A insindacabile giudizio del team di esperti de Il Bosone, la migliore app del 2018 è Google Lens. Le motivazioni sono serie, perché crediamo che questa app cambierà la vita a molte persone, sul lavoro, nei rapporti sociali, nel rapporto con la natura, nello shopping e in decine di altri ambiti.
Chi vi scrive l’ha provata a lungo, ne ha testato tutte le funzionalità, seguito le varie fasi del progetto e i propositi per il futuro. Lens è una pietra miliare, uno strumento tecnologico raffinatissimo che darà a tutti la possibilità di capire il mondo attorno a noi con occhi nuovi anche se per il momento sembra solo un giocattolino.
Cosa fa Google Lens?
L’ultima app nata da Big G racchiude in se funzioni molto interessanti, alcune delle quali prese da altri progetti, abbinate alla fotocamera dello smartphone. Inquadrando un oggetto qualsiasi l’intelligenza artificiale sfruttata da Google Lens ci permette di:
- Selezionare, copiare, tradurre testi scritti anche a mano (come nei film di fantascienza, esatto);
- Cercare prodotti simili con un collegamento allo shop online;
- Identificare le specie di piante e animali, o addirittura le razze;
- Scoprire libri e contenuti multimediali;
- Leggere i codici a barre dei prodotti per fornirci informazioni su di essi.
Funzioni tanto basiche quanto rivoluzionarie se ci si sofferma un attimo sul loro potenziale.
Come nasce Google Lens?
Qualche anno fa, facevano capolino, tra i gadget tecnologici più chiacchierati, i Google Glasses. Un paio di occhiali intelligenti dotati di un sistema operativo e funzionalità simili a quelle di uno smartphone. Erano la cosa più figa che fosse mai stata commercializzata, ma a causa di alcuni piccolissimi (in realtà giganteschi) problemi, furono tolti dal mercato.
Oltre al costo, non proprio basso, sia di produzione che di vendita, si poneva un problema bello grosso legato alla privacy. Alcune catene di negozi vietarono fin da subito di entrare nei loro punti vendita con i Glasses e a ruota anche la politica americana decise di dare battaglia alla telecamera frontale di questo gadget, capace di registrare ignari malcapitati violando svariate leggi. Comprare un oggettino tanto divertente e utile, solo per usarlo tra le mura domestiche è uno spreco, cosi le vendite calarono drasticamente e Google li nascose sotto il tappeto.
La tecnologia di questo strumento, però, ha avuto grandi evoluzioni negli anni e Google Lens ne è d’esempio lampante. In più con lo sviluppo della intelligenza artificiale abbinata alle immagini, tutto il mondo del riconoscimento facciale, dei testi e degli oggetti, ha fatto sì che nascesse un piccolo gioiellino.
La mossa coraggiosa di Google
Quello che tanti commentatori stentano inspiegabilmente a raccontarci in questo momento, parlando di questa app, è che Google ha fatto una cosa assurda e coraggiosissima: ha regalato agli utenti una tecnologia tra le piu costose.
Anche se potrebbe sembrare una Shazam della vita reale, in realtà Lens è molto più di questo. Con il riconoscimento degli oggetti può cambiare totalmente la percezione della realtà di alcune persone, per non dire di tutte le persone.
Potremo visitare la piazza centrale di una capitale Europea, inquadrare una statua ed ottenere informazioni. Inquadrando un piatto tipico Tai, sapere come si chiama, cosa c’e dentro e se siamo allergici a qualche ingrediente nascosto. Potremmo inquadrare una pianta selvatica e capire se si può aggiungere alla nostra tisana o rischia di ucciderci. In più, la funzione che ci consente di copiare i testi semplificherà tantissimo la vita di tanti studenti, impiegati, studiosi, articolisti de Il Bosone (nb di Dave: TAAAAAAAAAAC).
Ovviamente Google deve monetizzare ciò che ci propone, non sono mica filantropi. Per questo l’app è “shopping oriented” come dicono quelli bravi e ci propone, senza farcelo capire, molte pubblicità, ma è il prezzo da pagare per poter sfruttare l’intelligenza artificiale. Oggi.
Il futuro è solo iniziato
Da domani tutto cambierà, a piccoli passi, attraverso test, studi e strategie di marketing, ma cambierà.
La tecnologia che sfrutta Google Lens è utilizzata da tempo in ambito scientifico, medico, astronomico e industriale, e chi conosce un po’ l’argomento dell’intelligenza artificiale, dei big data e del machine learning, saprà già tutto. Questo settore si accresce ogni giorno di grandi scoperte ed innovazioni, ma mai fino ad ora era stato concesso di utilizzare certi strumenti alla massa.
In futuro grazie a questa app o ad app concorrenti, si potranno individuare malattie della pelle con uno scatto, capire se un terreno è contaminato, fare il riassunto di un lungo documento, scrutare le stelle nel cielo e studiarle, prevedere i tratti somatici di una persona negli anni…
In base a come gli utenti reagiranno a questa app saranno rilasciate nuove funzionalità e si faranno progressi, nasceranno community e si creerà fermento attorno al tema.
Saranno infinite, le possibilità a disposizione delle persone “normali” e questo cambierà notevolmente la percezione della realtà. C’è solo da augurarsi che si tratti di cambiamenti positivi e non ci sia da correre ai ripari.
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