500.000 utenti l’hanno condivisa su Twitter dopo il lancio dell’attrice Alyssa Milano.
Un hashtag (#MeToo, letteralmente “anch’io”) che invita le donne a rompere il muro di silenzio attorno agli abusi subiti dagli uomini. Per raccontare se sono capitati loro episodi simili a quelli che riguardano Weinstein. Il produttore cinematografico che ad oggi è stato accusato da oltre 45 donne dello star system di molestie sessuali.
Hashtag #MeToo: fenomeno virale da record
L’attrice protagonista di Streghe è stata incoraggiata da Rose McGowan (anche lei nel cast della predetta serie TV). L’attrice è stata vittima delle molestie del produttore, una delle prime a denunciarlo pubblicamente.
Domenica l’attrice ha lanciato l’appello su Twitter scrivendo: “Se tutte le donne molestate sessualmente o violentate scrivessero ‘Me too’ come status, potremmo dare alle persone un senso della vastità del problema”.
In poche ore l’hashtag è divenuto trend topic e molte star si sono unite: Lady Gaga, Patricia Arquette, Debra Messing e molte altre. Ma anche tantissima gente comune, donne che hanno colto l’occasione per rivelare aspetti personali taciuti sino ad ora.
Nei giorni successivi la campagna si è diffusa anche su Facebook ed Instagram. Di conseguenza qualche uomo ha reagito entrando nel dibattito esprimendosi. Ciò è stato fatto con la sorprendente ammissione (I have, “l’ho fatto”), un’ammissione di colpa che è divenuta presto l’hashtag #ihave. Tale reazione rompe il silenzio dell’universo maschile, da sempre chiamato ad esprimersi su questo argomento che lo vede come il sesso carnefice e colpevole.
Tale campagna ha raggiunto paesi come l’Italia (con l’hashtag #quellavoltache) e sta avendo un enorme successo a livello mondiale.
Qualche parere e commento
E’ difficile esprimersi su un argomento così delicato. Personalmente ho sempre pensato e sostenuto che oggi la donna nel mondo del lavoro viene sfruttata come lavoratrice e violata nella sua persona. E’ un meccanismo omertoso di una società fallocentrica come la nostra che ha subito negli anni la subcultura maschilista e misogina. Le testimonianze delle donne comprendono molteplici fasce d’età, aprendo una forbice che va dall’adolescenza (se non infanzia) sino all’età avanzata.
Le statistiche ci dicono che la percentuale più alta di donne molestate sul luogo di lavoro è quella che va dai 40’anni in su. Questo dato tiene conto delle denunce fatte e fa riflettere su quante donne, soprattutto giovani, tacciono per molteplici paure. Oppure semplicemente perchè educate a ritenere la molestia uno scherzo, qualcosa di compreso nell’esperienza della propria vita.
Penso che il problema vada affrontato da entrambi i sessi perchè nel mondo si convive. Non sono d’accordo quando Asia Argento intervistata da Bianca Berlinguer su Rai3 nel programma Carta Bianca dice: “Gli uomini devono cominciare ad aver paura di noi”. Per risolvere il problema nessuno deve aver più paura di nessuno, perché è proprio la paura che genera violenza.
Ma in conclusione penso che gli uomini debbano cominciare a farsi un esame di coscienza e cominciare ad educare le prossime generazioni partendo dal rispetto del prossimo. Concetto e valore mancante a livello socio-politico ed anche a livello sessuale. Solo così si potrà ottenere una forma di coesione tra i due sessi.
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