La pratica della meditazione ha radici millenarie, che affondano soprattutto nelle tradizioni religiose asiatiche, in particolar modo in quella buddhista, ma è stata riscoperta piuttosto recentemente anche nel mondo occidentale.
Gli scienziati si sono interrogati sull’efficacia effettiva di questa pratica, e sempre più studi confermano che ci sarebbe un legame importante tra la meditazione a la lunghezza dei telomeri, i responsabili dell’invecchiamento cellulare.
I telomeri sono le regioni terminali del cromosoma, e fungono da protezione contro l’invecchiamento e il cancro, e sono i responsabili del ricambio cellulare. Più la regione dei telomeri è lunga, più possibilità abbiamo che il nostro corpo si mantenga sano e longevo.
Già nel 2014 uno studio pubblicato per la rivista Cancer aveva dimostrato quanto la meditazione mindfulness (una pratica derivata direttamente dal buddhismo) avesse un’influenza positiva sui soggetti sopravvissuti a cancro al seno. Dopo un periodo di meditazione, la lunghezza dei telomeri era rimasta invariata, riuscendo così a non subire un accorciamento significativo.
Nel 2018, invece, la rivista Brain, Behavioral and Immunity aveva pubblicato una ricerca secondo la quale una partecipazione di almeno 3 settimane ad un ritiro di meditazione contribuiva addirittura all’allungamento della zona dei telomeri.
In un nuovo e recentissimo studio apparso su Psychoneuroendocrinology, gli scienziati hanno provato a mettere a confronto la Meditazione della Gentilezza Amorevole con la meditazione mindfulness. Tra i 176 partecipanti, due gruppi sono stati assegnati alla pratica di queste due diverse tecniche, mentre un terzo gruppo è servito da “controllo”, per poter verificare gli effetti della non-meditazione. Lo studio ha avuto una lunghezza totale di 12 settimane.
I risultati sono stati che il gruppo che praticava la Loving Kindness Meditation ha avuto una maggiore “resistenza” contro l’accorciamento dei telomeri, impedendone una regressione significativa, mentre per chi praticava la mindfulness l’accorciamento è stato più rilevante.
Se ancora non è chiarissimo quale sia il legame che colleghi la meditazione con la lunghezza dei telomeri, è dato per certo che questa pratica, in particolare quella della Gentilezza Amorevole, possa almeno rallentare l’invecchiamento cellulare.
SU COSA SI BASA QUESTO TIPO DI MEDITAZIONE?
La Gentilezza Amorevole, detta in sanscrito Metta Bhavana, si basa sulla compassione. Sviluppare un sentimento di positività verso se stessi e diffonderlo agli altri attraverso la meditazione aiuta a sentirsi più disponibili, amichevoli e calorosi verso il prossimo, e a lasciare andare sentimenti di rancore per avviarsi su un percorso di perdono e amore incondizionato.
La Metta Bhavana è consigliata ai soggetti che soffrono di ansia sociale, eccessi di rabbia, o chi sta soffrendo una crisi coniugale. Anche nei soggetti che devono prendersi cura di persone per lunghi periodi (per esempio parenti allettati o genitori anziani) sono stati riscontrati molti benefici derivati da questa modalità di meditazione.
Esistono molti tutorial su internet, ma anche molti corsi in grado di dare indicazioni su come praticare in modo efficace la Gentilezza Amorevole, e sempre più persone scelgono di unirsi a gruppi di meditazione anche per avere un confronto con altre persone e vivere questo percorso in compagnia.
Sicuramente la pratica della meditazione ha enormi benefici sulla nostra psiche, e sempre più studi ci dimostrano che potrebbe avere effetti positivi anche sul nostro fisico. Prendersi del tempo per stare in silenzio e in pace con noi stessi sicuramente ci aiuta ad avere molta più consapevolezza e concentrarci sul qui ed ora piuttosto che farsi sopraffare dalle preoccupazioni. E voi, avete mai provato a meditare?
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