Come tutti ormai sanno, Chester Bennington, noto cantante dei Linkin Park (e voce della mia infanzia) si è suicidato qualche giorno fa.
In questo articolo non intendo soffermarmi sul ricordare e tributare la grande persona che era (potete trovare tutto ciò in questo articolo), ma voglio concentrarmi sull’ipocrisia scatenatasi subito dopo la sua morte.
Nell’ era di internet, l’ era della ricerca dei like e di quei maledetti quindici minuti di popolarità (Cit.), anche eventi come questi non vengono risparmiati
Il web si sa, va a braccetto con chi cerca notorietà. E la morte di un grande artista, per molti diventa un opportunità d’oro.
E allora via con pagine di tributo su facebook dal nome RIP CHESTER, perchè chiaramente un vero fan anziché rimanere scosso e frastornato, cerca like facili.
Volete una prova? Cercate RIP CHESTER BENNINGTON su Facebook, e vedrete apparire migliaia di pagine. Tutte (o quasi) create 5 minuti dopo la notizia della sua morte.
Ancor peggio degli “acchiapponi” di like sono i “falsi veri fan”.
Quelli che scrivono post e si dicono in lutto per il loro artista preferito, quando l’unica canzone dei Linkin Park che conoscono è “quella della pubblicità di Italia 1 quando ci stanno i Transformers” e scrivono “RIP cantante dei Linkin Park”.
Intendiamoci. Non c’è nulla di male nel diventare fan di un artista dopo la sua morte, anzi è una delle strategie su cui puntano le case produttrici per lucrare sulla morte dell’artista.
Personalmente, posso dire che sono diventano un fan di Micheal Jackson solo dopo la sua morte, grazie all’enorme rimbombo mediatico che la vicenda aveva causato.
Ripeto, non c’è nulla di male.
Ma diventare, da un momento all’altro, “fan numero uno” quando non si conosce nemmeno il nome dell’ artista, è semplicemente da ipocriti.
Ipocriti che cercano notorietà, che sbattono in faccia ai veri “veri fan” il loro post dedica a Chester da tanti like.
Ma ovviamente in mezzo a tutto il “marciume”, ci sono anche fan che scrivono grandi parole e che fanno vere e sentite dediche.
E non ci vuole molto a cogliere la differenza. Si capisce qual è il post o articolo scritto scopiazzando da wikipedia e qual è quello scritto da un affezionato, da una persona che stimava e rispettava sia l’artista che la persona.
E adesso, prepariamoci per un breve periodo in cui TUTTI ameranno e loderanno i Linkin Park.
Ma tranquilli… Passerà.
Passerà, e tra un’po nessuno ricorderà più chi siano “questi”.
Le page RIP CHESTER inizieranno a sparire.
L’hastag #ripchester non apparirà più tra gli hastag più usati.
I falsi “veri fan” e gli “acchiappa like”, fuggiranno su un altro argomento o tema, più attuale e con più possibilità di notorietà.
Le loro canzoni inizieranno a sparire dalle radio.
Gli special “Top 10 canzoni dei Linkin Park” su MTV finiranno.
I veri fan invece, sia quelli di vecchia data sia quelli appena apparsi, non scompariranno.
Tutta questa ipocrisia e questo lucro finirà. E sarà in quel momento che inizierà il “vero” ricordo di Chester Bennington. Un ricordo composto da milioni di fan che continueranno ad ascoltare le sue canzoni.
Una musica che rimarrà, nonostante tutto, la colonna sonora della vita di moltissimi fan (me compreso).
Ed è questo il vero ricordo. Non dimenticare Chester. Non dimenticare la sua musica.
E tutto ciò non si applica solo a questo caso. Tutto questo si applica a qualsiasi cantante o attore o persona famosa in generale.
Gli ipocriti prima o poi dimenticano.
I VERI FAN, NO.
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