Metalhead, il penultimo episodio della 4° stagione di Black Mirror, è il primo in bianco e nero.
In Metalhead troviamo uno scenario post-apocalittico in cui qualsiasi cosa è priva di vita, vuota e grigia. Lo spettatore è catapultato direttamente nel mezzo ad una vicenda assai atipica.
Siamo in viaggio, due uomini e una donna che guida un’ auto vecchia. Non si conosce la meta, ma si intuisce che c’è una missione da portare a termine ed il pericolo è grande.
Cosa accade
Intorno a loro una grande vastità di niente: non un altro essere umano, non una casa, non un segno di vita. Arrivano nei pressi di un magazzino, scendono dall’auto ed entrano alla ricerca di un pacco in particolare, che porta la sigla “95 DY-42“.
Si presuppone che all’interno ci siano delle scorte di qualcosa di molto importante, per cui valga la pena rischiare di morire. Dopo che l’uomo trova e solleva il pacco, facciamo tutti un salto sulla sedia, perché dietro di esso c’è un Metalhead, che si aziona immediatamente e rilascia in una piccola esplosione, dei microchip di localizzazione che si piantano nella faccia dell’uomo e nella coscia della donna.
Lei prova ad aiutarlo ma non c’è niente da fare, lo spietato cane robotico allunga la zampa anteriore e spappola la testa del povero disgraziato. La donna corre via verso l’auto, scoprendo che l’altro ragazzo era appena riuscito a mettere in moto il furgone.
Il cane li insegue, sfonda il vetro del furgone ed uccide anche l’ultimo compagno della donna, ormai sola ed in fuga.
Robot Assassino
Dopo aver perso l’auto per colpa del robot assassino, la donna ha un momento per prendere fiato e togliersi il microchip dalla gamba. Il cane riesce comunque ad individuarla, seguendo le gocce del suo sangue.
Decide velocemente di provare ad arrampicarsi su un albero per trovare riparo: questa scelta si rivela vincente poiché il cane non riesce a salire, chiudendosi su se stesso e ricaricando le sue batterie.
La donna intuisce l’opportunità di far invece scaricare completamente il cane e inizia a contare da 1000 a 0 molte volte, al termine delle quali tira una caramella sulla testa del robot, costringendolo ad attivarsi. Finalmente il cane è scarico e la donna ne approfitta per fuggire di nuovo.
Arriva ad una casa, riesce ad entrare e darsi una ripulita. Nella camera da letto scopre i vecchi padroni di casa, morti suicidati con un fucile.
Uccisioni
La donna trova delle munizioni, con grande disgusto estrae il fucile dal corpo in decomposizione dell’uomo e recupera le chiavi dell’auto parcheggiata nel cortile.
Il cane nel frattempo si è ricaricato e la raggiunge all’interno della casa. La donna riesce ad ingannarlo momentaneamente versando sul suo sensore visivo un barattolo di vernice bianca.
Il cane sclera ed inizia ad accoltellare il muro, mentre lei scende le scale e si catapulta nell’auto. Il sistema start-stop dell’auto non funziona, ma la radio invece si, e la donna la utilizza per trarre in inganno il cane, che arriva di corsa solo per essere ucciso a sua volta dal fucile della donna.
Prima di morire, il cane riesce ad espellere di nuovo dei microchip di localizzazione in faccia alla donna.
Lei entra nuovamente in casa per togliersi i microchip, ma davanti allo specchio si accorge che uno di essi si è conficcato profondamente nel collo, e non c’è modo di estrarlo senza morire dissanguata.
La Conclusione
Ormai rassegnata accende la radio e lascia un messaggio per la sorella Ali, dicendo che non ce la farà a tornare, ma che ha fatto di tutto per portare a termine la missione.
L’inquadratura si distacca gradualmente dalla donna mentre usa un coltello per suicidarsi. Nel mentre una serie di cani robotici si avvicina a tutti i luoghi focali dell’accaduto, tra cui il magazzino iniziale, dove il pacco tanto bramato era caduto, rovesciando dal suo interno un gruppo di orsetti di pelouche.
Ecco cos’era la merce, così importante da rischiare la vita contro dei Metalhead (cani robotici assassini)…
Un simbolo di sicurezza, amore, infanzia spensierata e famiglia.
Tutti elementi totalmente assenti in questa realtà disastrata, distopica e priva di ogni serenità.
Le persone preferiscono suicidarsi che vivere in questo mondo freddo e vuoto. Gli orsetti sono semplicemente la speranza. E per quella, si può anche morire.
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