Il ritorno di The Lady

Della precedente stagione ne abbiamo parlato qui, mostrando come The Lady sia un piccolo capolavoro. Tutto ciò ha fatto crescere un hype spaventoso quando si è saputo che la nostra amata Lory Del Santo stava lavorando a un seguito, a un The Lady 2.
E così, quando è stato ripristinato il #mercolady si sono sentiti tripudi di gioia in molti angoli del Bel Paese e il 18 novembre 2015 alle ore 18:30 eravamo tutti su Youtube. E guardando la prima puntata dal titolo L’odio passionale abbiamo subito capito che questa volta si è fatto un ulteriore passo.

Ma cominciamo dall’inizio. Oh, ATTENZIONE: SPOILER. Quindi, se non l’avete visto, rimediate subito.

Nella prima scena vediamo due giovani e statuari amanti rivestirsi e giurare vendetta davanti alla gigantografia di un paio chiappe dorate. “Lei deve morire”. PEM, pronti-via e si ha la sensazione che ci sarà una sottospecie di trama orizzontale per tutta la stagione. Sto fremendo.
Poi parte la sigla: si vedono sagome di corpi femminei che richiamano la intro di un film di 007 a caso. E poi la mia attenzione viene colpita come un pugno di Saitama da un particolare: GUEST STAR MACCIO CAPATONDA.
Non so bene come reagire, visto che Maccio per una vita ha preso per il culo fenomeni del genere; tuttavia, decido di godermi il momento e vado avanti. E sul caso “Maccio” ci torneremo più in là.

Si riprende la narrazione e vediamo un uomo che si spoglia in un parco pubblico senza un qualsivoglia motivo, scambiare una telefonata con The Lady – “Non ti far riconoscere” – e poi prendere a pugni l’aria.
Cambio location e nuova telefonata di The Lady che si organizza la serata; davanti alle solite avances arriva la prima perla:

– Sei lo stesso, lucidi sempre i tuoi sogni. Ho voglia di distrarmi, devo uscire da una stasi ipnotica.

Neanche il tempo di metabolizzare che arriva la doppietta:

– Ti avviso però: meteo avverso, danno pioggia
– Non importa: Dio creò gli ombrelli.

Inizio scoppiettante. Comunque, The Lady esce e incontra il tizio che picchiava l’aria: uno che non doveva farsi riconoscere si presenta così, come se fosse la cosa più normale da vedere in una notte di pioggia.

Si va in discoteca e comincia la serata. The Lady ha voglia di folleggiare – dopo tutto deve uscire da una stasi ipnotica, mica pizza e fichi – ma il suo fraterno amico la richiama all’ordine con una sequela di “Basta bere” detti con un tono da paternale che fa rimpiangere l’ardore di Costantino che ‘la doveva mettere in riga’.

Mentre The Lady si scatena il suo “amico prezioso” le mette una Vivin C nello champagne. Dopo aver bevuto il drink drogato di acido acetilsalicilico The Lady collassa sulla pista e l’amico prezioso si rivela essere un maramaldo, fregandole la borsetta.

Nuovo cambio di location e approfondiamo la conoscenza della “cattiva”, che si lascia andare ai monologhi introspettivi che una volta erano prerogativa di The Lady. Un tuffo nei ricordi che è come un pugno in faccia grazie ad un montaggio tagliato con l’accetta e si ritorna direttamente negli anni ’80. E mentre la bionda si struscia su un muro pittato a street art se la prende con qualcuno che ha ‘boicottato la sua sete di libertà’. In effetti, sono cose che non si fanno. Di fatto, la cattivona ha reagito. Come? Ce lo spiega con la terza perla della puntata

– E allora, sono scesa negli inferi e sono rinata: un superbo genio del male

D’altronde, che cattivo sei se non ti proclami “genio del male”? Mica vorrai sfigurare davanti a Will Coyote e il Dottor Male!

Si ritorna da The Lady con quella che è una sequenza spettacolare, un libero flusso di pensieri che Joyce, se l’Ulisse l’avesse girato invece che scritto, l’avrebbe fatto esattamente così, ne siamo certi. Nel suo coma di qualche giorno The Lady entra in fase introspettiva e cerca di metabolizzare la rottura con Luc (cioè con Constantino), che in effetti immaginiamo essere stata dura dopo quel popò di finale della scorsa stagione.

The Lady guarda direttamente in camera facendo le sue faccette col trucco colato ovunque ma in realtà non sta guardando noi, sta guardando se stessa. Questo, signori, è un colpo di genio. Basta.

E poi si sveglia, tipo Morticia Addams. Ma ora succede l’evento che tutti aspettavamo: ARRIVA CHANG. Con la sua fluente recitazione si prende cura di The Lady. Nel frammezzo, una scena che sta lì perché… non lo so, ma evidentemente ci doveva stare: Zora, la cattivona, fa al suo complice delle pose “sexy e feline”, facendoci sapere con un’altra perla che oltre a essere un genio del male ha altre indiscutibili qualità:

– So come distillare ogni goccia di piacere

Buono a sapersi.

Qui arriva il monologo shakespeariano di Maccio Capatonda. Roba che pareva Robert De Niro in Taxi Driver. E, suo malgrado, fa una magra figura: è evidente che come recitazione non rispetta gli standard dei suoi colleghi. Ecco, forse Maccio – che ci fa capire che The Lady è la magnate dell’industria, del cinema, della televisione, dell’edilizia, della chimica e della fisica – ci teneva a far risaltare questa differenza. E come regalo ci dona l’ultima e definitiva perla della puntata:

– Tu sei The Lady, ma io sono Er-di-più!

The Lady fa una telefonata e ritroviamo la sua affidabile segretaria, Doris, alla quale chiede di rimandare la sua partenza per Parigi. Doris alla fine si siede, e invece di fare quello che il capo le ha chiesto si mette a mangiare una banana apparsa all’improvviso. Con lo sguardo pensieroso di Doris si chiude l’episodio, con una sigla finale struggente.

Siamo partiti col botto, questa stagione rischia di diventare una “tentasione estrema spericulata”.

Ora come faremo a resistere fino al prossimo #mercolady?

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Mario Iaquinta

Nato da sua madre “dritto pe’ dritto” circa un quarto di secolo fa, passa i suoi anni a maledire il comunissimo nome che ha ricevuto in dote. Tuttavia, ringrazia il cielo di non avere Rossi come cognome, altrimenti la sua firma apparirebbe in ogni pubblicità dell’8×1000. Dopo questa epifania impara a leggere e scrivere e con queste attività riempie i suoi giorni, legge cose serie ma scrive fesserie: le sue storie e i suoi articoli sono la migliore dimostrazione di ciò. In tutto questo trova anche il tempo di parlare al microfono di una web-radio per potersi spacciare per persona intelligente senza però far vedere la sua faccia. Il soprannome “Gomez” è il regalo di un amico, nomignolo nato il giorno in cui decise di farsi crescere dei ridicoli baffetti. Ridicoli, certo, ma anche tremendamente sexy, if you know what I mean…
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