I 4 draghi più spaventosi della Terra di Mezzo che (forse) non conosci


I draghi sono tra le creature più iconiche della fantasia, e quelli della Terra di Mezzo sono tra i più temuti e affascinanti. Creati da Morgoth, tra i più potenti dei Valar, questi giganti squamati hanno avuto un ruolo cruciale nelle grandi battaglie delle Ere passate. Alcuni volavano e sputavano fuoco, altri usavano l’inganno e la magia, altri rinascono dalle ceneri, ma tutti condividevano un potere terrificante e una sete insaziabile di tesori. Tra loro, questi quattro sono davvero caratteristici.

Scatha: il verme che ha fatto infuriare i nani

Scatha il drago


Uno dei draghi più misteriosi è Scatha, un “vermesenza ali (forse un Anfittero?) che terrorizzò i popoli a nord delle Montagne Grigie. Scatha rubò tesori ai nani e morì per mano di Fram, un antenato dei Rohirrim. Il suo lascito, però, continuò a provocare scontri: Fram rifiutò di restituire ai nani i tesori rubati, mandando loro invece…dei denti di drago come insulto!

Questo ricorda l’ostinazione di Thorin nel Lo Hobbit con il tesoro di Smaug. Scatha non è solo una figura mitica, ma un anello importante nel ciclo di tensioni tra uomini, nani e draghi nella storia della Terra di Mezzo e nel legendarium di Tolkien. A proposito, vi consiglio questa guida alla lettura alle sue opere principali.

Ancalagon: la montagna che cadde dal cielo

ancalong il nero
Disegno di Jenny Dolfen

Se Ancalagon il Nero è conosciuto per qualcosa, è per le sue dimensioni colossali. Fu il più grande drago mai esistito e venne liberato da Morgoth durante la Guerra d’Ira per schiacciare l’esercito dei Valar. E quasi ci riuscì, se non fosse stato per l’intervento di Eärendil (il padre di Elrond, per capirci), che lo affrontò a bordo della sua nave volante.

Dopo una battaglia epica durata un giorno intero, Ancalagon cadde dal cielo, schiantandosi contro le montagne e frantumandole. La sua brevissima apparizione è bastata a renderlo una leggenda, ispirando l’immagine del drago come forza distruttrice su scala divina.

Glaurung: il drago che non volava ma ti distruggeva la mente

glaurung il drago
Disegno di Ted Nasmith

Primo della sua stirpe, Glaurung era diverso dagli altri draghi. Non aveva ali, ma compensava con un’intelligenza e una malvagità senza pari. Oltre a essere un potente guerriero, Glaurung era maestro nell’arte dell’inganno. Queste le qualità per essere la più pericolosa tra le creature malvagie.

Fu lui a distruggere la città elfica di Nargothrond, e nella sua crudeltà, condannò la vita di Túrin Turambar e sua sorella Nienor con una maledizione terribile: li fece dimenticare l’uno dell’altra, portandoli a un destino tragico. Il suo potere mentale superava quello fisico, rendendolo un nemico temibile non solo per la sua forza, ma per la sua capacità di devastare le anime di chiunque incontrasse il suo sguardo.

Smaug: il drago che ha cambiato tutto

smaug il drago
Disegno di Ted Nasmith

Smaug, il grande drago de Lo Hobbit, è il più famoso di tutti. Fu lui a distruggere la città di Dale e a rubare il tesoro dei nani sotto la Montagna Solitaria. Dormì per anni su quella montagna di oro fino all’arrivo di un certo hobbit, Bilbo Baggins. Smaug era più di una semplice bestia: parlava con astuzia, metteva dubbi e, soprattutto, era consapevole del suo potere.

Il suo dialogo con Bilbo è emblematico: tra minacce e astuzie, dimostra quanto fosse più di un mostro, ma un essere con una mente acuta e pericolosa. Anche dopo la sua morte, l’influenza di Smaug rimase viva, seminando discordia e maledizioni su chiunque cercasse di possedere il suo tesoro.

Gianluca Cobucci

"Se c’è in giro una cosa più importante del mio IO, dimmelo che le sparo subito"
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