Il Carnevale è una delle festività più attese dell’anno. È il momento del lasciar andare i pensieri, dimenticarsi degli obblighi e dei pesi che ci gravano sulle spalle, mettere da parte il volto imbronciato per lasciarsi conquistare dall’euforia. Grandi e piccini, nessuno è immune al suo fascino, alla magia del poter indossare una maschera che, anche se per poche ore, ti trasforma in ciò che desideri.
Eppure il Carnevale non è solo frizzi e lazzi; il suo significato più profondo è da ricercarsi all’origine dei tempi, quando indossare una maschera equivaleva a scacciare gli spiriti maligni e si salutava con riti idilliaci l’arrivo della primavera.
Spesso il suo avvento introduceva a rituali religiosi o periodi che richiedevano una certa austerità morale, come la Quaresima per i cristiani. E visto che ogni paese ha tradizioni peculiari che lo differenziano dagli altri, ancora oggi nelle diverse parti del mondo, il Carnevale viene celebrato in maniera diversa, in quanto rispecchia usi e costumi tipici di un luogo e, di conseguenza, l’identità di un popolo.
L’Italia vanta una tradizione carnevalesca di tutto rispetto che, grazie al portale www.festedicarnevale.it, la guida completa e esaustiva su ogni festa di Carnevale regionale italiana, possiamo facilmente consultare.
Vediamo alcuni delle migliori feste di Carnevale italiane, tenendo conto che la scelta tra le tante è davvero difficile.
Proviamo a fare un brevissimo viaggio, da nord a sud, nella nostra bella Italia, basandoci solamente sulla maggiore visibilità che alcune di queste manifestazioni hanno acquisito rispetto ad altre.
CARNEVALE DI VENEZIA
Famoso in tutto il mondo, il Carnevale di Venezia richiama ogni anno migliaia di persone da ogni dove. Vuoi il clima goliardico che pare investire la città, vuoi la bellissima cornice che essa regala, le sfilate, i riti più o meno antichi che vengono inscenati, fatto sta che in quei giorni la Serenissima si trasforma in un’oasi di divertimento e spensieratezza, in una festa di volti mascherati, di musica e danze che paiono non aver mai fine, simbolo del bisogno di evadere dell’uomo dalla sua vita e da se stesso.
Il primo documento dove si parla di questa grandissima festa risale all’XI secolo.
Le maschere che allora coprivano i volti e i costumi, permettevano a chi li indossava di cambiare vita per alcune ore, appianavano le differenze sociali e rendevano tutto lecito.
Assunsero un’importanza tale da far nascere delle scuole e dei laboratori interamente dedicati alla loro realizzazione.
Oggi sono tanti gli atelier veneziani che si occupano della creazione di maschere e costumi, che a volte si rivelano delle vere e proprie opere d’arte per la ricercatezza dei tessuti e per l’abilità con cui sono lavorati.
Se prima i festeggiamenti duravano ben 6 settimane oggi sono ridotti a 11 giorni, che però bastano per regalare a Venezia quel tocco di spensieratezza, di atmosfera e di allegria che richiama orde di turisti, incuriositi anche dalle numerose cerimonie che accompagnano questi giorni di svago.
Dalla Festa delle Marie al Volo dell’Angelo, dalla sfilata dei carri allegorici ai balli in maschera, dagli spettacoli in piazza ai concerti nelle chiese, le occasioni di svago non mancano nel variegato Carnevale Veneziano, che riesce a colorare anche le giornate più uggiose con i suoi coriandoli giocosi.
CARNEVALE DI VIAREGGIO
Anche se non vanta la tradizione plurisecolare di quello veneziano, dal 1873 in poi anche il Carnevale di Viareggio ha cominciato a far sentire l’eco dei suoi festeggiamenti in tutto il mondo, per la spettacolarità dei suoi carri allegorici che ogni anno si riversano nelle strade della cittadina lasciando a bocca aperta gli spettatori.
L’idea della prima sfilata nacque da un gruppo di giovani del posto che, il martedì grasso del 1873, fecero sfilare nella via Regia della città, carrozze addobbate a festa.
