Guardando al cielo notturno – Un approccio schietto all’osservazione astronomica

La prima volta che accadde in modo regolare fu verso il terzo millennio a.C., sul terrazzo di un’alta torre, in una zona centrale di una popolosa e notissima città del medio oriente; e ancora oggi, nonostante l’umanità intera è giunta ad uno stadio culturale, sociale e tecnologico tale da non avere precedenti, ripetere quel gesto reca ancora un profondo stato di meraviglia e stupore insieme a curiosità e pace che non ha eguali.
Ovviamente si parla di: Guardare il cielo notturno.

Il celeberrimo Notte Stellata di Van Gogh. Anche il famoso pittore rimase incantato di fronte allo spettacolo offerto dal firmamento.

Sembra strano a dirsi, ma nonostante l’essere umano abbia già messo piede sulla Luna e abiti più o meno stabilmente su di una stazione spaziale orbitante (tutte cose che a inizio Novecento erano pura fantascienza!) Il ‘cielo stellato sopra di noi’ riesce ad esercitare ancora un fascino notevole, tanto che ad oggi l’astronomia è unadelle scienze più prolifiche, in virtù delle continue scoperte che gli studiosi continuano ad effettuare.

Esempio di osservazione: Il cielo visto ad occhio nudo, durante una notte di Luna.
Esempio di osservazione: Un oggetto del cielo profondo (NGC 7293 nota anche come Nebulosa Elica o Occhio di Dio) ripreso da Hubble Space Telescope (ergo non vedibile con strumenti amatoriali)

Chi si avvicina per la prima volta a tale settore della scienza noterà sicuramente che essa è in realtà molto complessa, ma è in virtù di questa sua complessità intrinseca che risulta molto più affascinante. Basti infatti considerare che vi si possono ritrovare riferimenti ad antichi miti, richiami ad esperimenti chimici, nozioni di fisica classica e moderna, concetti matematici… ne risulta cioè una scienza davvero multidisciplinare. Si consideri, ad esempio, il fatto che ben cinquanta delle ottantotto costellazioni hanno nomi che si riferiscono a vari miti e leggende delle civiltà mediterranee, mentre le restanti si rifanno ad oggetti comuni, scientifici e non, divenuti noti e diffusi in epoca recente; oppure al fatto che, per chi mastica di più l’argomento, la composizione delle stelle si deduce in base al loro “spettro di assorbimento” che i chimici, ad esempio, conoscono bene, mentre le loro magnitudini apparente ed assoluta si usano per determinarne l’effettiva grandezza e distanza, concetti tipicamente fisici. Ma questo è solo un assaggio di ciò che l’astronomia può dirci; essa infatti ha lo scopo di aprirci le vie d’accesso ai più reconditi meandri dell’universo, mostrandoci nel frattempo meraviglie che possiamo a malapena concepire e che anzi, il più delle volte, non solo superano la nostra fantasia ma anche la realtà che le leggi fisiche a noi note ci prospettano (si veda il caso della Materia Oscura).

Materia Oascura: Un metodo di verifica dell’esistenza della Materia Oscura; Materia Oascura: Un esempio di agglomerato di Materia Oscura ottenuto naturalmente.

Così, in armonia con quanto trattato fin qui, possiamo annunciare lo scopo di questa serie di articoli, che consiste nel portare all’attenzione dei lettori gli avvenimenti più strani, curiosi o che rivestono quantomeno una certa importanza dal punto di vista pratico (ossia osservativo) piuttosto che teorico (cioè puramente conoscitivo), che sono in grado di destare una qualche meraviglia, stupore o semplice curiosità legati agli oggetti in studio di questa meravigliosa scienza; un po’ della sua affascinante e, per certi versi, avventurosa storia; nonché notizie relative a fatti, strumenti e scoperte più recenti. Certo, spesso si farà riferimento ad oggetti e corpi celesti che necessiterebbero, per essere ben osservati, di strumenti così potenti e costosi da essere utilizzabili solo e soltanto da personale tecnico e dunque non certo “per tutti”, ma il bello è che non necessita alcuno strumento per iniziare ad osservare seriamente il cielo, o meglio, si avrà bisogno sicuramente di un paio di cose molto comuni (anche se di una non sono certo) ossia: un capo di abbigliamento adeguato alle temperature notturne stagionali e tanta pazienza! Già cosi, in una notte tersa, asciutta , senza Luna e lontano dalle luci cittadine è infatti possibile osservare dalle 3000 alle 6000 stelle, un bel po’ per farci l’abitudine.

Chair shot to the head
Anche così si possono “vedere le stelle”, ma è meglio: Don’t try this at home!

Inoltre va preso in considerazione quello che dobbiamo osservare: se ad esempio aspettiamo di vedere le ‘Lacrime di San Lorenzo’ (sciame meteorico noto anche col nome di Perseidi e visibili, alle nostre latitudini in direzione NE nelle notti fra il 10 ed il 13 di Agosto in cui hanno il loro picco, ma il periodo esatto va da 17 Luglio al 24 Agosto), è addirittura sconsigliabile l’uso di un qualsiasi strumento, salvo di non voler fare delle foto, poiché questo ridurrebbe il nostro campo visivo facendoci perdere lo spettacolo.
Giacché siamo in tema vi segnalo alcune chicche per il mese di Ottobre:
– La cometa C / 2013 US10 Catalina potrebbe raggiungere la visibilità ad occhio nudo.
– Dal 02/10 al 7/11 con picco il 21/10 (notte da osservazione) si potranno vedere le Orionidi.
– Il 27/10 dovremmo poter vedere la terza “Super Luna” dell’anno.
Non perdetevi lo spettacolo!

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Giovanni

Sono alto nella media; sono robusto nella media; sono bello nella media; sono intelligente spropositatamente. Detto questo devo rendere noto solo che adoro la fantascienza in tutte le sue forme; gioco frequentemente on line al vecchio (immortale) Jedi Knight: Jedi Academy e mi diletto leggendo manga che considero 'di un certo livello'. Ho studiato fisica, perché mi hanno sempre incuriosito i meccanismi che regolano la realtà intorno a noi, ma l'oggetto vero della mia passione sta milioni di chilometri sopra di noi, e si mostra appena solo di notte, il cosmo, coi suoi oggetti affascinanti e fenomeni terribilmente meravigliosi. Il resto è vita comune, poco accattivante.
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