tennis, infatti, ho superato le scogliere del desktop computer, salpando per il mondo delle console e cosa non meno importante, verso un genuino interesse nello sport in oggetto.

Questa parabola moderna si conclude con un finale abbastanza significativo: in quelle lontane feste di molti anni fa, un videogioco mi ha portato ad apprezzare una disciplina sportiva che conoscevo poco e oggi, sono un fiero organizzatore di match amichevoli due contro due. Su campetti veri, insieme ad amici veri.

E a tal proposito, una volta varcati i cancelli di questi sport, il mondo che si prostra davanti è molto più grande di ciò che normalmente mi sarei aspettato: tante altre attività gravitano attorno ad esso e sono anche molto seguite; ne è d’esempio il tennis betting e il fanta-tennis (la versione tennistica del fanta-calcio).

Insomma, i videogiochi non istigano alla violenza e questo che ho voluto condividere, è un esempio davvero lampante di cosa significa “passione” senza nascondere quella mia tipica avversione nei confronti dei pregiudizi di chi non ti conosce abbastanza bene.

Non sminuitele mai, le vostre passioni, e non lasciate che lo facciano gli altri. Siamo noi a decidere come lasciarci trasportare tra i sentieri della vita e non è detto che qualcosa di apparentemente insignificante come dei giochi di tennis, non possa avere in serbo grandi sorprese e opportunità.

Magari, la prossima volta vi racconterò di quella volta che ero andato in fissa con Pangya: un gioco sul Golf. Eh, lo so, ‘ste palline mi perseguitano.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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