Siamo a fine marzo, Ted Sarandos, direttore dei contenuti per conto di Netflix, rilascia alcune dichiarazioni circa le aspettative di continuo successo dell’azienda, nonostante il momento di emergenza globale.
Sarandos si era mostrato positivo riguardo alla situazione e secondo lui, la quarantena avrebbe giocato a favore della piattaforma di streaming più famosa al mondo.
Del resto, lo abbiamo pensato tutti: chi non ha ipotizzato almeno una volta che l’economia del web, si sarebbe dimostrata solida in virtù dell’impossibilità di uscire da casa?
E invece, il business ha dei circoli viziosi che rischiano di manifestarsi anche quando apparentemente non è minacciato da alcun pericolo e infatti, nel dietro le quinte dell’azienda californiana, inizia a circolare l’idea che anche un colosso prettamente dedicato all’online, possa subire delle perdite quando il mondo è fermo.
E’ ormai risaputo, come i più grandi studi di produzione audiovisiva stiano rimandando l’uscita delle pellicole previste in questo periodo e anche se nel caso di Netflix non si tratta di uscire al cinema, le circostanze impediscono di svolgere le riprese dei contenuti non ancora ultimati.
Nonostante Sarandos avesse suggerito di tenere delle sale virtuali per consentire agli Showrunner di continuare il loro lavoro, il contesto attuale mostra una realtà ben differente.
Mentre le nuove stagioni di The Umbrella Academy e Big Mouth sembrano di potercela fare, il paesaggio che si palesa guardando al secondo semestre del 2020 è molto grigio. Basti pensare a una serie tanto attesa come Stranger Things e che sicuramente ha un impatto commerciale sulla piattaforma; la realizzazione di questa e altre opere, rappresenta un’incognita e a oggi, l’azienda non è in grado di smentire o confermare la ripresa del suo sviluppo.
Tra le altre cose, non è la prima volta che Netflix affronta un momento negativo. Ricordiamo come proprio qualche mese fa, il servizio vide l’abbandono di una buona fetta di utenze negli Stati Uniti (fenomeno dovuto forse all’approdo di Disney Plus nel paese), pur riuscendo a sopravvivere e ritornando in auge con nuovi contenuti. Tuttavia, una combinazione tra disdette di massa in Europa (dove la concorrenza è arrivata da poco) e la chiusura forzata dei set, potrebbe creare qualche serio grattacapo alla grande N rossa (se vuoi sapere come effettuare la disdetta Netflix, leggi questo approfondimento).
Nel peggiore dei casi, lo scenario che si mostra nell’eventualità di un ancor più prolungato lockdown, è quello di un riciclo continuo di contenuti già proposti in passato. Se l’assenza di produzioni nuove, causerà un abbandono delle utenze, lo sapremo solo quando accadrà. E speriamo di cuore di non assistere a nulla di tutto ciò.
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