Comincia così la ballata dedicata ad una delle storie più famose di tutto il Dartmoor, l’altopiano situato nella contea del Devon, e che vede protagonista Lady Mary Howard, signora di Okehampton.
My ladye hath a sable coach, La mia signora aveva una carrozza color del lutto,
And horses two and four; E due coppie di cavalli a trascinarla;
My ladye hath a black blood-hound La mia signora aveva un segugio oscuro,
That runneth on before. Che correva di fronte a loro.
My ladye’s coach hath nodding plumes, Le piume della carrozza della signora sobbalzavano con essa,
The driver hath no head; E il guidatore non aveva la testa;
My ladye is an ashen white, La mia signora aveva un pallore cinereo,
As one that long is dead. Come qualcuno trapassato da tempo.
Si racconta che James Fitz, il padre di Mary, avesse ottenuto una grande quantità di denaro. Ma il suo carattere irascibile e il suo alcolismo lo portarono presto alla morte, lasciando alla figlia tutta la sua eredità. Questo ovviamente attirò un bel numero di pretendenti, che volevano mettere le mani sul denaro di Mary e sulle sue proprietà, tra cui il castello di Okehampton, uno dei loro possedimenti più belli.
Ma la nostra eroina non aveva alcuna intenzione di permettere ad alcun uomo di impadronirsi delle sue fortune: e sebbene nel XVII secolo sposarsi fosse quasi un obbligo, Mary fece in modo che nessuno dei suoi matrimoni fosse troppo memorabile: quattro volte si sposò, e per quattro volte rimase vedova.
I bravi abitanti del Dartmoor, ovviamente, mormoravano. Trovare un marito era una sfortuna, e una tragedia di tanto in tanto poteva capitare, ma quattro decessi uno dopo l’altro erano quantomeno sospetti. In ogni caso, Lady Howard visse e morì in relativa tranquillità, ma la prova della sua colpevolezza si ebbe proprio dopo la sua morte…
I cittadini di Okehampton e dintorni, infatti, giurano che al rintocco della mezzanotte una carrozza costruita interamente con ossa umane e con quattro teschi a decorarne il tetto esca dalla casa della famiglia Howard, a Tavistock, e attraversi l’altopiano fino ad Okehampton, con un grosso cane nero a guidare il corteo.
Arrivati al castello, il cane nero strappa un singolo filo d’erba dal tumulo dove sarebbe sepolta Lady Mary; e con questo, cane, carrozza e cavalli se ne tornano a Tavistock. La leggenda vuole che la punizione della signora sia proprio questa: che la sua anima non possa riposare in pace finché ogni filo d’erba non sia stato strappato da Okehampton, dove ogni notte è costretta a tornare assieme al suo cane e alla sua carrozza fatta delle ossa dei mariti che ha ucciso…
LA STORIA DIETRO IL MITO: LA SVENTURATA VITA DI MARY HOWARD
La leggenda si basa sul tema classico della punizione: una donna accusata di crimini orrendi viene condannata a svolgere un compito impossibile per l’eternità, e non potrà mai riposare in pace a causa delle sue cattive azioni.
In realtà, la vita di Lady Mary è semplicemente la storia di una donna sfortunata: secondo i documenti dell’epoca, Mary nacque a Tavistock il 1 Agosto 1596. Il padre John, oltre ad avere un pessimo carattere, era anche un omicida, e morì quando la bambina aveva solo nove anni. A quell’età, fu venduta da Re Giacomo I e costretta a sposare il fratello del Conte del Northumberland, Alan Percy, che (s)fortunatamente morì qualche anno dopo l’infausto matrimonio.
I Percy erano desiderosi di continuare a scialacquare l’immensa fortuna di Mary, ma questa fuggì con Thomas Darcy. Il matrimonio fu felice, ma poco duraturo: lo sposo morì dopo pochi mesi. A quel punto, dato che ogni signora nobile doveva per forza sposarsi, Mary prese nuovamente marito: ma non era più una bambina terrorizzata di nove anni, e non permise al consorte di sperperare i suoi denari.
Non sappiamo con precisione se questo terzo uomo morì o se semplicemente divorziò da Mary, ma sappiamo che il matrimonio durò dieci anni, fino al 1622. Subito dopo, la nostra protagonista si sposò una quarta volta, ma in questo caso sappiamo (quasi) con assoluta certezza che i due divorziarono nel 1633, e che la vita di quest’uomo non fu molto lunga.
A quel punto la nostra Mary doveva essere ben stufa degli uomini e delle loro mire egoistiche, e decise di ritirarsi nel castello di Okehampton assieme ai suoi figli (in alcune versioni della leggenda, Mary è addirittura accusata di infanticidio; in realtà Mary ebbe almeno un figlio, che amò moltissimo). A differenza dei suoi mariti egoisti e beceri, Mary morì all’età di 75 anni, nel 1671, dopo essersi goduta la vecchiaia e le ricchezze rimaste.
Nella leggenda, Mary è una figura maligna, che uccise i suoi mariti per puro interesse, disprezzata e temuta dagli abitanti del Dartmoor quasi quanto suo padre. In realtà Lady Howard è stata sicuramente una figura molto amata dal popolo, dal carattere mite e generoso.
Che la carrozza di Lady Mary stia ancora vagando per l’altopiano in cerca di una pace introvabile, non possiamo saperlo: ma che la storia della ragazza sia stata quella di una figura sfortunata e infelice, è dato per certo. Oggi, la storia di Mary Howard è stata rivalutata ed è sempre più apprezzata, sia come un racconto di coraggio ed emancipazione, sia come una storia dell’orrore da raccontare ai falò di mezzanotte…
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