Di sicuro Matteo Salvini non è un politico della vecchia scuola. Lo si vede raramente in giacca e cravatta. Non ama i cerimoniali, approfitta di ogni occasione possibile per twittare, facebookare, instagrammare. Non ha un linguaggio da “prima repubblica”, ne politicamente corretto, e forse proprio per questo piace a tanti giovani (e a tanti altri no). Ma la vera essenza del Ministro degli Interni della Repubblica italiana è un’altra: lui si sente – e guardando i numeri, l’impressione è corretta – una web star. Il marketing politico, fatto su scala nazionale, ha bisogno di influencer, e l’indefesso capitano Matteo ha deciso di tuffarsi nel mare del web con tutta la sua potenza comunicativa.
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Il 7 settembre, però, Matteo Salvini si è cimentato in un genere che ancora non lo aveva visto protagonista, ma da subito ha padroneggiato. Parliamo dell’unboxing. Una tipologia di contenuto tanto caro agli Youtuber, gamer, make up artist, tech tubers ecc. Uno spacchettamento tutto speciale, che mai nessuno aveva fatto prima: l’apertura della busta gialla contenente un avviso di garanzia!
Sensazionale.
Nella live di Facebook, in cui ha commentato e scartato la lettera ricevuta dalla Procura della Repubblica, ha parlato con decine di migliaia di suoi “amici”, e anche con chi secondo lui lo vorrebbe in galera, ringraziando i primi e dicendo loro:
da oggi vi considero non solo miei amici, miei elettori, ma anche miei complici
Parole forti, che come è ovvio che sia, hanno scatenato una gigantesca mole di polemiche politiche, anche all’interno della maggioranza di governo composta da Lega e Movimento 5 Stelle.
L’oggetto della polemica è legato alla faccenda della nave Diciotti, che nei giorni scorsi ha visto bloccate decine di persone al largo della Sicilia senza la possibilita di scendere per giorni.
Al di la del tema politico, che in questo caso è di una serietà rilevante e va affrontato con grande attenzione, e del tema giudiziario, in quanto il Ministro è accusato di “sequestro di persona” dalla procura di Palermo, qui si pone anche un tema comunicativo.
Matteo Salvini e gli altri, come Favij e gli altri
Immaginiamo per un attimo che il più importante – almeno a livello di iscritti – Youtuber italiano fondasse un partito politico. Inquietante vero? Sarebbe il partito guidato da Lorenzo Ostuni, per gli “amici” Favij, il capitano di una nave politica da 4,8 milioni di voti (se convertissimo tutti i suoi iscritti). Qualcosina in meno rispetto ai 5,3 milioni di voti presi dalla Lega di Matteo Salvini al Senato nelle recenti elezioni.
I MeControTe, con 2,7 milioni di voti, eguaglierebbero il numero di voti presi alla Camera e al Senato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il bolognese Luis, che viene dalla terra in cui spopolava la sinistra, con quasi 800.000 iscritti, eguaglierebbe il risultato elettorale di Liberi e Uguali di Grasso e Bersani, e ben presto li supererà. Persino Fabio Rovazzi con i suoi 1,3 milioni di iscritti entrerebbe in parlamento a suon di “Faccio quello che voglio”.
Tutto questo contando solo gli iscritti ai canali Youtube, quelli cioè più affezionati, e tralasciando i followers degli altri social, più “indecisi”.
Spettacolarizzare la politica è una cosa sbagliata?
In molti criticano la tendenza dei politici di usare eccessivamente i social, sfruttando i trend, facendo story telling politico con la propria vita privata e spettacolarizzando aspetti che dovrebbero avere un approccio più serio e composto. Queste persone hanno ragione. Non si può dire che chi asseconda i gusti del suo pubblico/elettorato sia un buon politico, perché per governare serve studio, preparazione, ragionevolezza, ma in tanti lo hanno dimenticato.
Molti politici hanno emulato in questi anni le metodologie d’intrattenimento delle web star, con post strappalacrime, con foto da “buongiornissimo”, con veri e propri vlog, ma fino ad ora non avevamo visto un “unboxing contro la magistratura politicizzata”.
Salvini ha accusato i giudici di essere autori di una sorta di complotto politico, proprio loro che non sono stati eletti da nessuno al suo contrario. Tutto questo ricorda le polemiche tra i vari Youtuber nostrani più popolari, che coinvolgono i propri fan, e gli odiatori per creare flame su qualche argomento…
Il punto di svolta definitivo saranno le live su Twich, con un bel videogioco indie magari, con gli zombie clandestini e una ronda di volenterosi eroi che vuole sconfiggerli. Manca poco, me lo sento.
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