Nel 2016, a largo dell’Isola di Re Gugliemo, oggi territorio canadese, fu ritrovato il relitto della HMS Terror, una delle due navi che parteciparono alla disastrosa spedizione Franklin del 1845. La scoperta fu di per sé importantissima, perché in 170 anni di ricerche si sapeva ancora troppo poco circa le sorti dell’equipaggio. Oggi, a tre anni da questo ritrovamento, un drone pilotato a distanza (ROV) ha permesso ai ricercatori della Parks Canada e a quelli Inuit di esplorare l’interno della Terror. E i risultati sono stati sorprendenti.
CENNI STORICI SU “THE TERROR”
La HMS Terror era la seconda nave della spedizione capitanata da Sir John Franklin, che comandava la potentissima Erebus, nel 1845 il veliero più tecnologicamente avanzato che l’Ammiragliato Inglese potesse mettere a disposizione.
All’epoca c’era un gran fermento attorno alle spedizioni artiche, e Franklin fu incaricato di raggiungere e aprire il famoso Passaggio a Nord Ovest, che allora non era ancora stato esplorato. Purtroppo, qualcosa andò storto: due anni dopo la partenza, le navi si incagliarono nello Stretto di Vittoria, a largo dell‘Isola di Re Gugliemo, e non furono più in grado di muoversi.
Le sorti dell’equipaggio, 129 uomini, sono rimaste in gran parte sconosciute. Tutto quello che sappiamo viene dal ritrovamento di un biglietto, datato 25 Aprile 1848, che fu lasciato dal capitano della Terror Francis Crozier sotto un cairn, che annunciava la morte del capitano Franklin e l’abbandono delle navi da parte dei 105 membri dell’equipaggio sopravvissuti fino a quel giorno.
Da quel momento, le uniche notizie pervenute su quegli uomini vengono dai racconti degli Inuit raccolti da spedizioni di ricerca successive, che hanno lasciato inquietanti dichiarazioni, come ipotesi di cannibalismo tra i membri dell’equipaggio, e addirittura di uno “strano morbo” che avrebbe contagiato i marinai, che sarebbero in qualche modo impazziti.
Una sparizione di massa e l’impossibilità di trovare i corpi o i resti dell’equipaggio contribuì a creare un alone di mistero attorno alla spedizione, che i media inglesi soffocarono proclamando Sir John un eroe della marina inglese e attribuendogli la scoperta del Passaggio a Nord Ovest (che in realtà fu aperto solo nel 1906 da una spedizione norvegese).
Secondo quanto si è potuto evincere dai pochissimi ritrovamenti, Crozier avrebbe tentato di raggiungere un avamposto occidentale sul fiume Back, in Canada, senza mai arrivarci
IL RITROVAMENTO
Il ROV ha permesso ai ricercatori di poter osservare il 90% degli interni della Terror, che si sono conservati perfettamente grazie alle temperature bassissime, allo strato di limo formatosi sopra la nave, e al buio degli abissi, fattori che hanno contribuito a mantenere tutti gli strumenti di bordo e addirittura le carte navali intatti. Anche le mappe e i documenti rinvenuti negli alloggi degli ufficiali sembrano aver subito pochissimi danni.
È stata una grande emozione. Abbiamo avuto l’impressione di entrare in una nave appena abbandonata e dimenticata nel tempo”
- Ryan Harris, pilota del drone comandato a distanza
Le sinistre vicende della Spedizione Franklin hanno ispirato diverse opere letterarie, prima fra tutte Le Avventure del Capitano Hatteras di Jules Verne.
Ma la più famosa è sicuramente quella di Dan Simmons, The Terror (in Italia anche conosciuta come La Sparizione della Erebus), che è diventata una fortunatissima serie targata AMC e prodotta da Ridley Scott. Oggi The Terror è disponibile anche su Amazon Prime, ed è anche disponibile una seconda stagione, Infamy, che sta già riscuotendo un enorme successo per la complessità degli argomenti trattati.
Tra leggende soprannaturali, misteri insoluti e un’ombra oscura che si aggirano sulla spedizione, siamo ancora lontani dalla verità. Le nuove tecnologie ci aiuteranno a fare luce sul destino che si è abbattuto sulla Terror… O ci sono cose che la scienza non potrà mai spiegare?
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