Dei ricercatori americani hanno messo a punto un sistema di intelligenza artificiale in grado di prevedere il declino cognitivo associato al morbo di Alzheimer, in modo tale da poterne prevedere gli effetti fino a due anni di distanza.
Questa buona notizia ci arriva dal Media Lab del Massachusetts Institute of Technology(MIT) e potrebbe rivoluzionare il mondo della diagnostica. In particolare, con questa ricerca si vuole contribuire all’ideazione di nuove terapie e all’individuazione dei pazienti in grado di rispondere meglio a quelle attualmente disponibili.
Per poter “imparare” su questa richiesta, l’algoritmo ha utilizzato la più grande banca di dati clinici sulla malattia, l’Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI). Questi dati sono stati raccolti su un bacino di 1700 pazienti.
Ognjen Rudovic, ricercatore associato al progetto afferma che:
“Previsioni accurate del declino cognitivo da sei a 24 mesi sono cruciali per progettare le sperimentazioni cliniche. Essere in gradi di prevedere il declino cognitivo potrebbe ridurre anche il numero di visite che attualmente i pazienti sono costretti a sottoporsi”.
Questo significa quindi anche una riduzione dei costi delle sperimentazioni cliniche e dunque si potrebbero rendere più sostenibili test su larga scala. Elemento che fa sperare in future collaborazioni tra i ricercatori e le case farmaceutiche per poter portare il modello nel mondo della diagnostica.
Ogni giorno dunque ci sembra sempre più ovvio il ruolo di uno strumento come l’A.I, risorsa che può aiutarci a risolvere tantissimi problemi della vita quotidiana.
La malattia di Alzheimer – Perusini, detta anche morbo di Alzheimer, demenza presenile di tipo Alzheimer, demenza degenerativa primaria di tipo Alzheimer o semplicemente Alzheimer, è la forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante con esordio prevalentemente in età presenile (oltre i 65 anni). Nel DSM-5 viene nominata come disturbo neurocognitivo maggiore o lieve dovuto a malattia di Alzheimer (331.0). Si stima che circa il 50-70% dei casi di demenza sia dovuta a tale condizione, mentre il 10-20% a demenza vascolare.
Leggi anche:
Battuto all’asta un quadro di Obvious, un’ intelligenza artificiale
AlphaGo, un pezzo di storia dell’Intelligenza Artificiale
Hikikomori: facciamo chiarezza sul fenomeno
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.