[vc_row][vc_column][vc_column_text]La Principessa è in un altro castello, la frase resa celebre dal funghetto Toad nel classico dei classici dei videogiochi “Super Mario Bros”, dal 19 Ottobre dello scorso anno è anche il titolo di una serie in 8 puntate, uscita per il web, della piccola casa di produzione milanese Drunken Otters.
Come il titolo lascia intendere, la serie trae ampia ispirazione dal mondo del retrogaming, senza però riferirsi specificatamente a un solo videogioco ma viceversa mischiando immagini, suggestioni e citazioni di numerosi titoli delle vecchie console di casa Nintendo, Sega e Sony, in una formula simile all’approccio con cui Joss Whedon, nel suo Buffyverse, mischiò gli elementi dell’horror classico e dei film della Hammer in un mondo però nuovo e originale.
Ma di cosa parla La Principessa è in un altro castello?
Il succo della vicenda è classicamente dei videogiochi di quegli anni: una bella principessa è stata rapita da una famiglia di cattivoni (il cui patriarca dev’essere un qualche cugino di Ganon di Legend of Zelda, perché è un grosso maiale blu) ed un eroe (guarda caso vestito, come Super Mario, con uno schema di colori incentrato su blu e rosso) si mette alla sua ricerca.
Per trovarla è pronto ad espugnare uno ad uno tutti i castelli dei malvagi Satàn (questo il cognome della casata di antagonisti) a costo di sentirsi ripetere, ogni volta, la snervante frase del titolo. Trama semplice insomma, ma sviluppo non banale e conclusione altamente inaspettata.
Il format per il web in episodi da 5 minuti permette di esplorare, con ogni puntata, generi e ambientazioni differenti, che strizzano l’occhio, fra omaggio e parodia, non solo a differenti videogiochi, dai picchiaduro all’rpg, ma anche a diversi generi filmici, fumettistici e persino letterari.
Particolarmente degni di nota gli effetti speciali, che nell’ottica low-budget in cui è stata concepita l’intera produzione sono efficacemente realizzati con determinate tecniche intese a rendere le atmosfere retrò di cui l’opera è costellata. Per gli amanti del genere abbiamo solo due parole: stop motion.
Un grido di sopravvivenza per le produzioni indipendenti
La prima stagione de “La Principessa è in un altro castello” è stata totalmente autofinanziata dai Drunken Otters come vetrina del loro lavoro e, soprattutto, delle possibilità che questi ragazzi avrebbero se potessero continuare a lavorare sostenuti da un budget vero e proprio. Per questo motivo stanno ora chiamando a raccolta tutti quelli che hanno amato la prima stagione della loro web serie per raggiungere il budget necessario a finanziarne una seconda.
La campagna è stata pubblicata sul noto portale di crowdfunding, IndieGoGo, con l’obbiettivo di 10.000 € per altri 8 episodi della durata, stavolta, di 10 minuti l’uno. Tante e interessanti le ricompense per quelli che volessero contribuire: si va dai gadget ad accrediti di produzione fino a maniere più o meno dirette di apparire nella webserie.
Molto simpatica, in particolare, l’idea di comparire disegnati nell’albero genealogico della malvagia famiglia Satàn come predecessori degli antagonisti. Per dare “un trampolino di lancio” – queste la parole dei creatori – alla campagna di crowdfunding (che trovate su questo link), il prossimo Martedì 22 Gennaio gran parte delle ricompense saranno disponbili con un prezzo scontato del 50%. Scoprite anche voi l’originale e divertente webserie, disponibile gratuitamente su Youtube, “La Principessa è in un altro castello”, e giudicate se dare una mano ai ragazzi di Drunken Otters per continuare questa avventura! Intanto gustatevi il trailer in allegato o la playlist degli episodi completi della prima stagione, qui sotto!
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