La Gen Z si confronta con una nuova sfida sociale: l’ansia da menu

Signore e signori è tutto vero: l’ansia da menu sta influenzando le abitudini alimentari di Gen Z. Un fenomeno crescente che coinvolge scelte, costi e impatto dei social sulla generazione più giovane, delineando nuovi trend nel comportamento di consumo. Ad annunciarlo è una ricerca portata avanti da una catena di ristoranti italiani in Inghilterra, ovvero Prezzo.

L’ansia a menu è un’ansia tutta nuova per la Gen Z… Ma anche per gli psicologi

La generazione Z si confronta con una nuova sfida sociale: l’ansia da menu. Secondo un sondaggio condotto dal ristorante italiano Prezzo, che ha coinvolto oltre 2.000 persone nel Regno Unito, l’86% dei giovani ammette di avere difficoltà a scegliere cosa ordinare quando si trova a dover decidere in un ristorante. Questo fenomeno, definito “menu anxiety“, supera il tasso generale del 67% tra tutti i partecipanti al sondaggio.

La fonte di questa ansia varia: dal costo del pasto all’incertezza nella scelta del piatto, fino al rimpianto post-ordine. Sorprendentemente, un terzo dei millennial riconosce che la vasta scelta nei menu contribuisce a questo stato d’ansia. Interessante notare che il 38% tra Gen Z e millennials eviterebbe un ristorante senza aver prima consultato il menu online.

ragazzo della gen z che legge con ansia un menu di ristorante

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Ma non si tratta solo di costi o varietà. Circa un terzo di individui tra i 25 e i 34 anni selezionano piatti che “resistono” meglio sulle piattaforme social, evidenziando come l’impatto visivo nel cibo sia diventato un criterio di scelta preponderante. Inoltre, quasi la metà di questa fascia d’età esprime disagio nel pronunciare le voci del menu, accentuando l’ansia in contesti pubblici.

L’influenza dei social media è palpabile: molti giovani preferiscono cercare ristoranti su Instagram e TikTok piuttosto che su motori di ricerca tradizionali. Il desiderio di condividere esperienze culinarie esteticamente appaganti e la ricerca di approvazione sociale alimentano questa tendenza, rendendo i pasti non solo un’esperienza gustativa, ma un vero e proprio atto performativo.

Professionisti e analisti hanno osservato come questa crescente ansia sia sintomatica di una più ampia crisi di benessere mentale, connessa al costante confronto e alla ricerca di validazione attraverso i social. Questo scenario pone sfide e opportunità per il settore ristorativo, chiamato a interpretare e rispondere a queste nuove dinamiche di consumo.

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Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
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