Andiamo subito al sodo; com’è noto, lo scopo de il Bosone è anche quello di esporre al pubblico personalità ed esponenti nell’ambito del cosplay. Per questo motivo, manteniamo la nostra promessa di farvi conoscere le idee e le iniziative più intraprendenti attraverso il volto dei loro autori. L’appuntamento con il caffè di oggi, è quello con Marko Noctis, l’amichevole Spider-man di fiera…
Chi è Marko Noctis, parlaci di te.
Mi chiamo Marko Noctis, vivo in Italia, vicino Napoli. Nella vita lavoro come Stuntman, istruttore di parkour e Freerunning. Pratico arti marziali. Ho salvato la città, ho inciso un disco di Natale… E per molti ormai sono l’amichevole Spider-man di quartiere.
Come ti sei avvicinato al mondo del Cosplay?
Sono sempre stato appassionato di Spider-man fin da bambino ed un giorno venni invitato da amici al Comicon. Li, cominciammo ad allenarci con il Parkour, si avvicinò un bimbo e mi chiese se fossi io il vero Spiderman, nonostante tutti quello travestiti al comicon; il padre mi disse che non l’aveva chiesto a nessuno… Mi emozionai e dissi “lo dico solo a te ma non dirlo a nessuno” e lo sguardo emozionato di quel bimbo mi diede la carica per cominciare la progettazione di un costume replica di Spider-man e così nacque tutto.
Che rapporto hai con il personaggio di Peter/Spider-man?
Mi rivedo molto in questo personaggio,ho molte analogie con Peter Parker e con Spiderman, lo adoro fin da bambino, il suo pensiero sull’essere supereroe, il significato che dà alla parola responsabilità, il suo lato umano, secondo me, tutto ciò lo rende uno dei più forti e dei più amati.
Come si diventa Stuntman?
Beh, è una bella domanda. Sicuramente con tanta dedizione e passione, partendo da una base solida di arti marziali, o acrobatica o sport estremi. Prendere tutto ciò è renderlo adatto al cinema, quindi studiare anche recitazione e cinema ed essere abbastanza trasformisti da riuscire a mettersi in gioco anche in questo settore.
Cosa consiglieresti di fare, a un giovane che sogna di entrare in questo settore?
Prima di tutto consiglierei di farsi una cultura cinematografica su film d’azione, studiando attraverso lo schermo le cadute, i combattimenti e le coreografie. Poi allenarsi e affinare le proprie tecniche, realizzando sempre che il tutto va tradotto attraverso il cinema. Importante da studiare sono le cadute. In questo mondo devi essere bravo a darle quanto a prenderle; stuntman significa appunto anche cascatore. Dunque tirati su le maniche e comincia subito, fai molti video e guardati, ti aiuterà a correggerti.
Quanto è importante mantenersi in forma per fare questo lavoro? Tu segui un programma?
È essenziale, perché si lavora tanto, sia a livello fisico che psicologico. Certamente, un mix di esercizi tra calisthenics, ginnastica, parkour e arti marziali. Dunque, un programma da me realizzato, ed anche dieta apposita per tenersi in forma e stare bene.
Parlaci della differenza tra cosplay e impersonator; cosa si prova nel fare la prima e poi, la seconda attività?
Il massimo esperto che può rispondere a questa domanda in modo chiaro è Tola Marco Spatola; da quello che ho capito e visto, gli impersonator hanno doti e somiglianze a livello genetico e lavorano molto sull’interpretazione di quel determinato personaggio, invece i cosplayer realizzano costumi, oggetti e armi ed interpretano.
E cosa si prova invece a essere proprio Spider-man?
È qualcosa di fantastico, ti emoziona ogni volta, vedere realizzato il più grande sogno da bambino, non ha parole per essere descritto. Ma ciò comunque mi spinge sempre a migliorare e crederci davvero. Da un grande potere derivano grandi responsabilità ..
Com’è lavorare insieme al team di impersonator di cui fai parte? A proposito, ha un nome?
Hey, davvero chiedi se abbiamo un nome? Siamo gli Avengers amico È davvero bello, siamo prima di tutto amici e poi colleghi di lavoro, ci divertiamo, affrontiamo tutto con passione e tanta voglia di fare e di migliorare. Siamo un team, siamo Uniti, a qualunque costo!
Come immagini il futuro di Marko Noctis da qui a 10 anni; cosa sogni di fare/realizzare?
Spero di riuscire ad entrare anche nel mondo del cinema americano come stuntman e spero di essere riconosciuto in tutta Italia come Spiderman Stunt performer, vorrei diventare l’amichevole Spiderman di quartiere Italiano. E sogno di lavorare come stuntman anche in un film Marvel.
Qual è stata la tua reazione al finale di End-game e perché hai pianto?
Beh, È stato un film pazzesco, L’epicità allo stato puro, ma dopo il finale, sono stato triste per una settimana, vedere la scena di Tony Stark e Peter che si abbracciano prima dell’addio, il discorso finale di Tony e il funerale, sono stati davvero un trauma. Hanno riempito la mia testa di pensieri e dopo aver visto Spider-man Far from home, che attendevo da tantissimo, ho cominciato a sperare che Tony Stark tornasse.
Che rapporto hai con Marco Spatola? E’ il tuo mentore così come Tony è il mentore di Peter?
Marco è un mio carissimo amico, scherziamo, ridiamo e lavoriamo insieme, il nostro rapporto è molto simile a quello tra Peter e Tony ma con una nota dolce di Emiliano e Campano. Siamo un team, una squadra di amici, insieme ad altri Avengers, viaggiamo, ci divertiamo, cresciamo e lavoriamo, salviamo la terra di tanto in tanto e ultimamente anche l’universo.
Ringraziamo Marko per la sua disponibilità e invitiamo voi, qualora abbiate ulteriori domande, a commentare!
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