Gli astronauti americani Jessica Meir, Andrew Morgan ed il cosmonauta russo Oleg Skripochka, a bordo della capsula Soyuz, sono tornati sulla Terra atterrando all’1:16 di venerdì mattina in Kazakistan, a 147 chilometri a sud-est della città kazaka di Jezkazgan. Jessica Meir, biologa marina, è stata la prima donna ad effettuare una passeggiata nello spazio e ha partecipato al primo viaggio spaziale, tutto femminile, insieme a Christina Koch nell’ottobre 2019, trascorrendo 205 giorni in orbita. Al ritorno gli astronauti hanno trovato il mondo in quarantena che li ha costretti a delle piccole modifiche rispetto ai consueti protocolli.
Il rientro della missione Soyuz
Gli astronauti dovranno cambiare l’aeroporto che li porterà a casa. Solitamente lo scalo utilizzato è quello della città di Karaganda, ma ora, come molti aeroporti, è chiuso. Il cosmonauta Skriposhka si imbarcherà dal cosmodromo di Baokonur, mentre gli astronauti utilizzeranno un volo che partirà dalla città di Kyzylorda e che raggiungeranno dopo un viaggio in auto di diverse ore. La squadra che li ha accolti ha dovuto eseguire i test per il Covid 19 e indossare mascherine e indumenti di protezione. Le immagini mostrano i membri della squadra che invitano a tenere le distanze, abitudine ormai consueta per noi sulla Terra, ma del tutto nuova per gli astronauti non ancora abituati.
Intervistata prima di rientrare, la Meir ha dichiarato: “Penso che mi sentirò più isolata sulla Terra che qui“. Al rientro ha definito la situazione come surreale. “È come se tornassimo in un pianeta completamente diverso“. La pandemia è stata dichiarata dall’OMS a marzo, mentre gli astronauti erano impegnati nella loro missione spaziale e dovranno adattarsi alle nuove regole di distanziamento.
La NASA ha spiegato che: “La lunga permanenza di Morgan nello spazio aumenterà la conoscenza di come il corpo umano risponde ai voli spaziali di più lunga durata, attraverso le varie indagini da lui sostenute, incluso lo studio sui fluidi. Ha anche condotto sette passeggiate nello spazio – per un totale di 45 ore e 48 minuti – quattro dei quali dovevano migliorare ed estendere la vita dello spettrometro alfa-magnetico della stazione in cerca di prove della materia oscura nell’universo”.
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