Per un videogiocatore non è mai facile affrontare un argomento del genere, ma in cuor nostro sapevamo che sarebbe giunto il momento. La Nintendo, dopo l’annuncio di Nintendo Switch di poco tempo fa, dichiara ufficialmente l’uscita della console Nintendo WiiU dalla linea di produzione.
La notizia, apparsa sulla homepage del sito ufficiale giapponese, ha rimbalzato continuamente per tutto l’internet, destando diverse discussioni.
C’è da dire per prima cosa che questa era una “tragedia annunciata”. La Nintendo aveva infatti definito molto chiaramente quale sarebbe stata la sorte della console di ottava generazione, già dal momento in cui era stato dichiarato che The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild sarebbe stato l’ultimo gioco di produzione Nintendo.
Non bisogna comunque dimenticare che Nintendo Switch non è ancora uscita sul mercato – cosa che, ricordiamo, avverrà il prossimo 3 marzo – e questo blocco della produzione con così largo anticipo sembra voler spianare la strada ad una possibile schiera di indecisi, spingendoli all’acquisto delle nuova console della Grande N.
Nonostante il blocco, ovviamente, le console WiiU rimanenti in circolazione saranno vendute fino ad esaurimento.
Scrivendo questo non posso non immaginare Giorgio Mastrota mentre vende una WiiU, ma andiamo avanti.
Tralasciando tutte le motivazioni economiche che possono essere alla base della decisione, dal punto di vista del videogiocatore questa può portare a sentimenti contrastanti.
Pare innegabile – anche per chi, come me, ne è un accanito giocatore – che la WiiU sia stata un fallimento per la Nintendo. Le unità vendute hanno superato di poco i 13 milioni; una cifra ridicola se paragonata alle vendite della precedente Wii, che hanno superato i 101 milioni (per fare un ulteriore raffronto, ricordate che il Nintendo DS ha venduto oltre 154 milioni di unità, diventando la seconda console più venduta al mondo dopo la PS2 e la prima console portatile, seguita dal Game Boy).
A livello hardware, almeno sulla carta, la console non aveva nulla da invidiare, anzi. Le sue specifiche tecniche la rendevano ben posizionata nel mercato – ricordiamo che venne presentata nel 2012; la PS4, per fare un esempio, sarebbe stata presentata solo l’anno successivo. L’hardware era totalmente superiore alla precedente console e questo poteva essere largamente osservato in qualsiasi prova – possiamo avanzare anche un esempio tra due giochi della stessa serie, come Super Smash Bros. Brawl ed il successivo Super Smash Bros. for WiiU o, come viene definito, Super Smash Bros. 4.
L’utilizzo del GamePad permetteva al giocatore di utilizzare alcuni titoli a TV spenta ma, allo stesso tempo, risentiva di una scarsa durata della batteria e di un basso raggio d’azione dalla console.
Uno dei punti a sfavore delle vendite è stata sicuramente la scarsa attenzione ai titoli: nonostante il numero sia considerevole, oltre i 700 (in cui consideriamo però anche le uscite esclusive per Giappone o altre regioni), molti di questi sono disponibili su più piattaforme, mentre per altri semplicemente non c’è stato interesse da parte dell’utenza. La Virtual Console integrata è certamente un ottimo modo per reperire vecchie glorie e nuove uscite, anche se l’esclusione dei titoli GameCube ha sempre generato alcune lamentele.
L’attenzione è stata certamente catalizzata da alcuni titoli Nintendo – come al solito non possono mancare i nomi storici, come New Super Mario Bros. U for WiiU ed il successivo New Super Luigi U, Super Mario 3D World, Donkey Kong Country: Tropical Freeze o le versioni HD di The Legend Of Zelda: Twilight Princess (originario GameCube, già riproposto su Wii) e The Wind Waker.
Dal punto di vista delle terze parti, però, la situazione è stata differente; nonostante un buon interessamento da parte di alcune case di produzione, che hanno portato a notevoli produzioni (si vedano per esempio Xenoblade Chronicles X e Pokkén Tournament), i titoli usciti non hanno ricevuto l’attenzione sperata, complice sicuramente anche la concorrenza serrata da parte delle altre case produttrici dopo l’uscita di PS4 ed Xbox One. La console si è così trovata a mancare della componente fondamentale per attirare il suo pubblico: una larga scelta di titoli che potessero far volgere l’attenzione anche ad amanti di generi diversi.
Considerando quanto detto fino ad ora, non sembra così strano che la console abbia ricevuto poche attenzioni da parte del mondo videoludico.
Nonostante tutto, però, c’è da ricordare quanto questo sia stato un coraggioso tentativo da parte della Nintendo, che ha provato a portare una fetta di “hardcore gamers” verso i propri prodotti, proponendo una console nuova e dalle potenzialità, all’epoca, molto elevate, andando incontro a non pochi rischi.
Certo, una produzione del genere in un mercato come quello Nintendo – che, per diverse questioni, viene sempre visto come un mercato “chiuso”, legato soprattutto ai suoi titoli – già saturato dalle vendite della Wii può essere visto a posteriori come un azzardo; una doppia delusione se pensiamo che la WiiU viene ritenuta comunque una buona console da una larga fascia di giocatori, che apprezzano le classiche avventure Nintendo ma non disdegnano anche altri titoli.
Come sempre, il discorso quando si tratta di Nintendo è lo stesso: vuoi giocare a titoli classici, come Super Mario e Zelda? C’è poco da fare, avrai bisogno di una console Nintendo; probabilmente è per questo che la scarsa collaborazione con le terze parti ha giocato un ruolo fondamentale, lasciando i giocatori non interessati ai titoli proprietà di Nintendo quasi sforniti – le dichiarazioni di alcune case produttrici come EA, Bethesda ed Ubisoft, rilasciate nel corso del tempo riguardo ad uno sviluppo non più in esclusiva o anche di una assenza di possibili nuovi giochi hanno senza dubbio avuto un impatto non da poco.
Non ci resta allora che dare l’estremo saluto ad una delle ultime fatiche della Grande N dicendo che, se siete tra quelli che hanno aspettato fino all’ultimo, questo potrebbe essere un buon momento per metterci sopra le mani.
Ora scusate, ho un match su Splatoon che mi aspetta.
Grande gioco, giusto per dirlo.
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