L’homo Florensiensis detto “Hobbit”: un’identità difficile da riconoscere

L’Homo Floresiensis, più comunemente noto come lo”hobbit“, potrebbe non essere direttamente imparentato con l’uomo moderno, come si è a lungo creduto, ma potrebbe essere invece legato alla specie umana dei Denisovani, ominidi preistorici, imparentati con l’Homo di Neanderthal, i cui resti sono stati ritrovanti in una grotta della Siberia meridionale nel 2010.

Un dato è ormai certo: non esisteva solo una specie umana e, per di più, molte di queste è probabile abbiano vissuto contemporaneamente e persino negli stessi luoghi, condividendo dunque gli stessi spazi e le stesse risorse. E, naturalmente, è ormai certo che si verificarono unioni sessuali tra membri di specie umane diverse.

Sulle isole del sud-est asiatico marittimo, i ricercatori hanno rinvenuto non pochi rami dell’albero genealogico umano. tra questi l’Homo Luzonensis e il già citato Homo Floresiensis, il famoso hobbit, i cui resti sono stati ritrovati sull’isola di Flores, in Indonesia. Si tratta di un ominide dalla corporatura minuta, non più alto di 1 metro e con dei grossi piedi. E’ ormai quasi certo che i due ominidi, vissuti fino circa 50.000-60.000 anni fa (dunque contemporaneamente all‘Homo sapiens), fossero in qualche modo imparentati tra loro, quasi come “cugini alla lontana”.

Cranio di Homo Floresiensis

I ricercatori hanno recentemente scoperto, all’interno dei resti di questi ominidi, una certa percentuale (3%-6%) di DNA denisovano e ciò, naturalmente, porta a pensare che siano stati essi stessi Denisovani meridionali. Tuttavia, i ricercatori hanno ritrovato tracce genetiche particolari nel DNA denisovano, da cui si è ipotizzato che questo genere umano possa essersi incrociato con una specie più arcaica, forse quella dell’Homo erecuts, circa 1 milione di anni fa.

In realtà, non è possibile dare delle spiegazioni univoche a questi ritrovamenti. Il mondo scientifico è diviso: alcuni ritengono più plausibile che L’Homo Floresiensis e l’Homo Luzonensis siano lontani parenti dell’uomo moderno, discendendo cioè dall’Homo erectus; altri, invece, ritengono siano troppo antichi per credere in questo legame di discendenza.

Sicuramente sono stati fatti dei passi avanti, ma ci sono molti interrogativi che non permettono ancora di mettere la parola “fine” a queste ricerche.

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