Guilty Gear Strive non delude le aspettative

Guilty Gear Strive è il nuovo capitolo della serie di picchiaduro Guilty Gear, creata da Arc System Works (divenuti famosi al grande pubblico grazie a Dragon Ball Fighter Z) e prodotta da BANDAI NAMCO Entertainment Europe e SEGA.

Sono riuscito a mettere mano su questo fighting game, considerato il quarto titolo tra i principali della serie di Guilty Gear (dove in strive vengono evidenziate la I e la V per indicare il numero quattro romano) e questa è la nostra recensione.

Guilty Gear Strive: un’esperienza videoludica

Guilty Gear è tra i picchiaduro più sottovalutati in circolazione ed è rimasto di nicchia fino al titolo Xrd, divenuto famoso proprio grazie a Dragon Ball Fighter Z, che abbiamo già recensito qui, che ha mostrato la capacità degli Arc System Works per quanto riguarda la creazione di giochi sul combattimento.

Per fortuna è rimasto saldo nel cuore di noi irriducibili che ce lo siamo coccolato per tutto il tempo in cui è stato considerato “di nicchia”.

Con all’attivo sette giochi per la saga principale e molteplici spin-off negli ultimi due decenni, Guilty Gear ha accumulato e migliorato alcune delle tradizioni più gettonate per i giochi di combattimento, ed ha saputo sposare perfettamente tradizione ed innovazione offrendo esperienze di gioco sempre divertenti, anche se consigliato principalmente ai veterani dei picchiaduro.

Questo perché se da un lato abbiamo un livello tecnico più che impeccabile, tra musiche mozzafiato, grafica incredibile ed un cast di personaggi curati e coltivati negli anni, abbiamo sul versante della giocabilità un tecnicismo tale da rendere, per il grande pubblico, dei comandi fin troppo macchinosi.

Questo perché se da un lato abbiamo un livello tecnico più che impeccabile, tra musiche mozzafiato, grafica incredibile ed un cast di personaggi curati e coltivati negli anni, abbiamo sul versante della giocabilità un tecnicismo tale da rendere, per il grande pubblico, dei comandi fin troppo macchinosi.

Erano così macchinosi da far invidia a quelli di street fighter che è il maggior esempio da prendere quando si parla di fighting game che sfruttano il tempismo delle animazioni nelle frazioni di secondi per portare a segno una serie di colpi concatenati.

Questo scoglio è stato però scongiurato in questo capitolo e gli Arc System Works, forse dopo l’esperienza di Fighter Z, ha saputo rendere il tutto più semplice per i neofiti che si affacciano al mondo di gioco. Non sono presenti le stesse auto-combo che troviamo in Dragon Ball, ma rispetto la precisione che serviva avere nei precedenti capitoli vi assicuro che è un grossissimo passo avanti.

Cosa c’è piaciuto di Guilty Gear Strive?

Dal lato del gameplay il titolo non ha grosse sbavature. Non ci troviamo di fronte ad un picchiaduro perfetto, ma se esiste davvero un esempio di perfezione in campo videoludico è sicuro che questo gioco si ci avvicina davvero molto.

La semplicità con cui è possibile apprendere le tecniche dei personaggi è accessibile a tutti e le combo sono state notevolmente rivisionate rispetto i precedenti capitoli. Non troveremo più infatti quelle sequele di colpi che terminavano solo al finire della vita del nostro personaggio dovendo concedere la vittoria a quell’avversario che ci sbatteva da destra a sinistra del ring.

I-NO è tra le cattive più amate della serie

In Strive le combo sono notevolmente più corte, anche se molto efficaci, e lo stile di gioco ci permette di ribaltare anche gli scontri partiti davvero male.

Guilty Gear è però sempre stata una delle serie di combattimento più profonde e complesse in circolazione e questa complessità l’ha reso proprio così amato da quella fetta di pubblico che non l’ha mai abbandonato negli anni; i puristi potranno però stare tranquilli, questa semplificazione non va ad incidere il cuore del gameplay e con la giusta pratica si può distaccare senza difficoltà i videogiocatori meno Hardcore che vogliono solo divertirsi con gli amici.

Inoltre, grazie alla realizzazione della modalità storia che ci viene presentata come un lungo film senza gameplay, è possibile dedicarsi maggiormente alla modalità arcade, multiplayer locale ed online.

Le note dolenti

Purtroppo però non è sempre tutto oro ciò che luccica ed ammetto che un paio di cose mi hanno fatto storcere il naso.

In primis il rooster di personaggi. Proseguendo nella storia – che dura cinque ore – verranno presentati personaggi vecchi e nuovi che pur lottando nel corso del “film” non sono all’effettivo giocabili.

Con Guilty Gear Xrd e Dragon Ball Fighter Z abbiamo visto intrapresa quella via che vede l’arrivo di DLC, che non serve solo a lucrare un po’ di più su di un titolo (che è prassi oggi giorno), ma anche per cercare di mantenere viva l’attenzione dei videogiocatori medi che perdono interesse dopo poco tempo.

Io faccio difficoltà a cercare sfidanti qui :(

La seconda nota dolente, che è d’avanti anni luce dalla prima, è la modalità multiplayer on-line.

In Dragon Ball Fighter Z venivamo lanciati in una stanza virtuale dove era possibile incontrare amici e sfidanti da ogni dove, in uno stile colorato e cartunesco grazie agli avatar personalizzabili. In Strive invece veniamo catapultati in stanze 2D a scorrimento – come i giochi degli anni ottanta – dove gli avatar in pixel art rendono il tutto più confusionario e caotico che mai.

Cercare qualcuno osservando le skill per sfidare qualcuno al mio livello mi ha portato fin troppo spesso a perdere l’avversario di vista che si spostava o entrava in un altro scontro. Spero che questa modalità venga presto sistemata.

Guilty Gear Strive: Giudizio Finale

Guilty Gear Strive è un picchiaduro da non farsi scappare se siete amanti del genere o se, semplicemente, cercate un titolo di combattimento da giocare con gli amici.

Se siete interessati a conoscere i personaggi per non perdervi nulla è disponibile, oltre alla modalità storia, anche una modalità “riassuntiva” che vi insegnare di più sulle storie di ogni combattente mostrandoci quale via lo ha condotto fino a qui.

Sul comparto tecnico, ad eccezion fatta per il comparto on-line, non c’è niente da dire perché gli Arc System Work hanno confezionato un nuovo piccolo capolavoro a cui siamo fieri di dare 8.75/10

Consigliato agli amanti del brand e non, ma proprio a quest’ultimi lo consiglio. Il connubio tra grafica e musica rende ancor più piacevole l’esperienza di gioco.

Leggi anche:
Grande traguardo per il mondo dei videogiochi: riconosciuti come forma d’arte
Videogiochi arcade, una raccolta fondi per salvarli nei musei

Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!

Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].

Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.

Pulsante per tornare all'inizio