Secondo una ricerca dell’Università di Leiden, il modo di dire “gelare il sangue” in un’occasione come la visione di una scena spaventosa ha un fondamento scientifico. Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, ha rivelato che guardare un film horror può aumentare i livelli di una proteina chiave nella coagulazione del sangue: il fattore VIII. Ed è proprio quella a “freddarci”.
Film horror? Altro che paura, il nostro sangue fa una cosa assurda
I ricercatori ipotizzano che la paura, anche quando sperimentata davanti a uno schermo, possa attivare un antico meccanismo di sopravvivenza. In situazioni di pericolo, il nostro organismo si preparerebbe a fronteggiare potenziali ferite accelerando la coagulazione del sangue, al fine di limitare eventuali perdite.
Un principio simile è stato riscontrato anche in chi si dedica a sport estremi come il bungee jumping, dove l’adrenalina e la tensione raggiungono livelli paragonabili a quelli indotti dalla paura. Insomma, un lascito ancestrale dei nostri antenati se vogliamo dirlo in altri termini.
Altro che le fobie di cui nemmeno conoscevamo l’esistenza!
L’esperimento condotto ha coinvolto 24 volontari, sottoposti a un singolare protocollo: guardare sia il film horror “Insidious” (2010), noto per la sua atmosfera costantemente inquietante, sia il rilassante documentario “A Year in Champagne“, un viaggio nel mondo del vino francese. Prima e dopo ogni visione sono stati effettuati prelievi di sangue per monitorare eventuali variazioni nei parametri ematici.
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I risultati hanno mostrato un aumento significativo dei livelli di fattore VIII dopo la visione dell’horror, mentre nessuna variazione degna di nota è stata osservata in seguito al documentario. Questo dato suggerisce che la paura, anche quando indotta da un film, può influenzare concretamente la nostra fisiologia.
Perché gli horror fanno gelare il sangue?
Ma perché il nostro corpo reagisce in questo modo? Gli scienziati ritengono che questo meccanismo affondi le radici nella storia evolutiva dell’uomo. In un contesto primordiale, la capacità di coagulare più rapidamente di fronte al pericolo avrebbe rappresentato un vantaggio significativo, aumentando le possibilità di sopravvivenza degli individui feriti.
Ma detto questo, ci sono delle curiosità circa l’esperimento.
A quanto pare, non è stato privo di momenti bizzarri. Per evitare interferenze psicologiche, i ricercatori hanno escluso le proiezioni durante i venerdì 13 o nelle notti di luna piena. Inoltre, la scelta dei film è stata oggetto di un’attenta valutazione, privilegiando pellicole in grado di mantenere una tensione costante e poco probabili di essere già state viste dai partecipanti.
Ma quindi ci chiediamo: se la paura può influenzare concretamente la nostra fisiologia, potrebbe esistere un limite oltre il quale un horror diventa troppo intenso per il nostro organismo? E quali altre emozioni, positive o negative, potrebbero avere un impatto tangibile sulla nostra salute?
Fonte: https://www.bmj.com/content/351/bmj.h6367