Uno dei fattori di cui si discute di più negli ultimi anni è senza dubbio la salute del nostro pianeta e quali conseguenze stanno avendo sull’ambiente anni e anni di inquinamento che deriva, in primis, dai metodi di lavorazione dell’energia e dei carburanti necessari per far funzionare gli enormi impianti che compongono la società come la conosciamo oggi.
In particolare, la produzione di energia elettrica è da sempre un tasto dolente dell’industria energetica, poiché i metodi principali che vengono utilizzati nelle centrali prevedono l’uso di combustibili fossili o di materiali come il carbone, i quali generano un volume enorme di scarti e composti chimici inquinanti.
L’illuminazione: il settore energetico con il fabbisogno energetico più sostanzioso
Il settore che richiede il quantitativo di energia elettrica più elevato è probabilmente l’illuminazione (sia a livello privato che pubblico). Per comprendere quanto grande sia il fabbisogno energetico di questo settore non serve interrogarsi sul consumo di energia di infrastrutture molto grandi come stadi e grattacieli, ma basta constatare quanti negozi lasciano la luce accesa tutta la notte per scoraggiare eventuali ladri.
Per poter arginare questa problematica, le soluzioni universalmente riconosciute sono lo sviluppo di una migliore consapevolezza nel posizionamento delle luci e l’utilizzo di un tipo di lampadine con un efficienza energetica migliore: le luci led a basso consumo energetico.
Come funzionano le luci a LED e perché sono la migliore alternativa per l’ambiente
Le lampadine a LED sono un’alternativa ai classici bulbi di vetro che funzionano ad incandescenza o fluorescenza, che si è fatta molta strada negli ultimi anni, tanto che lentamente stanno andando a sostituire la controparte meno recente.
Il LED è un piccolo componente elettronico che, attraverso un semplice processo chimico ed una serie di specchi, riesce a produrre una luce molto intensa. Sebbene la tipologia di luci a LED più diffusa sia sicuramente quella che produce una luce fredda (tendente al bluastro), questo non significa che non si possa ottenere anche una piacevole luce calda utilizzando la tecnologia del LED: sul commercio sono disponibili molte lampadine di questa varietà che creano un’ottima illuminazione la quale si mantiene sui toni dell’arancione e del giallo.
Le lampadine a LED sono il miglior alleato dell’uomo nella guerra contro lo spreco energetico e l’inquinamento ambientale per diversi motivi:
- Il tempo di vita di una lampadina LED è molto lungo: stiamo parlando di un minimo di 100.000 ore di accensione nella quale la lampadina garantisce un mantenimento di almeno 70% dell’efficienza iniziale, ovvero un periodo operativo che supera di almeno il doppio quello delle lampadine tradizionali;
- La luce generata da una lampadina a led è molto più potente rispetto a quella creata da un’alternativa tradizionale e questo permette di utilizzare un minor numero di luci per illuminare ambienti o aree anche molto grandi, permettendo così di ottenere un immediato risparmio non solo energetico ma anche monetario;
- La luce LED, inoltre, non crea un livello di calore particolarmente intenso (anche grazie al fatto che i componenti elettronici interni della lampadina in questione funzionano a tensioni molto basse) e questo permette di utilizzarla vicino a materiali come il metallo e la plastica che, normalmente, potrebbero venire danneggiati da una temperatura eccessiva.
Unendo le caratteristiche eco-friendly delle luci a LED e una conoscenza approfondita del posizionamento dei sistemi di illuminazione volto all’efficienza luminosa, si riesce ad ottenere una notevole riduzione dell’inquinamento luminoso (che non fa bene all’osservazione delle stelle) e dello spreco energetico, aiutando così a mantenere l’ambiente più pulito e a preservarne il delicato equilibrio.
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