Il primo Corso Mascherato vero e proprio, cioè la prima vera sfilata di carri allegorici, si ebbe alla fine del secolo, quando ad animare il Carnevale comparvero enormi carri modellati in legno, scagliola e juta, nati dalla collaborazione di scultori carpentieri e fabbri della zona.
Da quel momento in poi l’evoluzione di questi imponenti esempi di abilità e satira non ebbe attimi di stallo. I maestri carristi ogni anno diedero vita a carri sempre più sofisticati che oggi possiamo definire dei veri e propri esempi di arte unita alla tecnica.
Ma il Carnevale Viareggino non si limita alle sole sfilate. I rioni dei quartieri di questa città, durante i week-end carnevaleschi, si animano trasformandosi in sale di ballo all’aperto, dove maschere di ogni tipo si esibiscono in danze sfrenate e i piatti tipici della tradizione profumano le vie.
Inoltre veglioni in maschera si susseguono in ogni dove, così come le rassegne a quest’evento dedicate, che, per un mese intero, rallegrano le atmosfere della zona in attesa di quel silenzio che preannuncia la Pasqua.
LA SARTIGLIA, IL CARNEVALE DI ORISTANO
Il Carnevale non è solo musica danze e divertimento. Molto spesso è un forte richiamo alla tradizione, che si manifesta con riti o spettacoli locali che conservano un fascino antico.
Forse non tutti riescono a comprenderne il significato, ma, comunque, chi li guarda sente che nell’aria aleggia qualcosa che richiede silenzio e attesa.
È come se un “non detto” riuscisse a superare ogni parola, regalando emozioni, trepidazione e una partecipazione piena dello spettatore sobbalzato in una diversa realtà che lo conquista.
La Sardegna, probabilmente a causa del suo forte legame con l’antico, è piena di feste di Carnevale spettacolari.
Tra esse senza dubbio un ruolo di primo piano se lo ritaglia la Sartiglia di Oristano, una sorta di giostra equestre dove dei cavalieri con indosso i costumi tradizionali e una maschera sul viso, devono cercare di centrare con la spada una stella appesa. Si tiene l’ultima domenica e il martedì di Carnevale.
Ogni più piccolo particolare che ruota intorno a questa corsa è da gustare per addentrarsi veramente nell’anima della manifestazione; dalla vestizione de su Componidori, il capo dei cavalieri, alle spettacolari pariglie acrobatiche che si possono ammirare dopo le corse.
Bellissima e tenerissima anche la manifestazione fatta a misura di bambino, che si tiene nell’intervallo tra le due giornate dedicate alla Sartiglia. Durante Sa Sartigliedda saranno cavalieri da 5 ai 17 anni a esibirsi, cavalcando i bellissimi cavallini della Giara. Cercano di emulare gli adulti ma, vi dirò, a volte sono anche più bravi!
CARNEVALE DI PUTIGNANO
Storia e leggenda si mescolano in questo Carnevale che affonderebbe le radici negli ultimi secoli a.C. È tra i più antichi d’Europa, se non il più antico in assoluto, e senza dubbio uno dei più lunghi visto che ogni anno comincia il 26 di dicembre in ricordo della cosiddetta festa delle Propaggini.
E proprio in occasione di questa ricorrenza che una bella gara di Cippon, versi satirici in vernacolo che hanno come bersaglio i personaggi più noti della città, dà il via alle feste; per l’occasione i poeti dialettali vestono con nonchalance gli abiti folcloristici del paese, preparando la piazza a quell’atmosfera ludica e scherzosa che il loro recitare regalerà.
Da questo momento in poi un continuo susseguirsi di riti, rappresentazioni, canti e balli porterà al martedì di carnevale, quando una campana di cartapesta con i suoi 365 rintocchi segnalerà l’ultima ora che divide la festa dalla Quaresima.
Davvero variegato e peculiare il Carnevale di Putignano sarebbe da vivere giorno per giorno. Tra carri allegorici, simbolismo e goliardia non fa mancare nulla a chiunque voglia per un attimo perdersi nella magia del divertimento.
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