Nel 1973, allo Xerox Palo Alto Research Center (PARC), gli informatici stavano lavorando su prototipi di computer del futuro: si faceva ricerca su soluzioni innovative in termini di software in grado di poter migliorare e semplificare l’utilizzo delle macchine.
All’epoca, i computer erano totalmente diversi, nel software e nell’hardware, rispetto a come li concepiamo oggi.
Larry Tesler, nato nel 1945 a New York, aveva studiato informatica all’Università di Stanford e dopo la laurea si era immerso nella ricerca sull’intelligenza artificiale, per poi approdare proprio ai laboratori PARC.
Lo Xerox PARC è famoso per aver dato vita all’interfaccia grafica utente guidata dal mouse. Nel suo periodo in laboratorio, Tesler lavorò con Tim Mott per creare un elaboratore di testi chiamato Gypsy: ma mancavano ancora dei comandi fondamentali per quell’interazione uomo-macchina che si stava facendo sempre più naturale e che ancora oggi continuiamo a perseguire.
Chi era Larry Tesler
Proprio pensando in quest’ottica, in particolare alla difficoltà di dover riscrivere ogni volta porzioni di testo, Tesler elaborò il famoso copia o taglia (copiare soltanto o copiare rimuovendolo), nel primo step, e incolla, nel secondo step.
La funzione venne introdotta in Gypsy dal 1974, senza immaginare che avrebbe rivoluzionato i decenni successivi.
Dopo la fine dell’esperienza presso Xerox, Larry Tesler andò a lavorare per la Apple di Steve Jobs, incontrato alcuni anni prima al PARC. Jobs era rimasto affascinato dalle innovazioni informatiche alle quali stava lavorando.
Il suo celebre comando venne prima incorporato nel software Apple sul computer Lisa, nel 1983, e qualche anno dopo venne inserito sul primo Macintosh. Tesler rimase con Apple fino al 1997.
In seguito, ha lavorato per brevi periodi con Amazon (come vicepresidente responsabile di Shopping Experience) e con Yahoo (direttore del gruppo di progettazione e user experience).
L’obiettivo di tutta la sua carriera è stata la promozione del concetto di interfacce facili da usare: una caratteristica per lui fondamentale quando si parla di usabilità di un sistema informatico. Celebre per gli addetti del settore informatico per l’espressione “what you see is what you get”: ciò che vedi è ciò che è, ovvero quello che compare sullo schermo deve avere le stesse connotazioni anche su carta.
Di sicuro, la sua lungimiranza e la sua inventiva hanno semplificato la vita di tutti noi utenti quotidiani di computer, tablet e cellulari, risparmiandoci ore ed ore di riscrittura di pezzi di testo.
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