«Il telescopio spaziale Hubble della NASA ha scattato uno dei più grandi spettacoli cosmici di “fuochi d’artificio” attualmente in corso nel lontano sistema stellare Eta Carinae.»
Esordisce così la pagina web del Daily and Sunday Express riferendosi ad una foto riproposta dalla NASA relativa ad una particolare stella variabile, purtroppo non visibile alle nostre latitudini, nota con il nome di Eta Carinæ.
Il ritratto mozzafiato della NASA (di cui abbiamo ne abbiamo già segnalati diversi) mostra uno dei sistemi di stelle più luminosi e più grandi vicino alla Terra. Situata a soli 7.500 anni luce dal nostro pianeta, Eta Carinae è stata soprannominata dagli astronomi una stella “condannata”.
Lo straordinario scatto dell’Hubble: ecco Eta Carinae
Eta Carinae è una stella binaria la cui componente principale è una ipergigante blu. Situata nella costellazione della Carena, si tratta di una variabile del tipo S Doradus (o LBV, acronimo dell’inglese luminous blue variable, variabile blu luminosa) che era ritenuta la stella più massiccia conosciuta ed una delle più luminose (5 milioni di volte più del Sole), rima della scoperta di R136a1.
Essa è una stella dell’emisfero australe: si trova entro i confini orientali della costellazione della Carena; la sua declinazione, pari a circa −59°, la rende praticamente invisibile dalla maggior parte delle regioni boreali, come l’Europa, gran parte del Nordamerica e dell’Asia; per contro, dalle regioni centrali e meridionali dell’Australia e del Sudamerica, così come da parte del Sudafrica, si presenta come circumpolare.
La stella è esplosa almeno dal XIX secolo in un processo che ha sconcertato e affascinato gli scienziati. È circondata da un inviluppo, eruttato dalla stella stessa, che prende il nome di Nebulosa Omuncolo. Data la sua massa ed i fenomeni di instabilità manifestati dall’astro, gli astronomi ritengono che la stella esploderà in supernova o addirittura ipernova entro il prossimo milione di anni, anche se non si esclude che ciò possa accadere da qui a qualche migliaio di anni.
La NASA ha dichiarato:
Immaginate fuochi d’artificio al rallentatore che hanno iniziato a esplodere 170 anni fa e continuano ancora oggi. Questo tipo di fuochi d’artificio non viene lanciato nell’atmosfera terrestre, ma piuttosto nello spazio da una stella super massiccia condannata, chiamata Eta Carinae, il più grande membro di un sistema a doppia stella.
Gli astronomi stimano che la stella pesa circa 100 volte di più del nostro Sole, il che significa che la futura eruzione potrebbe diventare supernova, o addirittura un’ipernova, come visto prima.
La NASA ha affermato, inoltre, che potrebbe anche essere già successo, ma la luce della supernova non ci ha ancora raggiunti a causa di 44.089.690.000.000.000 di miglia (circa 70955478063360000 km) di distanza.
L’immagine di riferimento (spiegata qui sopra) è stata scattata agli ultravioletti mediante la wide Field Camera 2 di Hubble e poi implementata mediante filtri colorati che hanno evidenziato presenze di magnesio (in blu) e azoto (in rosso).
FONTI
Daily Express: per la notizia;
NASA: per le foto;
Wikipedia: per i dati tecnici.
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