Non so come vi immaginiate dei guerrieri vichinghi, ma suppongo che la prima cosa che salta alla mente a tutti siano dei tizi piuttosto alti, muscolosi o comunque corpulenti, con delle foltissime barbe e armati fino ai denti.
Eppure, e in questo alla famosa serie Vikings non possiamo che dare ragione, pare che sia stata trovata conferma del fatto che tra loro, vi fossero anche donne combattenti.
Ebbene sì, pare che i vichinghi non necessariamente lasciassero le loro mogli a casa ad attenderli di ritorno dalle razzie, ma che alcune di loro scendessero nel campo di battaglia, ed a provarlo è uno scheletro di una donna vissuta oltre 1000 anni fa, dal quale è stata eseguita una attenta ricostruzione facciale.
Vichinghi: guerrieri e guerriere
Il ritrovamento è avvenuto a Solor, in Norvegia; attualmente, i resti vengono preservati all’Oslo Museum of Cultural History. Il corpo è stato già indicato come di genere femminile ma la sua tomba non è stata considerata come “da guerriera” per il semplice motivo che l’individuo a occuparla, era una donna – ha dichiarato l’archeologa Ella Al-Shamahi.
La ricostruzione è quella del primo assoluto scheletro in cui sembra sia stata trovata l’evidenza di una ferita di guerra, un colpo ricevuto alla testa che ha raggiunto una profondità tale da scalfire il teschio.
Lo scheletro era seppellito, inoltre, in mezzo ad quantitativo notevole di armi di vario genere, facendo addirittura supporre, anche se qualcuno non è d’accordo, che la donna potesse essere una comandante militare.
Questa scoperta cambierebbe il significato anche di molti altri reperti trovati in precedenza, come quello dello scheletro di una donna trovato in una tomba che si riteneva però essere stata di un guerriero di sesso maschile. Inoltre, anche se senza segni sicuri di ferite, altri scheletri di donne sono stati trovati in passato con sepolture tipiche dei guerrieri.
L’ipotesi degli scienziati che hanno eseguito la ricostruzione è che le donne, essendo probabilmente svantaggiate in corpo a corpo, praticassero maggiormente l’utilizzo delle armi a distanza, divenendo spesso arciere formidabili, in grado di tenere testa agli uomini più forti nella giusta situazione.
A dare una possibile conferma di questo, la presenza di frecce nella sepoltura dalla quale giunge questa ultima ricostruzione.
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