Alcune settimane dopo che la NASA ha stipulato con SpaceX di Elon Musk un lucroso contratto per portare gli astronauti sulla Luna entro il 2024, Blue Origin di Jeff Bezos ha presentato una protesta formale al Government Accountability Office (GAO). La NASA avrebbe scelto due fornitori con cui lavorare, ma alla fine ha dovuto optare per uno solo a causa di un budget inferiore al previsto e la scelta è stata SpaceX.
Secondo il documento di Blue Origin, la società afferma che la NASA ha ingiustamente favorito SpaceX durante il processo di offerta. “L’Agenzia ha irragionevolmente favorito la valutazione di SpaceX riducendo al minimo i rischi significativi nella progettazione e nel programma di SpaceX, massimizzando al contempo i rischi uguali o simili della proposta di Blue Origin. Tale valutazione è irragionevole ed ha pregiudicato Blue Origin“, si legge nel documento.

SpaceX ha finito per vincere il contratto da 2,9 miliardi di dollari, scavalcando quindi sia Blue Origin che Dynetics, che ha sede a Huntsville. Lunedì Blue Origin ha anche rilasciato una dichiarazione in cui accusava l’agenzia spaziale: “La NASA ha eseguito un’acquisizione difettosa per il programma Human Landing System e ha cambiato gli obiettivi all’ultimo minuto”, si legge nella dichiarazione della società. “La loro decisione elimina le opportunità di concorrenza, restringe in modo significativo la base di approvvigionamento e non solo ritarda, ma mette anche in pericolo il ritorno dell’America sulla Luna. Per questo motivo, abbiamo presentato una protesta al GAO”.
Nel caso ve lo stiate chiedendo, Musk ha risposto alla notizia esattamente come vi aspettereste, tramite un tweet ai suoi 50 milioni di follower: “Non riesco a farlo salire (in orbita) lol“.
Il contratto con SpaceX fa parte del programma Artemis della NASA, così descritto: ‘Durante il programma Artemis, la NASA farà atterrare la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna, utilizzando tecnologie innovative per esplorare più superficie lunare che mai. Collaboreremo con i nostri partner commerciali e internazionali e stabiliremo per la prima volta un’esplorazione sostenibile. Quindi, useremo ciò che apprendiamo sulla Luna per fare il prossimo passo da gigante: inviare astronauti su Marte.’
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