I Mondi di J.R.R. Tolkien. I luoghi che hanno ispirato la Terra di Mezzo è il nuovo saggio sul Professore ad opera di John Garth, edito in Italia da Mondadori e da ieri disponibile in libreria. Tra tutte le opere e gli scritti che abbiamo su Tolkien, questo sarà uno di quelli che non dovrà mancare nelle librerie dei nostalgici di Arda, e adesso vi spieghiamo perché.
La creazione di un Universo
Se vi aspettate una sorta di volume sulla geografia della Terra di Mezzo, preparatevi ad essere smentiti: in questo libro c’è molto di più. John Garth si focalizza su luoghi reali, posti amati e vissuti da Tolkien e poi ricreati nel suo universo fantastico. Per fare ciò, l’autore ripercorre la vita, i viaggi e gli eventi fondamentali del Professore, quelli che maggiormente lo hanno colpito e lo hanno influenzato nella creazione di Arda e della mitologia del suo mondo fantastico. Argomentando con chiarezza le sue opinioni e le sue teorie, e rifacendosi a varie lettere e scritti dello stesso Tolkien, Garth ci porta a conoscere luoghi familiari a Tolkien, come le West Midlands da lui tanto adorate, le brughiere inglesi, Birmingham, ma anche le fredde montagne della Svizzera che lasciarono una forte impressione nella mente del Maestro… Scoprirete come e perché leggendo questo straordinario volume.
Il Fantastico nel Reale
Attraverso 11 capitoli, ognuno a proposito di una particolare influenza sul processo inventivo di Tolkien, John Garth ci porta ad esplorare i luoghi più famosi della Terra di Mezzo, la loro comparazione con un posto realmente esistente e il significato che quest’ultimo ha avuto per il Maestro. In questo modo abbiamo una prospettiva tangibile e visibile di ciò che ha ispirato le avventure di Frodo e Sam, Bilbo e Gandalf, e riusciamo quasi a vedere i nostri personaggi preferiti come se fossero davvero parte della realtà. Oltre a questo, Garth ripercorre anche il percorso di Tolkien come lettore e professore, per analizzare quali fossero le sue opere di riferimento, dalla Divina Commedia di Dante al Beowulf, uno dei libri che più amava.
E questo è uno dei punti fondamentali del libro: Tolkien non ha “semplicemente” creato un intero universo dal nulla, ma ha voluto mettere in Arda i luoghi che più ha amato, per lanciare un chiaro messaggio: il Fantastico e la Magia non sono poi così lontani, ma si trovano in mezzo e intorno a noi. Basta partire per un’avventura, mettersi in viaggio, osservare e godersi la bellezza che ci circonda.
Impreziosito da illustrazioni dello stesso Tolkien e contribuiti di molteplici autori e artisti, oltre che da fotografie dei nostri giorni e non, questo volume è un’autentica opera d’arte, un tributo al genio creativo del Professore.
Un libro che personalmente consiglio a tutti gli appassionati della Terra di Mezzo e anche delle opere meno conosciute del Professore, sia per la qualità del volume che per la quantità di nozioni ed informazioni utili al suo interno. Vale la pena averlo anche solo per l’arte e le fotografie che lo compongono, oltre che per il lavoro immenso ed interessante di John Garth, che sembra quasi un omaggio affettuoso sia a Tolkien come Creatore che a Tolkien come uomo, capace di trasmettere il divino e il meraviglioso dentro il suo universo, e di farcelo ritrovare anche sulla nostra Terra.
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