Hey!
Questa è l’originale rubrica di Dave, solo per voi, solo su il Bosone. Rispondiamo alle domande a cui nessun altro sa rispondere.
Perchè i kamikaze portano il casco? Adamo aveva l’ombelico? Ma soprattutto… Se è vero che un gatto atterra sempre sulle proprie zampe e una fetta di pane imburrata cade sempre dal lato imburrato, cosa succede se attacco una fetta di pane imburrata sulla schiena del gatto e lancio il gatto dalla finestra?!?!?!
OOOOMMMIIIGGIIIIII
Ho scritto la sola introduzione e già il cervello vi fa KABLOOIE, vero?
Ma parliamo di cose serie…
Un recente studio dell’università di Ocsford ha messo in luce come ogni volta che in questo blog si usa la frase “parliamo di cose serie” poi, gli autori, se ne escono con allucinazioni mentali di vario genere.
E sapete cosa? E’ vero. Ma meno male che ci sono io che bilancio tutto…
Thò, vi presento Sisa Abu Daooh:
Questa dolcissima signora egiziana (si, avete letto bene… signorA!) merita tutto il nostro rispetto e la nostra stima poichè da 43 anni finge con successo di essere un uomo.
La motivazione? Beh, pare che nel suo fantastico paese (ohoh ironia) la figura della femmina lavoratrice non sia vista di buon occhio e, dunque, alla morte del marito, pur di lavorare, pur di mandare avanti figlia e nipotina, si è trovata costretta a vestirsi, comportarsi come un uomo pur di svolgere mansioni tipicamente maschili ma di facile accesso come l’edilizia o il sempre verde campo del lucidamento delle scarpe.
Ma se ha finto così bene da arrivare a farlo fino alla veneranda età di 64 anni, noi come abbiamo fatto a rendercene conto?
Perchè il fantastico governo del fantastico paese di Sisa ha deciso di premiarla come migliore madre del mondo (o una roba del genere) in modo che tutti sappiano quanto in realtà sia fantastico questo posto, l’Egitto, dove i carri armati non esistono e la democrazia vive di libera espressione… ohoh…
Comunque sia, questo dovrebbe destare qualche vocina tipo:<<ma se una donna è costretta a fingersi un uomo per lavorare non è una cosa grave?>>
Ma suvvia, come direbbe George Lucas, Hakuna Matata!
Passiamo alla seconda notizia importantissima di oggi partendo da un paio di domande:
I videogiochi sono violenti? Sono in grado di influenzare la mente dei giovani appassionati?
Secondo Carl Magnus Helgegren, si.
‘Sto tizio svedese è il classico padre con figli adolescenti che a ogni santissimo Natale o dir si voglia è tempestato da una richiesta che un padre non dovrebbe sentirsi fare mai e poi mai.
Se siete deboli di stomaco vi consiglio di interrompere la lettura qui.
La richiesta è:<<Papà carissimo, ci compri il seguito di Call of Duty?>>
Cioè… non so se… CALL OF DUTY?!?!
Io li avrei rinchiusi in un istituto di igiene mentale solo per questo.
In realtà, le preoccupazioni di Carl-Magnus sono ben più fondate e risiedono nel fatto che i suoi due bambini cominciassero a reputare la guerra come una cosa da veri fighi.
Così, convinto delle sue ragioni, riesce a strappare una piccola promessa ai suoi compari dopo questo piccolo ricatto:<<io vi compro tutti i Call of Duty che volete ma prima voi venite in vacanza con me… 10 giorni in Siria!>>
Che è notoriamente una zona di guerra, ignoranDelli!
Affare fatto e parte questa magnifica avventura dove i figli dimostrano al padre che non c’è nulla da temere, la guerra è figa e lo sanno tutti! Lo dimostra questa foto, dove le facce divertite e felici dei ragazzi mettono in mostra quanto sia fasulla la teoria del loro papà… Eccoli mentre posano con Gianni e Pinotto:
IRONIA se non l’aveste ancora capito!
Ovviamente i due coraggiosissimi videogiocatori usciranno profondamente cambiati da questa esperienza e il padre starà festeggiando la salvazione di due anime innocenti da quell’orribile serie.
Ma il punto è che Carl-Magnus, mentre pubblicava tutta la vicenda sul suo canale di youtube, veniva tormentato da accuse, messaggi in cui gli utenti lo definivano come un padre senza morale, che ha traumatizzato i propri figli e c’è anche stato chi gli ha riferito che… avrebbero dovuto bruciarlo con il napalm.
Sebbene Carl-Magnus abbia tranquillizzato tutti affermando che il viaggio in Siria sia avvenuto durante periodo di pace e dunque senza pericoli, rimane il fatto che i suoi bambini abbiano compiuto un esperienza che per molti, stando ai commenti, risulterebbe come traumatica o peggio. Uno dei video:
Naturalmente dei video non si capisce niente perchè sono in svedese ma… hey, magari qualcuno di voi studia lingue e dovrebbe ringraziarmi per questo scambio interculturale…
Voi cosa ne pensate?
Sono i videogiochi così pericolosi da giustificare l’intervento “memorabile” di questo padre?
Fonti notizie:
donna che si finge uomo
vacanze in Siria
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