E’ un volto noto per il suo ruolo da protagonista in Juno ed Hard Candy e per aver preso parte (come Kitty Pryde) ad X-Men – Conflitto finale e X-Men – Giorni di un futuro passato, nonché per il suo ruolo dell’architetto Arianna in Inception di Christopher Nolan e per quello recente di Vanya nella serie The Umbrella Academy della piattaforma Netflix.
Stiamo parlando di Elliot Page, precedentemente noto come Ellen Page, che ieri ha rivelato al mondo di essere una persona transgender dopo che nel 2014 aveva rivelato di amare una persona del suo stesso sesso. Un secondo coming out insomma, dichiarato sul proprio profilo Twitter con un chiaro ed inequivocabile “Chiamatemi Elliot, usate i pronomi lui / loro”.
Precisiamo che transgender è un aggettivo, non l’abbiamo utilizzato quindi come un sostantivo. Elliot Page è una persona transgender, non un transgender. E’ una persona non binaria, cioè sente di avere un’identità più complessa, con caratteristiche sociali e culturali di entrambi i generi.
Non bisogna confondere, lo ricordiamo per chi avesse un po’ di perplessità, l’identità di genere con l’orientamento sessuale: le persone gay e lesbiche sono attratte da persone del proprio sesso; si tratta quindi di orientamento sessuale. Le persone transgender, invece, sentono di appartenere al genere opposto a quello assegnato alla nascita: si tratta di identità di genere. Quindi non sono sinonimi.
La risposta di Netflix a questa notizia non è fatta attendere. Un portavoce ha infatti fatto sapere, attraverso il sito Variety, che Elliot riprenderà il ruolo di Vanya nella prossima stagione di The Umbrella Academy nonostante il personaggio sia una donna cisgender.
Inoltre Netflix sta aggiornando il nome di Page in tutti i credits dei vari titoli, presenti sulla piattaforma, nei quali l’attore canadese è coinvolto.
Per questo motivo Nick Adams, dell’associazione GLAAD, un’organizzazione no-profit di attivismo LGBT+, ha spiegato che gli attori possono interpretare senza problemi sia ruoli che riguardano personaggi cisgender che transgender.
Noi, dal canto nostro, non possiamo che essere felici per Elliot. E’ anche, anzi soprattutto, grazie a persone come lui che pian piano la società potrà garantire il benessere e la salute delle persone facenti parti della comunità LBGT+ e la loro piena inclusione sociale.
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